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    MAL DI FRANCIA SULLA TAV - ALTA TENSIONE ROMA-PARIGI, CONTE: "RIEQUILIBRARE I COSTI" - MACRON: "NON HO TEMPO DA PERDERE. LA FRANCIA HA SEMPRE AVUTO LA STESSA POSIZIONE, ADESSO È UN PROBLEMA ITALIANO-ITALIEN…” - L'ATTACCO DELL'ELISEO A POCHE ORE DAL PRIMO FACCIA A FACCIA DOPO LO SCONTRO DIPLOMATICO SUI GILET GIALLI - L'ITALIA HA ANCORA 5 MESI E MEZZO PER RITIRARE I BANDI AVVIATI SULL'OPERA SENZA PAGARE PENALI


     
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    Alberto Custodero per repubblica.it

     

     

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    Ridurre i costi, riequilibrarli. Per capire se si può superare il muro No-Tav innalzato dall'analisi costi benefici commissionata dal governo italiano. Con questo obiettivo Giuseppe Conte prova ad aprire il confronto con Emmanuel Macron. In un bilaterale a Bruxelles - stamattina, a margine del Consiglio europeo - che servirà anche a suggellare il disgelo tra Roma e Parigi: è il primo colloquio tra il presidente del Consiglio italiano e il presidente francese dai giorni del ritiro dell'ambasciatore francese.

    TAV TORINO LIONE TAV TORINO LIONE

     

    Ma Macron taglia corto: "Problema italiano, non ho tempo da perdere". Sulla Torino-Lione, ha fatto sapere il presidente francese, "la Francia ha sempre avuto la stessa posizione, adesso è un problema italiano-italien, io penso che i temi europei sono sufficientemente importanti, come la Cina che affronteremo domani, le questioni commerciali ed industriali, il nostro avvenire comune.

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    CANTIERE TAV TORINO LIONE CANTIERE TAV TORINO LIONE

    Ma credo che ogni volta che ci sono dei temi di divisione nazionale o domestici di un paese al Consiglio europeo si perde del tempo e io non ne ho molto da perdere". Macron pronuncia queste parole nella notte, al termine di un lungo vertice a 27 su Brexit e a poche ore da un bilaterale con Conte, il primo faccia a faccia dopo lo scontro diplomatico tra Roma e Parigi che ha portato alla decisione senza precedenti dell'Eliseo di richiamare il suo ambasciatore in patria. L'attacco è netto.

     

     

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    L'Italia ha ancora cinque mesi e mezzo per ritirare i bandi avviati sull'opera senza pagare penali. Ma sul governo prosegue il pressing tanto dei Sì Tav quanto dei No Tav, per avere una risposta definitiva: a Roma sabato i militanti del No scenderanno in piazza con associazioni che sono contrarie anche ad altre grandi opere, mentre le imprese e i sindacati annunciano che il 6 aprile saranno in piazza a Torino con tutti coloro che sono a favore della linea ad alta velocità.

     

     

    Il sistema produttivo piemontese, che lavora a un Manifesto per lo sviluppo del territorio, invoca la realizzazione del progetto originario, inclusa la stazione di Susa. Ma della necessità di abbassare i costi si dicono convinti sia il M5S, che vuole il No, che la Lega, che preme per il Sì: da qui riparte Conte per provare ad arrivare, dopo le elezioni europee, a una decisione.

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