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    MALAGOL! ELETTO PER IL TERZO MANDATO ALLA PRESIDENZA DEL CONI “MEGALO’” SI PRENDE LA SUA RIVINCITA SU GIORGETTI E SPADAFORA E PER AIUTARE LE SOCIETA' IN CRISI CHIEDE FONDI DA DISTRIBUIRE TRAMITE FEDERAZIONI ED ENTI DI PROMOZIONE - UN RADICALE CAMBIO DI SCHEMA RISPETTO AL RAPPORTO DIRETTO STATO-SOCIETÀ SPORTIVE TEORIZZATO E PRATICATO DA GIORGETTI (A CUI È ANDATO L'UNICO VOTO NULLO DI IERI...) E SPADAFORA - NEL GOVERNO DEL CONI ENTRA GRAVINA (CALCIO). LA SVOLTA ROSA...


     
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    Valerio Piccioni per la Gazzetta dello Sport

    malagò eletto per la terza volta alla presidenza coni malagò eletto per la terza volta alla presidenza coni

     

    Vince Giovanni Malagò. Anzi, stravince. A braccia alzate con i suoi 55 voti, lasciando a 13 Renato Di Rocco, mentre un consenso va ad Antonella Bellutti. Per lui ci saranno altri quattro anni da presidente del Coni, l' ultimo mandato, lo spazio di tempo in cui si hanno le mani più libere per le riforme.

     

    Ma quello di ieri non è un trionfo della continuità: in un posto, lo sport italiano, dove su quasi 800 presidenti federali c' è solo da poche settimane una donna, e in cui è stato necessario aspettare 107 anni per una candidata alla presidenza, avere due vicepresidenti del Coni al femminile è un segnale di rottura. Vicino a Malagò ci saranno infatti l' ex martellista Silvia Salis (che sarà vicario) e Claudia Giordani, la slalomista d' argento a Innsbruck '76, che rappresenterà i delegati provinciali.

    giovanni malagò foto mezzelani gmt010 giovanni malagò foto mezzelani gmt010

     

    Rientra a fatica nel governo dello sport italiano anche il calcio con Gabriele Gravina: è probabile che qualche federazione più piccola si sia orientata su altri candidati del "partito" del presidente uscente. Ma il presidente della Figc, questa è l' impressione, pesca anche nell' area Di Rocco e comunque si proclama «soddisfatto».

     

    Malagò è raggiante e si sente quasi già a Tokyo, dove prevede «risultati inaspettati». Fra una settimana si risolverà anche il quiz del - o della o dei - portabandiera, sarà all' ordine del giorno della giunta di giovedì prossimo. Ma prima Malagò si confronterà con la sottosegretaria Valentina Vezzali, che ieri è stata fra le prime a fargli pubblicamente i complimenti, nel primo incontro da presidente riconfermato, previsto per mercoledì.

     

    «Ha vinto il Coni», dice Malagò.

    malagò di rocco 1 malagò di rocco 1

    Dopo quasi metà mandato passato in mezzo alla baraonda del conflitto con la politica e la riforma che ha introdotto Sport e Salute, la sua maggioranza esce in forma dal tunnel elettorale. Ma fuori c' è «il mondo degli invisibili e dei non rappresentati» di cui parla Antonella Bellutti.

     

    La sfida di Malagò sarà quella di riuscire ad andare oltre gli steccati, aprendo alle riforme distaccandosi da quella sindrome da autoreferenzialità della classe dirigente del nostro sport. Il presidente parla di una «razionalizzazione del sistema» e dice chiaro che «a bordo non c' è più posto, non abbiamo più benzina e chi è dentro dovrà aggregarsi, ma senza violenze o imposizioni». Mentre Di Rocco «si inchina perché il risultato si rispetta sempre».

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    Ma Malagò lancia anche un' altra sfida. Nei suoi radar non sembra esserci l' infinita vertenza con Sport e Salute. «Sport che è stato travolto dalla pandemia. Dobbiamo andare tutti insieme dal Governo. C' è chi dice che qualcosa si è fatto. Non si è fatto abbastanza soprattutto per società e associazioni sportive. Servono fondi da distribuire tramite gli organismi sportivi. Questa è la ricetta». È un passaggio chiave, l' idea che debbano essere le federazioni e gli enti di promozione i veicoli più affidabili della distribuzione dei fondi, un evidente cambio di schema rispetto al rapporto diretto Stato-società sportive teorizzato e praticato in modi diversi da Giorgetti (a cui è andato l' unico voto nullo di ieri...) prima e da Spadafora poi.

     

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    Malagò, che ha ricevuto la telefonata di complimenti del presidente del Cio, Thomas Bach, risponde alle accuse di passività sul caso di Lara Lugli, la pallavolista citata per danni dalla sua società per essere rimasta incinta. «Sono rimasto zitto, ma ho parlato con la ragazza. È una storia triste e sbagliata, che non si può accettare. Poi ho parlato con Giuseppe Manfredi, presidente della Federvolley, e mi ha spiegato un pezzo di storia che non era stata raccontata. Mi auguro che Laura abbia opportunità di dimostrare che solo lei aveva raccontato la versione corretta ma questo non vuol dire non condividere la sua battaglia».

     

     

    spadafora malagò spadafora malagò

    SALIS E GIORDANI VICEPRESIDENTI

    Da gazzetta.it

     

    «Siamo andati oltre. Ci saranno cinque donne in giunta. E che donne!». Malagò dà il benvenuto alle presenze femminili del nuovo governo dello sport italiano. Silvia Salis e Norma Gimondi prima e seconda della quota dirigenti, Antonella Del Core passa fra gli atleti, Emanuela Maccarani trionfa fra i tecnici, Claudia Giordani si impone fra i delegati provinciali. Ed è proprio lei a sintetizzare il momento: «Negli anni 70 eravamo una rarità.Invisibili. Il cammino è stato lungo e non è ancora finito...».

     

    bach malagò bach malagò

    La delegata di Milano, figlia d' arte, nata dall' unione fra un telecronista e una giocatrice di basket, rappresenterà gli sport invernali in giunta con vista sull' Olimpiade 2026. Occuperà il ruolo di vicepresidente insieme con Silvia Salis. L' ex martellista parla subito del professionismo femminile: «Sono orgogliosa di aver fatto parte del tavolo che ha portato alla nascita di un fondo maternità, ma la battaglia per il professionismo non è una lotta di genere». C' è però una cosa che Silvia vuole sottolineare: «non capisco perché la donna dirigente sportiva debba essere considerata solo se ex atleta.

    Mentre agli uomini tutto questo non si è mai chiesto».

     

    matrimonio fausto brizzi e silvia salis 21 matrimonio fausto brizzi e silvia salis 21

    Emanuela Maccarani viene dalle emozioni delle "sue" farfalle della ginnastica ritmica nella Coppa del Mondo di Baku.«È un onore rappresentare i tecnici». Norma Gimondi è un avvocato. «Fino a qualche anno in magistratura e nello sport c' erano molti più uomini. Ora le cose stanno cambiato». Dopo l' elezione ha pensato a suo padre Felice? Dopo un attimo di silenzio risponde: «Sì».

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