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    COLPO DI FORBICE – I DIRIGENTI ITALIANI SI TAGLIANO LO STIPENDIO: MESSINA E 21 TOP MANAGER DI INTESA-SANPAOLO HANNO DONATO 6 MILIONI DEI BONUS ALL’EMERGENZA SANITARIA, L’AD DI LUXOTTICA MILLERI SI SFORBICIA IL COMPENSO DEL 50% – LA VECCHIA GUARDIA DELL’IMPRENDITORIA PRIVATA È MOLTO PIÙ REATTIVA DEI “BOIARDI” DI STATO...


     
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    Ettore Livini per “la Repubblica”

     

    Carlo Messina Carlo Messina

    I super-manager italiani iniziano (un po' al rallentatore rispetto ai colleghi stranieri) a tagliarsi lo stipendio, per dare il loro contributo al salvataggio delle aziende travolte dal coronavirus. L' onda lunga delle autoriduzioni delle buste paga è iniziata a Wall Street dove 400 amministratori delegati - dai numeri uno delle compagnie aeree alla Disney, da McDonald' s alla General Electric - si sono già sforbiciati i compensi.

     

    In Gran Bretagna l' ha fatto il 25% dei boss delle grandi aziende quotate. In Italia - dove la crisi ha spedito in cassa integrazione quasi 5 milioni di persone - i casi si contano per ora sulle dita delle mani con, al momento, la latitanza di gran parte dei manager di aziende pubbliche quotate.

     

    FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

    I primi a muoversi nel nostro paese sono state Fca ed Essilor-Luxottica. L' ad di Luxottica Francesco Milleri - costretto a mettere in Cig i suoi 12 mila dipendenti per la chiusura degli impianti - ha annunciato il taglio del 50% del proprio compenso per tutto il periodo dell' emergenza, mentre la società ha integrato con fondi propri gli assegni della cassa per i suoi lavoratori arrotondandoli fino al 100% del compenso reale.

     

    carlo messina francesco profumo carlo messina francesco profumo

    A fine marzo - in coincidenza con la serrata forzata delle fabbriche in Europa - si è mossa anche la galassia Fca con John Elkann e l' intero cda che hanno rinunciato in toto a tutti i compensi del 2020 mentre l' ad Michael Manley si è dimezzato quelli del secondo trimestre.

     

    MARCO TRONCHETTI PROVERA CON UNA GIOVANISSIMA MODELLA RUSSA IN SARDEGNA MARCO TRONCHETTI PROVERA CON UNA GIOVANISSIMA MODELLA RUSSA IN SARDEGNA

    Anche il mondo della finanza, un passo alla volta, sta iniziando a fare la sua parte. Il numero uno di Unicredit Jean Pierre Mustier ha rinunciato a 2,7 milioni di compensi per quest' anno. Tutta la parte variabile della sua remunerazione e il 25% di quella fissa andranno alla Fondazione Unicredit. Philippe Donnet, amministratore delegato delle Generali si è autoridotto del 20% la componente fissa dello stipendio mentre Carlo Messina e 21 top manager di Intesa-SanPaolo hanno scelto una strada differente donando 6 milioni di euro dei propri bonus legati ai risultati del 2019 per l' emergenza sanitaria della pandemia.

     

    Donnet Donnet

    La "vecchia guardia" dell' imprenditoria privata tricolore, su questo fronte, si è rivelata molto più anglosassone e reattiva dei "boiardi" di Stato dove - per ora solo i vertici di Snam, con in testa l' ad Marco Alverà, si sono mossi.

    Marco Alverà Marco Alverà

     

    Marco Tronchetti Provera ha ridotto a metà il suo compenso nei prossimi tre mesi. Remo Ruffini di Moncler ha destinato il suo compenso fisso per l' anno a iniziative anti-Covid. I fratelli Diego e Andrea Della Valle non ritireranno un euro di stipendio nel 2020. La via italiana all' austerity dei manager, però, è una questione di buona volontà che al momento non ha fatto molti proseliti.

    MUSTIER MESSINA MUSTIER MESSINA

     

    Negli Stati Uniti invece l' idea che i vertici di un' azienda debbano fare sacrifici come tutti gli altri è più radicata. I supermanager del trasporto aereo, ad esempio, sono stati costretti a togliere qualche zero dalle loro remunerazioni come condizione preliminare prima di chiedere aiuti di stato. E le aziende che hanno ottenuto salvagenti pubblici vengono costrette a sospendere i buy bac k e dividendi.

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