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    DOPO I MONUMENTI, TOCCA AI PALAZZI FINIRE NEL MIRINO DEL REVISIONISMO STORICO – LE RESIDENZE DELLA REGINA ELISABETTA E I LEGAMI NASCOSTI CON LO SCHIAVISMO: SI PUNTA IL DITO SU HAMPTON COURT, MA IN PARTICOLARE SU KENSINGTON PALACE, LA RESIDENZA DI WILLIAM, CHE VENNE ACQUISTATA E RIMODELLATA DA RE GUGLIELMO III, CHE AVEVA RICEVUTO DAL MERCANTE DI SCHIAVI EDWARD COLSTON AZIONI DELLA…


     
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    Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

     

    kensington palace kensington palace

    Neppure i palazzi reali sfuggono alla furia del revisionismo storico che spazza la Gran Bretagna: da Kensington Palace a Hampton Court, il passato delle residenze della regina verrà messo sotto la lente per portarne alla luce i legami nascosti con il retaggio schiavista.

     

    È un esame di coscienza che arriva sull' onda del « Black Lives Matter », il movimento anti-razzista partito dagli Stati Uniti e sbarcato con furore da questa parte dell' Atlantico: una spinta che ha portato all' abbattimento di statue legate al commercio degli schiavi ma anche alla messa in discussione di personaggi storici che sembravano intoccabili, dall' ammiraglio Nelson al filosofo David Hume.

     

    FILIPPO E LA REGINA ELISABETTA FILIPPO E LA REGINA ELISABETTA

    Ora tocca ai palazzi reali: lo ha annunciato in una intervista al Times Lucy Worsley, la curatrice di Historic Royal Palaces , l' ente che si occupa delle residenze della monarchia.

    Tutte le proprietà che risalgono alla dinastia Stuart, ha spiegato, «contengono un elemento di denaro derivato dalla schiavitù»: dunque un esame critico del loro passato è più che dovuto.

     

    Non che ci si proponga di abbatterli o di chiuderli: ma si vuole inquadrarli nel contesto che li ha originati, senza glissare sugli aspetti più controversi: «La Gran Bretagna è brava a mettere da parte il lato più impegnativo della storia», ha commentato amara Lucy Worsley.

     

    david hume david hume

    Gli Stuart erano strettamente legati al commercio degli schiavi in quanto re Carlo II diede il sigillo reale alla Royal African Company, che detenne il monopolio della tratta degli schiavi fino al 1698 e continuò a praticarla fino al 1731: e fra i membri della Royal African Company c' era il fratello di Carlo II, che poi salì a sua volta al trono come Giacomo II. Il commercio degli schiavi venne bandito in Gran Bretagna solo nel 1807, ma si dovette attendere fino al 1834 per abolire la schiavitù.

     

    hampton court hampton court

    Lo scoperchiamento degli scheletri negli armadi dei palazzi reali fa seguito a un rapporto del National Trust, l' ente che si occupa del patrimonio culturale britannico, che aveva appurato come una terzo delle sue proprietà, fra cui anche Chartwell, la residenza di Winston Churchill nel Kent, fossero legate «al ruolo talvolta scomodo che la Gran Bretagna ha giocato nella storia globale».

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    Ma adesso nel mirino dell' indagine di Lucy Worsley c' è soprattutto Kensington Palace, una delle residenze più amate dai reali, dai londinesi e dai turisti: qui abitano William e Kate - e fino all' anno scorso anche Harry e Meghan - e qui teneva corte la principessa Margaret, la sorella ribelle di Elisabetta.

     

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    Purtroppo il palazzo venne acquistato e rimodellato da re Guglielmo III, che aveva ricevuto dal mercante di schiavi Edward Colston azioni della Royal African Company: dunque quelle stanze sono state in parte costruite sul sangue degli schiavi. E così Hampton Court, la reggia di Enrico VIII fuori Londra, pure venne ricostruita da Guglielmo III grazie a proventi sospetti.

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