TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A…
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
L’ombra di Mosca anche su Bucarest in vista del delicatissimo ballottaggio che si terrà domenica prossima in Romania con il candidato di estrema destra e filoputiniano, Calin Georgescu, uscito in vantaggio dopo il primo turno.
Su di lui, però, ormai si sono accesi i fari di Usa, Ue e anche della magistratura rumena. Perché la sua campagna elettorale sul social TikTok ha suscitato una montagna di sospetti. Soprattutto ha messo in mostra l’attività di ingerenza e condizionamento da parte del Cremlino.
Sulla sfida tra Georgescu e la candidata liberale, Elena Lasconi, ha richiamato l’attenzione perfino il Dipartimento di Stato americano che ha messo in guardia contro «gravi impatti negativi: gli sforzi della Romania per ancorarsi alla comunità transatlantica non possono essere vanificati da attori stranieri che cercano di spostare la politica estera del Paese lontano dalle sue alleanze occidentali». Non bisogna infatti dimenticare che il Paese è membro effettivo anche della Nato.
L’Ue ha dunque avviato un monitoraggio proprio su TikTok chiedendo al social di consegnare entro il 13 dicembre i dati già raccolti e conservare quelli futuri relativi ai processi elettorali. «Questo — spiega un portavoce dell’esecutivo europeo — per preservare le informazioni e le prove disponibili nel caso di un’ulteriore indagine della Commissione sulla conformità di TikTok agli obblighi previsti».
L’attenzione si concentra sui rischi che la campagna elettorale venga manipolata da soggetti esterni. E il provvedimento non riguarderà solo il voto rumeno ma anche le prossime scadenze, a cominciare dalle elezioni tedesche di febbraio. Perché il “congelamento” dei dati dovrà continuare fino alla fine di marzo.
[…] E se TikTok non rispettasse l’impegno potrebbe incorrere da parte europea in una sanzione che ne sospenda l’attività. I vertici del network nato in Cina hanno comunque già dichiarato la completa collaborazione.
Già mercoledì scorso proprio il presidente romeno Klaus Iohannis ha desecretato i documenti relativi a un’indagine del Consiglio supremo per la difesa, da cui emergono prove di manipolazione estera del processo elettorale a vantaggio di Georgescu.
Secondo il governo di Bucarest, stanno emergendo prove «rilevanti sulle attività estere maligne, tra cui il finanziamento illecito, l’amplificazione sintetica delle campagne digitali e gli attacchi informatici su larga scala rivolti alle elezioni presidenziali romene» con «un’interferenza esterna senza precedenti e significativa contro le istituzioni e i processi democratici».
VLADIMIR PUTIN AL CLUB VALDAI - FOTO LAPRESSE
L’Unione europea ha per questo attivato una task force informale insieme all’Europol e all’Enisa, l’agenzia per la cybersicurezza. I servizi europei stanno specificatamente lavorando su alcuni account TikTok gestiti da un cittadino rumeno. In base alle prime indicazioni tra il 24 ottobre e il 24 novembre sono stati investiti poco meno di 400mila dollari per finanziare quegli account. Tutti i canali puntavano alla promozione di Georgescu.
Contemporaneamente un’agenzia avrebbe contattato una serie di influencer rumeni proponendo loro sponsorizzazioni da diverse migliaia di euro, per il tramite di una società straniera. Per gli inquirenti si è trattato di un intervento esterno che ha provocato una crescita non fisiologica degli account.
[…] La declassificazione dei documenti ha quindi portato la procura ad aprire un’indagine sulle modalità di promozione di Georgescu. Le urne di domenica prossima, insomma, non si aprono sotto gli auspici migliori.
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