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    MARCO RIZZO, L’ULTIMO COMPAGNO - “HO TRE FIGLI, DI 26, 27 E 30 ANNI: IL PRIMO È DISOCCUPATO, UNA PORTA IN GIRO I CANI E L'ALTRA È PRECARIA. IN ITALIA 26 PERSONE DETENGONO IL PATRIMONIO DEL RESTO DELLA POPOLAZIONE. LA SOLUZIONE? LA REDISTRIBUZIONE DEI REDDITI - SONO RIMASTO L'UNICO A BATTERMI CONTRO LA UE E L'EURO - SALVINI DOVEVA METTERE IN DISCUSSIONE I TRATTATI, TOGLIERE IL PAREGGIO DI BILANCIO IN COSTITUZIONE E BLOCCARE IL FISCAL COMPACT: NON HA FATTO NULLA. I COMUNISTI? NON CI SONO PIÙ. D'ALEMA NON LO ERA ANCHE SE FINGEVA, FASSINO E VELTRONI HANNO DICHIARATO DI NON ESSERLO MAI STATI…”


     
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    Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

     

    MARCO RIZZO MARCO RIZZO

    Scusi, Rizzo, ma lei è ancora comunista? Perché, sa, c' era la diceria che fossero estinti

    «Sempre. Io ho una sola rotta. Ma non ci sono più i comunisti. D' Alema non lo era anche se fingeva, Fassino e Veltroni hanno pubblicamente dichiarato di non esserlo mai stati, anche se l' uno dirigeva la più grande sezione del Pci a Torino e l' altro dirigeva l' Unità.

    Delle due l' una: o mentono prima o mentono dopo. Ne aggiungerei un' altra: mentono sempre».

     

    Cominciamo bene, sembra l' incipit di un apologo di Majakovskij (anch' egli comunista). Marco Rizzo, 60 anni, torinese ma romano d'adozione, pelata alla Kojak e pensieri sempre lucidi, ha Marx impresso nei neuroni e la falce e martello nel simbolo del suo partito; ed è davvero -probabilmente con Giorgia Meloni- il politico più coerente sulla piazza. Anche troppo. Rizzo, per dire, da deputato per Rifondazione comunista, arrivò a criticare Cossutta e Bertinotti perché troppo moderati. Ora, coerentemente e poeticamente legato alle lotte politiche e sociali che ha combattuto sin dagli anni 70, Rizzo riappare per sfidare nel collegio numero uno della Capitale il potente ministro dell' Economia Gualtieri, candidato dal Pd (che Rizzo un po' odia).

    MARCO RIZZO MARCO RIZZO

     

    Rizzo, la domanda sorge spontanea: perché lo fa, perché vuol tornare in Parlamento?

    «La questione è semplice: accade che Zingaretti in pomposa conferenza stampa annuncia che la candidatura al collegio Roma centro- presidio storico del Pd, ultrasicuro, dove era stato eletto Gentiloni- sia assegnato al mite Gianni Cuperlo. Senonché lì viene candidata la giornalista Federica Angeli da Renzi e Calenda. Allora Zingaretti, nel giro di pochi giorni, lascia a piedi Cuperlo e candida, in corsa, Roberto Gualtieri. Allora sai che succede? A Marco Rizzo gli girano, raccoglie in fretta e furia le firme e si candida proprio lì. Tra l'altro, io abito in Prati».

     

    Cioè, vuol dire che si candida per difendere dalle angherie il mite Cuperlo? Oppure perché ritiene che Gualtieri sia l'«uomo della Lagarde e dei potentati europei» contro cui lei si batte da sempre?

    MARCO RIZZO MARCO RIZZO

    «La seconda. Gualtieri è l'uomo delle banche, della grande finanza, quello che appena Christine Lagarde, passando dal Fondo Monetario alla Bce, disse: "sarebbe un ottimo ministro dell' Economia", fu nominato subito ministro. Ma la domanda che vorrei fargli è: signor ministro si sente davvero autonomo rispetto alle lobby europee? Poi ce ne sarebbero altre due: ma il ministro dell' Economia ha davvero bisogno di fare il deputato? Ovvio che sarà sempre assente. Non è che, ad essere maliziosi, sa che questo governo dura poco e, potendo ritrovarsi disoccupato, s'è assicurato il paracadute? Ma anche restasse a spasso, non basterebbe una telefonata per fare il consulente a Goldman Sachs?».

     

    gualtieri gualtieri

    Sono quattro, le domande. Ma non credo il ministro le risponderà

    «Allora gliene faccio un'altra. Giustamente s'è attaccato Salvini perché usava il ruolo di ministro per fare propaganda. Quello però era un ministro d'ordine, Gualtieri è un ministro di spesa. Non sarebbe opportuno che, durante la campagna, smettesse il ruolo per evitare conflitti d' interesse?».

     

    Interrogativi legittimi. Anche se, permetta, che Gualtieri, politico europeo di vecchio pelo, sia stato messo lì -come Gentiloni e Amendola- per raddrizzare i rapporti con la Ue e lo spread, non è esattamente una novità. Avevamo in ballo una procedura d'infrazione e altre amenità

    «Non è una novità, ma non ha mai smentito. E come se un tifoso della Juve dicesse: "Rizzo è un ottimo tifoso del Toro"; io direi che quel tifoso non lo conosco. Anche perché, parliamoci chiaro: chi mi vota sa quel che vota. Se ci pensa sono rimasto l' unico a battermi contro la Ue e contro l' euro».

     

    matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 23 matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 23

    Questo è vero. A sinistra. Ecco: il suo slogan è "L'altro punto di vista"; ma non crede che molte delle sue battaglie, specie contro l'Europa, siano già state cavalcate da altri, tipo la Lega?

    «Salvini, con la Ue, è stato maleducato, ma in realtà è l'altra faccia della medaglia, è il Piano B. Quand' era ministro doveva mettere in discussione i trattati e non l'ha fatto, togliere il pareggio di bilancio in Costituzione e non l'ha fatto, bloccare il fiscal compact e idem. Ed è quello che, quando il ministro Tria ha accettato il Mes (il Meccanismo Europeo di stabilità ndr) non ha fiatato. Invece di fare cadere il governo sul nulla è lì che doveva agire».

     

    Rizzo, sia sincero: pensa di essere eletto?

    matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 4 matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 4

    «Di sicuro la mia presenza scompagina, credo che andrà a votare poca gente».

     

    Ma per un gesto di vera rottura allora -gliela butto lì- non era meglio allearsi con la Lega e Fratelli d' Italia (i temi sociali, in fondo, sono molto simili)?

    «Mai con Lega e centrodestra, io ho una faccia sola, non l' ho mai cambiata a 30/40 anni, figuriamoci ora che ne ho 60. E tenga conto che il collegio uno non è solo borghese. Si vota in una zona variegata, da Prati all' Esquilino, da Testaccio a Monti, da una parte di Trastevere a una di Chinatown; ci sono anche quartieri popolari, e lì io vado».

     

    marco rizzo x marco rizzo x

    Il suo programma ha due punti fondamentali: i giganti del web devono pagare le stesse tasse degli artigiani di Roma. E i grandi centri commerciali devono stare fuori dal Grande raccordo Anulare. Che sono due vecchie proposte di Renzi e Salvini, tra l' altro. Le crede realizzabili?

    «Le ricordo che le idee di Renzi attraversano tutte le latitudini e longitudini, ma non si realizzano, e che Salvini stava al governo. Sui centri commerciali: se vuoi comprarti una cosa lì devi mettere il culo sulla macchina, pagare la benzina, e alla fine ti varrà di più la pena comprare quello che cerchi al negozietto all' angolo. Perché sa cosa? Si sta verificando quello che Marx chiamava la "caduta tendenziale del saggio di profitto"».

     

    Sapevo che saremmo arrivati a Marx

    karl marx 1 karl marx 1

    «Ovvio. La progressiva espropriazione di molti capitalisti da parte di pochi. Le piccole aziende chiudono, c'è la proletarizzazione del ceto medio. L' altro giorno una mia amica avvocato di 42 anni, che non riusciva a pagare più nemmeno la cassa forense era entusiasta per essere riuscita ad ottenere un insegnamento in una scuola superiore».

     

    Ecco il problema: ascensore sociale che si ferma e va verso il basso. È preoccupato per i suoi figli?

    «Secondo lei? Ho tre figli, di 26, 27 e 30 anni: il primo è disoccupato, una porta in giro i cani e l' altra è precaria. In Italia 26 persone detengono il patrimonio del resto della popolazione. La soluzione sarebbe la redistribuzione dei redditi: lavorare meno, lavorare tutti, lavorare meglio».

    DALEMA VELTRONI DALEMA VELTRONI

     

    La politica registra il braccio di ferro quotidiano tra Italia Viva e il governo. Dalla prescrizione alle concessioni autostradali è tutto una minaccia di far saltare il banco. Crede che Renzi darà la spallata?

    «Renzi è un ottimo killer politico, non comprerei mai un'auto usata da lui. Ma per esperienza posso dire che non spingerà al voto anticipato. Mancano ancora 40 mesi alla fine della legislatura: sono 640mila euro per ogni parlamentare, la maggior parte dei quali non verranno rieletti, eppoi c'è la storia dell' elezione del Presidente della Repubblica».

    BETTINO CRAXI SILVIO BERLUSCONI BETTINO CRAXI SILVIO BERLUSCONI

     

    E mentre va in scena il teatrino della politica, la Ue taglia le stime del Pil italiano: siamo ultimi nella crescita e per debito pubblico in Europa. Non crede che dovremmo preoccuparci di questo, alla fine?

    «Ma certo. L' Italia dal dopoguerra alla caduta del Muro ha vissuto una condizione di privilegio, era il Paese-cuscinetto con la frontiera dell' est e aveva il più grande partito comunista dell' Occidente. Avevamo una certa libertà nei settori dell' energia (anche se poi Mattei l' hanno ammazzato) e negli esteri. Finché Craxi non alzato la testa con Sigonella contro gli americani e Berlusconi non ha fatto l' accordo per il gas con Gheddafi e con Putin per il petrolio: chi tocca l' energia muore. L' Italia oggi, dunque, non ha più quel ruolo, esauritosi nell' 89. Oggi quel ruolo spetta a nazioni come l' Ungheria, la Polonia. Se me lo chiede, sì, sono molto preoccupato».

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