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    “LE BATTAGLIE PER I DIRITTI SI RIDUCONO TROPPO SPESSO A INUTILI RACCOLTE DI FIRME SUI SOCIAL” - MARIA CORBI: “CERTAMENTE LA RESPONSABILITÀ È PERSONALE MA SE CONTINUIAMO A PRENDERCELA SOLO CON ‘L'ADORABILE’ DIRETTRICE DEL SUPERMERCATO CONAD DI PESCARA E LA SUA CACCIA ALLA DIPENDENTE ‘STREGA’ REA DI AVER GETTATO UN ASSORBENTE DOVE NON DOVEVA SBAGLIAMO, CONSAPEVOLI, DI FARLO. PERCHÉ PURTROPPO PER ARRIVARE A QUESTI ABISSI UMANI SUL POSTO DI LAVORO SIAMO DA TEMPO SULLA BUONA STRADA. E FINGIAMO DI STUPIRCI…”


     
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    Maria Corbi per “la Stampa”

     

    MARIA CORBI MARIA CORBI

    Certamente la responsabilità è personale ma se continuiamo a prendercela solo con «l'adorabile» direttrice del Supermercato Conad di Pescara e la sua caccia alla dipendente «strega» rea di aver gettato un assorbente dove non doveva sbagliamo, consapevoli, di farlo. Perché purtroppo per arrivare a questi abissi umani sul posto di lavoro siamo da tempo sulla buona strada. E fingiamo di stupirci.

    conad superstore pescara 1 conad superstore pescara 1

     

    Un plurale che parla dello Stato, del paese e dunque anche di noi che ci siamo ritirati da tempo, ben prima del Covid, in un lookdown egoista, cieco, libertario e non liberale dove le battaglie per i diritti, le tutele, si riducono troppo spesso a inutili raccolte di firme sui social.

     

    E assistiamo indignati a una direttrice che chiede alle sue dipendenti di calarsi le mutande per capire chi sia la colpevole del reato di mancato canestro nel cestino con l'assorbente.

    « Voglio il nome di chi oggi ha il ciclo mestruale ok? Sennò gli calo le mutande», ha urlato la "signora".

     

    ASSORBENTE ASSORBENTE

    Il segretario Filcams-Cgil Pescara ha poi raccontato che quell'audio è finito nelle chat di diversi capireparto tra i quali uno in particolare avrebbe riportato alla direttrice l'elenco di 12 lavoratrici in servizio quel giorno a cui sarebbe stato chiesto di far uscire il nome della colpevole «altrimenti ci sarebbero state lettere di contestazione e probabilmente difficoltà a rinnovare i contratti a termine». Perché anche il ricatto sulla pelle dei più deboli, spesso donne, nel nostro mondo del lavoro va molto forte.

    assorbenti assorbenti

     

    «Ogni giorno riceviamo segnalazioni di soprusi e vessazioni nel settore del commercio, dice il segretario Filcams-Cgil Pescara, ma è difficile intervenire perché spesso mancano le prove, o mancano i testimoni perché hanno paura di perdere il lavoro. Fortunatamente in questo caso le prove ci sono e siamo potuti intervenire».

     

    Quando è stato abolito l'articolo 18 ci hanno spiegato che sarebbe arrivata una nuova era consapevole, costruttiva, responsabile senza gabbie e regole troppo strette per un'economia moderna e veloce. Quel che ci appare è invece un'era dove il lavoro è sempre più ostaggio di rapporti di forza. E oggi siamo tutti a Pescara insieme alle donne della Conad umiliate non solo da una superiore ma da una società che lo permette.

     

    conad superstore pescara conad superstore pescara

    Adesso che la direttrice ha avuto sua punizione - questa volta è stato il suo contratto con Conad a finire nel cestino - vorremmo pensare che sia la soluzione. Ma sappiamo che non lo è. La vera domanda è quanto durerà l'indignazione e a cosa porterà. Stiamo assistendo da tempo a un ritorno al passato, assistendo allo sfruttamento, alla precarietà, all'insicurezza, alle umiliazioni, alle morti sul lavoro. Come dice il segretario Cgil Landini «Si è passati dalla tutela del lavoro al disprezzo del lavoro». Ed è questo il problema.

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