1 - L’AMACA
Michele Serra per “la Repubblica”
MICHELE SERRA
A Maria Elena Boschi si deve imputare questo: che a trent' anni, giovani e ambiziosi, si dovrebbe e si potrebbe gestire il potere con qualche novità di spirito e di prassi, evitando la trafila di anziani maschi incravattati ai quali domandare clemenza o assistenza per la banca di quartiere. (Sì, è questa la politica, ma non ci si lamenti se poi la politica risulta poco attraente, e gode di così scarso prestigio).
RENZI E BOSCHI
Per il resto, al termine di duecento talk-show e altrettanti articoli di giornale, la mia opinabile opinione, probabilmente minoritaria, è di un polverone acido e distraente.
Il commissariamento di Banca Etruria e di Boschi padre da parte del governo nel quale Boschi figlia militava non basta a diradarlo, il polverone, perché non è delle banche che si parla, quando si parla delle banche, ma della perenne resa dei conti tra i partiti, e del sogno (diffusissimo) di liquidare il Pd, talmente odiato che potrebbe - di rimbalzo - cavarsela benino alle elezioni.
MARIA ELENA BOSCHI
Tra i tanti in fila per il colpo di grazia impressiona il bocconiano di sinistra Fassina, che da Vespa ha pronunciato una parola sulle banche e mille sulla Boschi, come se la sola cosa che preme a un partito fortemente vocato alla difesa degli interessi popolari fosse vedersi consegnare in una cesta la testa della Boschi, in attesa di quella di Renzi. Una volta compiuto il sacrifizio, magari rimarrà qualche minuto per ragionare sui bancari bancarottieri, sui titoli marci e sui risparmiatori gabbati
MARIA ELENA BOSCHI
2 - PER METÀ DEGLI ITALIANI L'EX MINISTRA DOVREBBE RITIRARSI DALLA POLITICA
Nicola Piepoli per “la Stampa”
Mercoledì in una seduta della Commissione banche Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit, ha fatto una dichiarazione riguardante la sottosegretaria Maria Elena Boschi, che è stata interpretata in diversa maniera dall' opinione pubblica. Ghizzoni ha dichiarato che l' allora ministra si era rivolta a lui per avere informazioni sull' andamento di Banca Etruria, dove era vicepresidente suo padre, per sapere come andava ma senza fare pressioni perché Unicredit acquisisse Banca Etruria.
boschi ghizzoni
Questa dichiarazione di Ghizzoni è stata considerata attendibile da 6 elettori del Pd su 10 (il 59%) mentre l' opinione pubblica nel suo complesso ha considerato la stessa dichiarazione poco o per nulla attendibile (52%). Perché coloro che tendono a votare Pd hanno interpretato come attendibile questa dichiarazione di Ghizzoni? E perché tutti gli altri si sono schierati dalla parte della dichiarazione «non attendibile»?
MARIA ELENA BOSCHI
Forse la soluzione si trova nella domanda successiva, in cui abbiamo chiesto cosa dovrebbe fare Boschi in funzione della testimonianza di Ghizzoni. La maggioranza degli elettori Pd, deducono che Boschi dovrebbe continuare a fare politica mentre la totalità degli italiani pensa in maggioranza che dovrebbe ritirarsi.
Ovviamente ciascuno ha proiettato sé stesso, le proprie opinioni in un discorso che ha interessato tutti. Per coloro che sono simpatizzanti Pd a Boschi le porte del futuro rimangono aperte, per coloro che appartengono ad altre aree politiche o a nessun'area il suo avvenire in politica è decisamente incerto. In un certo senso le parole di Ghizzoni hanno agito come una cartina di tornasole: ciascuno ha voluto vedere nella dichiarazione dell'ad di Unicredit quello che pensa in prima persona sull' avvenire della sottosegretaria alla presidenza.
boschi ghizzoni
In generale, la Commissione banche trova l'approvazione del 51% degli italiani con conseguente approvazione del suo operato che ha portato anche alla luce il caso Boschi.
Guardando alle intenzioni di voto in questi giorni il mondo politico si è piuttosto semplificato.
stefano fassina al corteo a ostia
A distanza da poco più di due mesi dalle elezioni gli schieramenti si sono confermati tre: un primo schieramento formato dai tre partiti di centrodestra, cioè Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d' Italia, che insieme risultano essere vincenti, anche se di un solo punto percentuale; un secondo schieramento composto da un solo partito, il Movimento 5 Stelle, che risulta essere il primo in numero di voti ma non certo il primo in numero di seggi; e un terzo schieramento formato dai due partiti di centrosinistra e di sinistra, cioè Pd e Liberi e uguali, che superano di poco il 30% e che in ogni caso sono lontani dal poter aspirare a governare il Paese.