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    RITRATTO AL VETRIOLO DI ALESSANDRA MUSSOLINI BY PERNA - “OGGI E’ UNA MACCHIETTA COSTRETTA A FARE IL CLOWN PER ALIMENTARE IL PROPRIO PERSONAGGIO - DI MEMORABILE NON HA FATTO NULLA. DI PINZILLACCHERE È INVECE PIENA LA SUA BIOGRAFIA - L’EX MISSINO TOMASO STAITI DI CUDDIA DISSE DI LEI: ‘È UNA VAJASSA CHE NON SENTE IL PESO DEL NOME CHE PORTA’”


     
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    Giancarlo Perna per “La Verità”

    alessandra mussolini alessandra mussolini

     

    La pittoresca Alessandra Mussolini ha accumulato ben 6 legislature nazionali e 2 europee solo esibendosi in sciocchezzuole. L'istrionismo di famiglia, che nel nonno Benito fu grandioso e tragico, con lei è degenerato in cabaret. È un quarto di secolo che la parlamentare imperversa, dal debutto alla Camera nel 1992. Aveva allora 30 anni e fu giudicata esuberante. Oggi ne ha 55 ed è una conclamata macchietta. La chiamano continuamente in tv per ridere del suo romanesco infarcito di «ammazza» «ammazza», sperando che la trasmissione tracimi in insulti e torte in faccia.

    alessandra mussolini su playboy alessandra mussolini su playboy

     

    Costretta a fare il clown per alimentare il proprio personaggio, Alessandra si tira raramente indietro. Lo ha fatto recentemente e merita la segnalazione. Ospite su La7 di Myrta Merlino, che ne adora le intemperanze e la invita spesso dandole corda, Mussolini nipote ha preferito abbandonare il set che ficcarsi in una polemica nascente. Il battibecco era sorto con lo scrittore Mauro Corona, una specie di elfo d'alta montagna che, scontroso e solitario, vive in un capanno tra i boschi e non le manda a dire.

     

    A un certo punto, Corona, anticipando la tecnica della Mussolini di non lasciare parlare l'avversario, la subissa di parole. Inquadrata dalla telecamera, la Nipote assume un' aria arrendevole molto distante dal personaggio.

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    Poi, esclama: «Sono stanca e me ne vado». Si alza, dice alla Merlino di non avercela con lei, anzi di amarla molto, promette che tornerà presto, ma ora è esausta perché già il giorno prima si era arrabbiata su Rai3. E se ne va, mesta di un amaro mestume. Merlino ha quasi le lacrime agli occhi. Corona, invece, collegato in teleconferenza dalla malga, dice nel rude lessico di Baselga di Piné: «Non me dà fastidio che sia anda' via».

     

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    A TESTA CHINA

    Tutto qui. Valeva la pena di riferirne? Per un osservatore appassionato, quale sono, del mussolinismo di terza generazione, il fatto che Alessandra abbia chinato la testa, arricchisce il personaggio di una sfumatura imprevista. Delle due, l' una. O, come spero, ha una delicatezza nascosta tra le pieghe di una personalità sopra le righe. O ha inscenato una pantomima per fare ancora parlare di sé cambiando registro. In tal caso, è incurabile e peggio per lei.

     

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    Alessandra è più un temperamento che un' intelligenza. Di memorabile non ha fatto nulla. Di pinzillacchere è invece piena la sua biografia. A 14 anni recitò una particina nel bel film di Ettore Scola, Una giornata particolare, passando inosservata. Comparì solo perché la protagonista, Sofia Loren, era sua zia.

     

    La mamma è infatti, Maria Scicolone, sorella della diva, che sposò Romano Mussolini, terzo figlio del Duce e grande jazzista. A 18 anni, Alessandra apparve nuda su Lui, rivista per lupi solitari. Fu poi valletta di Pippo Baudo in Domenica in e incise un disco di canzoni con parole di Cristiano Malgioglio, uscito solo in Giappone. Il long play, a lungo ignorato, divenne una rarità per collezionisti con l' aumentare della fama «politica» di Alessandra. Tanto che, nel 2000, rintracciato un esemplare sul mercato, fu acquistato per 10 milioni di lire.

    ALESSANDRA MUSSOLINI PITTRICE 3 ALESSANDRA MUSSOLINI PITTRICE 3

     

    LAUREATA IN MEDICINA

    A furia di velleitarismi, la ragazza perdeva un po' il suo tempo anche se era laureata in medicina. Così babbo Romano, che si è sempre tenuto lontano dalla politica ma era comunque un simbolo per i neofascisti, ebbe l' idea di sfruttare il cognome. Andò dal suo amico, Antonio Mazzone, deputato napoletano del Msi, e insinuò: «Perché non candidate Alessandra? Pensa avere una Mussolini in lista».

     

    alessandra mussolini maria scicolone alessandra mussolini maria scicolone

    La proposta arrivò alle orecchie del segretario, Gianfranco Fini, che presentò la ragazza a Napoli e la fece eleggere. Da allora, il suo collegio è sempre stato quello. È grazie alla inesausta generosità delle genti vesuviane che questo inutile parlamentare ha svolazzato ininterrottamente tra Montecitorio e Palazzo Madama per 25 anni.

     

    LA DOPPIA ROTTURA CON FINI

    Addirittura si è permessa per 2 volte, nonostante fosse già in carica nelle Camere italiane, di piantare a mezzo le legislature e traslocare nella più remunerativa assemblea di Strasburgo. Farlo è brutto, perché pare una presa in giro dell' elettore che ti aveva mandato a Roma. La prima volta fu nel 2004 e forse c'era una qualche ragione. L' anno addietro, aveva rotto con Fini che, già entrato nella sua fase metamorfica, definì «male assoluto» il fascismo delle leggi razziali.

     

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    Parendole un'offesa al nonno, Ale abbandonò An e fondò un partitucolo, Azione sociale. Per sperimentarne la forza, si candidò alle europee di quell' anno e, con l'1,2 dei voti, fu eletta a Strasburgo. Un lustro dopo, si riappacificò con Fini prima di rompere di nuovo e accasarsi in Fi, dov' è tuttora.

     

    Nel 2014, quando già era senatrice a Roma, rifece il salto della quaglia a Strasburgo senza nessunissima ragione, se non il capriccio. Al momento, perciò, è parlamentare Ue. A occhio e croce, questa lunga e saltabeccante permanenza nelle varie assemblee, le garantisce già ora, per quando andrà in pensione, un vitalizio sui 12.000 euro netti mese.

    la pizza di alessandra mussolini e mauro floriani 15 747407 la pizza di alessandra mussolini e mauro floriani 15 747407

     

    IL MARITO DISOCCUPATO

    Sarà quindi lei la colonna della famiglia. Infatti il marito, Mauro Floriani - che la salvò dai cavalloni nel mare di Fregene, innamorandola - è disoccupato. Ex ufficiale delle Fiamme gialle ed ex alto dirigente delle ferrovie, l'uomo ha dovuto lasciare il lavoro in seguito a una delicata vicenda personale. Ora, gestisce con la moglie una pizzeria che hanno rilevato nei pressi di casa a loro a Roma. La bottega, specializzata nella pizza a taglio, panini imbottiti e altri spuntini di strada, pare sia una macchina per soldi, essendo situata tra scuole e uffici.

     

    le liti di vittorio sgarbi alessandra mussolini le liti di vittorio sgarbi alessandra mussolini

    Alessandra si è tuttavia lamentata in tv per l'eccesso di controlli da parte dei vigili urbani, rendendo l' idea dell' assedio senza giri di parole: «E non puoi fare questo e non puoi fare quello e il termometro nella porchetta lo devi infilare così e non così».

     

    bassolino e alessandra mussolini bassolino e alessandra mussolini

    Dunque, com'è ormai evidente, la sola forza della Nipote sta nella vena popolaresca e la tendenza a spettegolare. Di lei, ci si occupa unicamente quando la fa un po' grossa. La rete è stracolma di suoi Youtube fracassoni. Celebre la sua lite nel 2001, a Porta a Porta, con l' allora ministro della Pari opportunità, la comunista Katia Belillo. Fu costei a cominciare: «Chiudi questa bocca... ti chiami Mussolini e questo basta».

     

    Mussolini di rimando: «Brutta comunista» e giù un calcio all' avversaria che rispose lanciandole un microfono, mentre Bruno Vespa sveniva. Nel 2006, sempre da Vespa, altro scambio di vedute, stavolta con Vladimidir Luxuria. «Lei si vanta di essere fascista», si scandalizzò il transgender. «Meglio fascista che frocio», replicò Mussolini.

    alessandra mussolini singoli in giappone alessandra mussolini singoli in giappone

     

    DICE MALE DI TUTTI

    Alessandra di tutti dice mal, anche dei destri. In un fuori onda, definì «insopportabile» Giorgia Meloni e «cog..ne» Guido Bertolaso. Chiamava la comunista Marida Bolognesi, affetta da raucedine, «la tubercolotica», rifiutando di entrare nella commissione cui appartenevano entrambe. Va detto che se può marinare un impegno, Mussolini lo fa.

     

    Nel 2009, per poco non la cacciavano dal consiglio provinciale di Latina dove si è affacciata 4 volte in 5 anni. Un giorno parlai di lei col compiantissimo Tomaso Staiti di Cuddia, schiena dritta, una vita nel Msi. Disse: «È una vajassa che non sente il peso del nome che porta. Lo usa come uno spot per risolvere i problemi personali di vita».

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