Gustavo Bialetti per “la Verità”
GIUSEPPE CONTE MARIO MONTI
Giuseppe Conte che si becca una lezione di trasparenza da Mario Monti è davvero un segno di questi tempi, folli e sbracati al tempo stesso. «Avendo abbracciato la via delle porte chiuse, forse bisognerebbe imitare Bilderberg sul piano della qualità e della rapidità del dibattito», ha detto l'ex premier dei poteri forti ad Agorà, su Rai3, commentando l'assise contiana di Villa Pamphili.
bilderberg
Dal che s' intuisce anche un dato prezioso, per restare in quell'area complottista che il nome Bilderberg evoca sempre: se Conte e Monti fanno parte di qualche loggia, non è la stessa. Il senatore a vita, con il suo loden verde incorporato, è un antico frequentatore del meeting a porte chiuse del club di potentoni fondato da David Rockfeller nel 1954. Insieme al manager Franco Bernabè, è uno dei suoi membri italiani più attivi, al pari di Lilly Gruber e John Elkann. Insomma il professore della Bocconi, sa di cosa parla.
giorgio napolitano mario monti 1
E vedere il meeting a porte chiuse organizzato da Giuseppi gli ha fatto saltare la mosca al naso. Anche se una giustificazione potrebbe essere il distanziamento sociale ai tempi di Covid-19. E tuttavia, Conte si è dato abbastanza da fare sul fronte dell'esercizio «a porte chiuse» del potere, fra riunioni blindate e Parlamento bellamente scavalcato durante la quarantena.
Per Monti, tuttavia, l'attuale premier può fare di più anche in questo senso: «Conte ha dovuto scegliere di limitare libertà individuali durante la pandemia e in quella fase è stato molto meglio di Trump o Boris Johnson. Ma ora nella fase più complessa mostra la sua limitata esperienza». Eh sì, per fare contento il nostro caro Montimer sono necessarie due cose: invitarlo a tutti gl'incontri segreti e, in caso di golpe, affidargli il ministero dell'Economia. Lui sì che sa come si fanno certe cose.
mario monti intervistato da alan friedman 2