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    "L'UFFICIALE CHE PASSA SEGRETI AI RUSSI? E' UN CASO INGIGANTITO" - L'EX DIRETTORE DEL SISDE, MARIO MORI, FA CAPIRE CHE LA NOTIZIA E' STATA FATTA USCIRE DI PROPOSITO COME "SEGNALE" DA MANDARE A MOSCA: "QUESTA PROPALAZIONE, ANCHE IN MANIERA ECLATANTE, ERA AVALLATA DAL GOVERNO. DI MAIO HA PARLATO DI 'ATTO OSTILE', MA GLI ATTI OSTILI LI FANNO TUTTI, ANCHE AMERICANI, INGLESI, CINESI. SI FA ATTIVITÀ DI SPIONAGGIO IN TUTTO IL MONDO. E POI I NOSTRI SEGRETI SONO MOLTO RELATIVI…"


     
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    mario mori foto di bacco mario mori foto di bacco

    Luca Rocca per Adnkronos - "Per come si è sviluppato e per le mie conoscenze del servizio segreto russo, in particolare del Gru, si tratta di un caso classico. Quello che mi meraviglia è perché si sia dato questo clamore al caso. Potrebbe trattarsi della solita, banale lingua lunga di qualche nostro funzionario che parla con la stampa, però mi sembra strano, perché conosco quelli che lavorano in quel settore e non hanno la lingua lunga.

     

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    E allora forse c'è qualche decisione a livello governativo, anche in un quadro di valutazione di politica generale. Penso non si tratti, dunque, di una fuga di notizie, se non voluta. Credo, insomma, si tratti di una valutazione che deve aver fatto l'organo di governo". A dirlo all'AdnKronos è l'ex direttore del Sisde Mario Mori, commentando il fermo di un ufficiale della Marina Militare e un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza nel nostro Paese con le accuse di spionaggio e rivelazione di segreto.

     

    mario mori mario mori

    "Ho visto che il ministro degli Esteri definisce l'accaduto gravissimo - aggiunge Mori -, ciò sta a dimostrare, a mio avviso, che questa propalazione, anche in maniera eclatante, era avallata, voluta. Di Maio ha parlato di 'atto ostile', ma gli atti ostili li fanno tutti, anche gli americani, gli inglesi, i cinesi. Si fa attività di spionaggio, la fanno i russi, la fa tutto il mondo".

     

    Per Mori, dunque, "il caso è stato ingigantito, perché  tutto sommato quell`ufficiale, un tenente colonnello con quella  collocazione, non è che poteva avere i segreti della Nato. Mi sembra  non potesse rivelate dei grandissimi segreti militari". Quanto alla  possibilità che la vicenda possa ripercuotersi sulle relazioni fra  Italia e Russia, Mori sottolinea: "La vicenda non avrà assolutamente  ripercussioni sui rapporti tra Roma e Mosca. Questi sono fatti che  accadono da sempre.

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    Forse loro ci manderanno indietro uno o due  diplomatici, ma si fa così per prassi. Il caso non inciderà su quelli  che sono i fondamenti del rapporto tra i due Stati. Poteva avere  un`altra dimensione un caso di attività spionistica fra Russia e Stati Uniti, o fra Cina e Stati Uniti, perché siamo fra i livelli massimi e  avrebbe avuto un valore di livello strategico, ma non nel nostro caso.I nostri segreti, insomma, sono molto relativi".     

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    Mori, sempre all`Adnkronos, spiega di non vedere differenze fra lo  spionaggio di un tempo e l`attuale: "In base alle notizie emerse, il  comportamento dei russi mi pare uguale a quello dei miei tempi. Ma  proprio uguale uguale: la scelta dell`ufficiale, la sua collocazione  in un determinato ambiente, l`approccio, le sue condizioni economiche.E la tecnica del Gru. Non è cambiato nulla". Quanto, infine,  all`efficacia della nostra intelligence, Mori conclude: "Noi sul  terreno siamo bravi, il problema è che il governo ci dia gli indirizzi giusti e le autorizzazioni giuste. Poi sul terreno non ci insegna  nulla nessuno, non ci ha mai insegnato nulla nessuno".    

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