UNBELIEVABLE - Someone was able to crack the password of the Bitcoin wallet I reported on only a short time ago and spend the $1,000,000,000 that was inside it!https://t.co/cEcdGcYzfI pic.twitter.com/XfBbkj1mHJ
— Alon Gal (Under the Breach) (@UnderTheBreach) November 3, 2020
Gabriele Petrucciani per www.corriere.it
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Movimentazioni da record per il Bitcoin, che nella sola giornata di martedì 3 novembre ha visto passare di mano circa 1 miliardo di dollari. La transazione è partita da un «conto» collegato a Silk Road (la più grande piattaforma web per lo spaccio di sostanze stupefacenti, vendita illegali di armi, riciclaggio e altri reati che è stata chiusa ufficialmente nel 2013) e ha riguardato 69.370 Bitcoin.
I fatti: la transazione record in criptovaluta
Alon Gal, co-fondatore e CTO della società di sicurezza Hudson Rock, è stato tra i primi ad accorgersi dell’operazione e ad «annunciarla» sul suo profilo twitter: «Qualcuno è riuscito a decifrare la password del “Bitcoin wallet” che ho segnalato solo poco tempo fa e a spendere 1.000.000.000 di dollari».
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Va ricordato, che le transazioni in criptovalute sono per definizione pubbliche e quindi visibili a tutti. «È possibile vedere l’indirizzo di partenza, quello di arrivo, e la quantità che è stata movimentata – spiega Christian Miccoli, fondatore di Conio, un’applicazione tutta italiana che consente di acquistare e vendere Bitcoin – L’unica cosa che non si riesce a vedere è chi sta effettuando la transazione».
Il ruolo del governo federale Usa
Un mistero da 1 miliardo di dollari che ha alimentato le pagine web dei principali siti specializzati e che è stato svelato soltanto due giorni dopo, giovedì 5 novembre. A effettuare la transazione è stato il governo americano, che ha sequestrato i Bitcoin per recuperare almeno parte del denaro collegato al business illegale di Silk Road.
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In un comunicato ufficiale (il link del comunicato), il Dipartimento di Giustizia americano (DoJ, Department of Justice) ha fatto sapere che questi soldi erano stati «rubati» nel 2012-2013 per mano di un hacker informatico che era riuscito a entrare nel sito di Silk Road e a trasferire i soldi sul proprio portafoglio virtuale. Ora, questo misterioso ladro, che lo stesso DoJ ha definito come «Individual X», ha deciso di collaborare con le autorità giudiziarie americane e di consegnare il «malloppo».
Silk Road, il marketplace del crimine e gli affari in Bitcoin
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«Silk Road è stato il più famoso marketplace criminale online – dice nel comunicato diffuso dal DoJ il procuratore degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California, David Anderson –. Il successo del procedimento legale nei confronti del suo fondatore (Ross Ulbricht, ndr) nel 2015 ha lasciato aperta una domanda da un miliardo di dollari: dove sono finiti i soldi? Quanto accaduto oggi offre una risposta, almeno in parte. Un miliardo di dollari di questi proventi criminali è ora nelle mani degli Stati Uniti».
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