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DAGOREPORT - IL PREMIERATO BY MELONI E UN COMPROMESSO AL RIBASSO ANCHE PERCHE MATTARELLA, DAVANTI...
Estratto dell'articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
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Qualcuno lo ha battezzato un «premierato soft», per ingentilirne il carattere rispetto al più perentorio presidenzialismo che era nel programma, minimizzando così a priori le obiezioni di chiunque evochi traumaticità di sistema. Eppure, la riforma costituzionale che il governo Meloni sta per mettere in cantiere — stando al parere di vari giuristi — cambierà l’assetto dei poteri nel nostro Paese, con possibili problemi di bilanciamento da compensare.
[…] Sergio Mattarella, fedele a uno sforzo di neutralità che è uno dei suoi principi-guida («Ho le mie idee, ma devo tenerle per me»), ha scelto il silenzio, come sempre ha fatto nei momenti critici. Non si esprime sia perché non gli compete dare valutazioni su una materia che tocca la responsabilità dell’esecutivo e delle Camere, sia perché qualsiasi suggerimento […] potrebbe esser considerato un tentativo di difendere le prerogative del Quirinale.
giorgia meloni in un film di dario argento - meme
In casi come questo ha le mani legate. Perciò, quando, dopo il Consiglio dei ministri di venerdì, l’esecutivo gli porterà il testo definitivo della riforma, si limiterà a firmare l’autorizzazione a presentare il disegno di legge a Montecitorio e Palazzo Madama.
Da allora comincerà un percorso al quale sarà estraneo e che dovrebbe durare da un anno a 18 mesi. E, posto che passi con meno dei due terzi delle Assemblee, la riforma dovrà essere poi confermata da un referendum. Consultazione popolare che, com’è accaduto con Matteo Renzi, nel 2016, potrebbe capovolgere tutto.
sergio mattarella giorgia meloni
Resta parecchio tempo per verificare se il premierato supererà la catena di approvazioni necessarie. Secondo i sondaggi, gli italiani sarebbero favorevoli […]. Mattarella ne ha visti, di tentativi analoghi. Come quelli che hanno riguardato i cambiamenti della legge elettorale. Da quando c’è l’unità nazionale da noi se ne sono alternate 12, su proposta di chi sperava di lucrarne un vantaggio. Mentre nel Regno Unito la formula elettorale è sempre la stessa dal 1832. Qualcosa vorrà pur dire.
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