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    “CON IL NATALE È IN BALLO LA NOSTRA CIVILTÀ” - CACCIARI: "I CRISTIANI SONO I PRIMI AD AVER ABOLITO QUESTA FESTA. OGGI E' IL NATALE DEI SOLDI" - “L'INSEGNANTE DI RELIGIONE NON TRASMETTE PIÙ LA FORZA DI QUESTA STORIA CHE HA DATO UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALLA NOSTRA STORIA E IL PRETE DECLAMA PREDICHE COMODE COMODE CHE SONO UN INVITO ALL'ATEISMO”


     
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    Stefano Zurlo per Il Giornale

     

    MASSIMO CACCIARI MASSIMO CACCIARI

    Il Natale. Massimo Cacciari è un crescendo stizzito, quasi una filastrocca di imprecazioni: «Il Natale dei panettoni, il Natale delle pubblicità, il Natale dei soldi. Il Natale oggi è una festina». E nel dirlo si avverte la smorfia di disgusto.

     

    La cronaca è un susseguirsi di episodi mortificanti: la scuola che abolisce il presepe nel segno del politicamente corretto, il parroco che ha paura di celebrare la messa di mezzanotte, la comunità che rinuncia ai canti tradizionali per non urtare l' altrui sensibilità. Il filosofo si spazientisce di nuovo, poi taglia corto come una ghigliottina: «Sono i cristiani i primi ad aver abolito il Natale».

     

    ALBERO NATALE ALBERO NATALE

    Professore, vuole provocare?

    «No, la verità è che l'indifferenza regna sovrana e avvolge un po' tutti: i laici e i cattolici».

     

    D' accordo, c'è un Natale dei pacchi e dei regali e poi?

    «E poi, io che non sono credente mi interrogo: c' è un simbolo che ha dato un contributo straordinario alla nostra storia, alla nostra civiltà, alla nostra sensibilità».

     

    Che cosa è per lei il cristianesimo?

    «Il cristianesimo è una parte fondamentale del mio percorso, della mia vicenda, è qualcosa con cui mi confronto tutti i giorni».

     

    MASSIMO CACCIARI MASSIMO CACCIARI

    Perché laici e cattolici oggi balbettano davanti all' evento che tagliato in due la storia?

    «Perché non riflettono, perché non fanno memoria di questa storia così sconvolgente».

     

    Dio che si fa uomo.

    «Capisce? Non Dio che stabilisce una relazione con gli uomini, ma Dio che viene sulla terra attraverso Cristo. Vertiginoso».

     

    Forse per lei e pochi altri.

    «Appunto. La nostra società è anestetizzata, il Natale è diventato una favoletta, una specie di raccontino edificante che spegne le inquietudini».

     

    MASSIMO CACCIARI MASSIMO CACCIARI

    Insomma non si difende più il Natale, come ha scritto sul «Giornale» Alessandro Sallusti, perché non si sa più cosa è il Natale?

    «Esatto. Se posso generalizzare, e so che da qualche parte ci sono le eccezioni, il laico non si lascia scalfire da questo scandalo; l' insegnante di religione non trasmette più la forza di questa storia, ma se la cava con una spruzzata di educazione civica e il prete, spesso e volentieri, declama prediche, comode comode e rassicuranti, che sono un invito all' ateismo».

     

    Un disastro.

    MASSIMO CACCIARI MASSIMO CACCIARI

    «Si è perso l' abc. La prima distinzione non è fra laico e cattolico, ma fra pensante e non pensante. Se uno pensa, come pensava il cardinal Martini, allora si interroga e se si interroga prima o poi viene affascinato dal cristianesimo, dal Dio che si fa uomo scandalizzando gli ebrei e l' Islam».

     

    Siamo alle prese con uno scontro di civiltà?

    «Ma che scontro. Anche dalle loro parti si è persa la portata profonda del fatto religioso.

    Viviamo in un mondo che dimentica la dimensione spirituale».

     

    Da dove può partire il dialogo con le altre religioni?

    «Il dialogo parte dalla consapevolezza, ma se consapevolezza non c' è, allora prepariamoci al peggio. E infatti i cristiani sono, e so che da qualche parte c' è sempre un resto d' Israele, servi sciocchi del nostro tempo».

     

    papa francesco papa francesco

    Insomma, che cosa manca?

    «Manca il brivido davanti a una vicenda cosi grande, incommensurabile. Io vedo nei musei le scolaresche che sostano davanti ai quadri con soggetto religioso».

     

    Ce l'ha pure con i liceali?

    «No, ce l' ho con i loro professori e non solo con loro. Questi giovani ricevono nozioni di natura estetica, ma poi se ti avvicini e chiedi loro: chi è quel santo? È il Battista? È Paolo? È Giovanni? Ti guardano con occhi sbarrati, non sanno nulla, sono smemorati come il nostro tempo».

    COPERTINA DEL LIBRO DI MASSIMO CACCIARI COPERTINA DEL LIBRO DI MASSIMO CACCIARI

     

    Cacciari, ma lei è sicuro di non credere?

    «Il filosofo non può credere».

     

    Questo, con rispetto, lo afferma lei.

    «Il filosofo non può accettare la lezione cristiana, però è inquieto e riflette».

     

    Dunque lei prega?

    «La ricerca a un certo punto si avvicina alla preghiera. Certo, il fedele è convinto che la sua preghiera sia ascoltata, il filosofo prega il nulla. Però resta stupefatto davanti al mistero. E lo assorbe, come ho fatto nel mio ultimo libro su Maria: Generare Dio. Pensi, una ragazzetta che è madre di Dio. Da non credere, anche per chi ci crede».

    Massimo Cacciari Massimo Cacciari

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