mattarella sinagoga roma
Alessandra Ziniti per repubblica.it
"Ottantadue anni fa l'Italia ha vissuto la vergogna delle leggi sulla razza, ma il vostro contributo al nostro Paese è un pilastro della nostra società". Sono le parole pronunciate dal presidente Mattarella in visita oggi per la prima volta alla sinagoga di Roma. Un incontro privato con la Comunità ebraica che assume un particolare rilievo in un momento in cui l'Italia è attraversata da ripetuti episodi di antisemitismo.
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"L’articolo 3 della Costituzione ha sancito l’eguaglianza e il rispetto delle diversità di ciascuno e la democrazia esiste perché da voce alle diversità", ha ricordato il capo dello Stato, arrivato al quartiere ebraico a mezzogiorno e accolto dal rabbino capo Riccardo Di Segni e dal presidente
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Dopo una rapida visita al museo Mattarella ha incontrato i vertici della comunità ebraica con i consiglieri e i familiari di Stefano Gadi Tachè il bambino ebreo ucciso in un attentato nel 1982 a cui il presidente della Repubblica ha fatto riferimento nel suo discorso di insediamento al Parlamento. Quindi, l'ingresso al Tempio maggiore dove il capo dello Stato ha trovato ad attenderlo 700 alunni delle scuole ebraiche.
"Luoghi vivi - ha detto Dureghello - dove vengono formati i cittadini italiani del domani in cui vengono insegnati valori positivi in una società dove l’odio è sempre più presente".
"La differenza di cui siamo portatori - ha aggiunto il rabbino capo Di Segni - la viviamo come un arricchimento per tutti. La società che ha paura del diverso non è più una società libera. Grazie presidente per averlo ricordato a tutti gli italiani".
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