Sara Chiappori per "la Repubblica" - Estratti
sergio mattarella prima scala 2022
Cinquantanove anni. Tanti ne sono passati dall’ultima (e unica) volta che la Scala ha osato sfidare La forza del destino di Giuseppe Verdi per un 7 dicembre: sul podio c’era Gianandrea Gavazzeni, alla regia Margherita Wallmann. Certo, poi c’è stata l’edizione firmata da Riccardo Muti nel 1999, ma non era una Prima.
E comunque «è passato troppo tempo», commenta Riccardo Chailly, che la dirigerà in versione integrale (nell’edizione critica Ricordi del 2005) tornando a Verdi dopo il Don Carlo con cui aveva inaugurato la scorsa stagione. Non ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che annuncia “con rammarico” il sopraggiungere di impegni internazionali.
sergio mattarella arriva alla scala
« La forza del destino è un’opera importante e difficile. Poco rappresentata alla Scala, è vero, ma i buchi della Storia sono opportunità», aggiunge il sovrintendente Dominique Meyer, alla sua ultima Prima per scadenza di un mandato che non è stato rinnovato, «non ho mai nascosto che sarei stato felice di andare avanti per altri cinque anni, ammetto un po’ di malinconia, soprattutto nel lasciare le persone con cui ho lavorato bene». Sponsor compresi, che infatti Meyer ringrazia per «la generosità», ricordando che «l’anno scorso i ricavi da privati sono stati di 44 milioni di euro, più di quanto diano gli enti pubblici».
dominique meyer sergio mattarella 2
Si chiude dunque la (breve) era Meyer, si aprirà l’era di Fortunato Ortombina. Intanto, la Prima di quest’opera in quattro atti che comincia nella Spagna del ‘700 con un fatale errore involontario e finisce parecchi anni dopo passando per fughe e guerre in Italia, condannando i protagonisti a un destino di infelicità, colpa, vendetta. Dedicata a Renata Tebaldi nel ventennale della scomparsa e in diretta su Rai 1.
dominique meyer sergio mattarella 3
«Un capolavoro che si può eseguire solo con un cast all’altezza, voci capaci dell’impegno che queste parti prescrivono. Noi ce l’abbiamo ed è formidabile», continua Chailly che ritrova Anna Netrebko, «la mia eroina verdiana», qui al debutto nel ruolo di Leonora. «Quando mi chiedono se mi riconosco in lei, rispondo di no. Una donna contemporanea non può riconoscersi in tutto questo senso di colpa e peccato. Mi concentro sulla partitura, bellissima nella sua difficoltà, con momenti sublimi come la Vergine degli angeli, alla fine del secondo atto. Bisogna dimenticare tutto e lasciarsi trasportare in un altrove sovrannaturale. Auguratemi buona fortuna», dice Netrebko
MEME SULLA PRIMA DELLA SCALA - BY DEMARCO dominique meyer sergio mattarella
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