Dario Salvatori per Dagospia
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Nella famiglia Mattarella non c’è stato soltanto il nostro attuale presidente della Repubblica a salire sul palco d’onore di in un teatro riservato alle canzoni. Prima di lui c’è stato Bernardo Mattarella, più volte evocato da Roberto Benigni nel suo monologo. Se Sergio Mattarella è stato il primo presidente della Repubblica ad omaggiare il Festival di Sanremo, a suo padre Bernardo toccò un ruolo altrettanto importante nella storia italiana.
morandi ferragni sergio mattarella amadeus laura mattarella
Accadde nell’agosto 1944, a Sicilia già liberata, allorché Bernardo Mattarella, sottosegretario alla Pubblica Istruzione nel governo di Ivanoe Bonomi, decise di organizzare un festival della canzone, che si sarebbe svolto il 2 settembre al Teatro Massimo di Palermo. In due settimane aderirono molti cantanti, fra dilettanti e semi professionisti, in tutto 140.
Il concorso venne organizzato in accordo con la Rai, ancora Eiar, e venne denominato “Radio Giovani”. Mattarella nominò direttore artistico della manifestazione il M° Egidio Araldi, accademico, a cui toccò il compito di allestire l’orchestra, curare gli arrangiamenti e impostare le voci e tonalità. L’orchestra di venti elementi (il manifesto precisava compresa “arpa” e “timpani”), venne affiancata dal sestetto ritmico-sinfonico di Alfredo Siracusa.
sergio mattarella con il padre bernardo
Insomma, per un’Italia ancora bombardata, proprio niente male. Per tutto il mese di agosto si svolsero le prove, con crescente interesse da parte della cittadinanza. Alla vigilia della serata, Bernardo Mattarella, dai microfoni di Radio Palermo liberata, si rivolse ai palermitani, precisando che la manifestazione aveva alla base la finalità “scuola e famiglia”, con il patrocinio dell’Azione Cattolica, chiarendo: “Data la serietà e l’eccezionalità della manifestazione, nonché gli alti fini educativi ed artistici la serata si colloca in un ciclo che si aprirà a partire dal mese di ottobre.”
“Il Giornale di Sicilia” affiancò quotidianamente la manifestazione, con articoli, interviste e partecipazioni improvvise. Per esempio quella di Aldo Alvi, cantante palermitano ventenne ma già molto noto alla radio, nonché “guest” in tutte le formazioni di soldati americani che si riunivano in jam session in vari locali del centro storico palermitano.
BERNARDO MATTARELLA
Venne ingaggiato il comico Chiarini, per lo spazio “scherzo-satirico”. Il biglietto d’ingresso dava luogo a ricevere un coupon per la votazione (magari lo facessero adesso) accanto alla biglietteria un cartello ammoniva: “La manifestazione inizierà alle 20,45. Ogni insistenza per entrare in teatro oltre tale ora non sarà preso in considerazione”. A manifestazione iniziata una voce fuori campò chiarì: “La concorrente Jolanda Pinto, nonché seriamente menomata al malleolo, sarà regolarmente in gara.”
La Pinto, sfortunata fino alla fine, era in gara con “Mamma voglio anch’io la fidanzata”, una canzone del 1942 portata al successo dal grande Natalino Otto, ripresa al femminile da Nella Colombo con l’azzardato titolo “Mamma mi ci vuole il fidanzato”. Adottato anche quella sera dalla Pinto. Il loggione del teatro Massimo si scatenò. Alla fine dell’esecuzione la prevedibile voce fuori campo chiarì: “Le richieste del loggione non avevano nulla a che fare con l’aspetto artistico”.
TEATRO MASSIMO PALERMO
Tutto questo quando si accingeva ad entrare in sala il ministro del Lavoro Giovanni Gronchi, che nel 1955 sarebbe diventato presidente della Repubblica. Qualcuno avvertì la “voce fuori campo”, che il ministro Gronchi si era appena seduto, e dunque la voce si fece sentire nuovamente: “Godere di un sano e disciplinato ambiente, anche se esuberante di vitalità, deve essere affiancata da ricreazione spirituale.”
A vincere fu Matteo Franco, interprete di “Sera”, un brano scritto e arrangiato dal M° Pippo Barzizza nel 1940. Una pagina melodica del musicista ligure ma anche un moderato swing. Barzizza stesso la utilizzò come sua sigla per tutta la sua carriera. Arrivarono i premi: tre orologi da tavolo.
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In oro quello del vincitore, d’argento per Annunziata Passantino e per Jolanda Pinto in lacrime. Il giorno dopo Bernardo Mattarella ringraziò la cittadinanza, l’Eiar e il Teatro Massino, annunciando alla radio che la città di Catania aveva già chiesto di poter ospitare una serata del genere a metà novembre. Palermo avrebbe inaugurato il 30 novembre l’entrata in funzione delle “trasmissioni visive”, in pratica la televisione sperimentale. Sergio Mattarella aveva tre anni, mentre il babbo avrebbe fatto parte di tre governi De Gasperi come sovraintendente dal 1948 al 1953, infine come ministro della Marina Mercantile e nel 1954 nel governo Pella come ministro dei Trasporti.
dario salvatori dario salvatori foto di bacco
giovanni gronchi sergio e laura mattarella al teatro ariston sanremo 2023