Marco Conti per "il Messaggero"
MARIO DRAGHI ARRIVA AL QUIRINALE
Mario Draghi risponde all' appello di Sergio Mattarella e si presenta alle 12 al Quirinale per un colloquio che dura settanta minuti. L' incarico accettato con riserva è nelle cose visto che il nome dell' ex banchiere centrale è stato fatto dal Capo dello Stato e non dai partiti. La maggioranza che lo sosterrà è quindi tutta da costruire ed è complicato fare paragoni con i governi di Azeglio Ciampi o di Mario Monti.
Per Draghi i meccanismi della politica e della sua comunicazione sono tutti una scoperta e da Mattarella ha avuto massima disponibilità ma altrettanta libertà nella costruzione dell'esecutivo. Nessun paletto, nessun vincolo se non quello che riceverà dai partiti che inizierà a ricevere oggi a Montecitorio. Mattarella ha calato l'asso che da tempo veniva invocato da più di una forza politica e che all' estero ci invidiano pur sapendo che tra il dire e il votare c' è uno spazio ancora ampio di incertezza.
Mattarella Draghi
Il fattore tempo resta decisivo anche se nell' agenda del Quirinale non è stato già fissato il giorno in cui Draghi dovrà tornare per sciogliere la riserva o, eventualmente, rimettere il mandato e aprire la strada ad elezioni a breve. I «mesi cruciali» che ci stanno davanti sono condivisi dall' ex presidente della Bce e le scadenze note che sono bastati ai due pochi minuti per ritrovarsi. Mattarella è consapevole della strada in salita che ha davanti Draghi e delle difficoltà che incontrerà all' avvio nel dover rimuovere le macerie di una contrapposizione tra quegli stessi partiti che sino a ieri si accusavano di essere la causa della crisi di governo e della caduta del Conte2.
draghi e mattarella by osho
La caccia ai responsabili, quelli veri e non i raccogliticci delle ultime settimane, comincia ora e inizia dopo il fallimento di ben due governi politici in una sola legislatura. Le due strade alternative, voto subito o il via libera ad un governo che affronti le emergenze per mandare il Paese al voto in una fase meno pericolosa per la salute e le tasche, resta.
Ieri mattina al Quirinale è quindi partito l'ultimo possibile tentativo, ricco di incognite anche perché ancora tutto da costruire.
A Draghi Mattarella ha lasciato ampia discrezionalità nella scelta dei ministri che potranno essere tecnici o politici a seconda di come andranno i colloqui con le delegazioni dei partiti. E' per questo che un parallelismo o una sovrapposizione tra Napolitano-Monti e Mattarella-Draghi è impossibile. Non c'è solo la diversità dei caratteri tra i due presidenti della Repubblica e le storie personali, ma anche situazioni politiche e numeri parlamentari molto diversi.
DRAGHI E MATTARELLA
Nel discorso di mercoledì sera, Mattarella ha speso tutto la sua autorevolezza per spiegare al Paese i motivi che consiglierebbero di scegliere, per il momento, una strada diversa dal voto.
Toccherà ora ai partiti, dopo che Draghi ha raccolto l'appello e si è presentato al Quirinale, riuscire a trovare pochi ma importanti punti in comune per evitare di imboccare quella strada del voto che sarebbe devastante anche perchè arriverebbe dopo il fallimento del tentativo messo in atto dalla persona più autorevole che in questo momento può spendere il Paese.
Il presidente incaricato ha già fatto capire che non intende porre confini alla sua maggioranza trovando piena sintonia con Mattarella. Un governo di tutti, non dei migliori, ma di quanti si riconoscono nelle urgenze elencate dal Presidente della Repubblica e senza limiti temporali. Ovvero può arrivare in fondo alla legislatura, anche perché la Costituzione non prevede governi a tempo, o fermarsi quando quelle quattro o cinque importanti cose da fare sono state fatte.
mattarella draghi gualtieri
L' obiettivo è far nascere un governo che include il più possibile e che allarga al massimo il perimetro della maggioranza proprio perché nasce per affrontare quelle emergenze sanitari ed economiche che tutti riconoscono. A cominciare dalla campagna vaccinale e dalla scrittura di un Next Generation Eu in grado di convincere l' Europa a dare molto rapidamente i primi miliardi dei 209 previsti. Anche se i due, Mattarella e Draghi, non hanno fissato una data, l' obiettivo è quello di chiudere entro la settimana nella speranza di arrivare già domenica al giuramento e la prossima settimana al voto del Parlamento.