Fosca Bincher per “Verità & Affari”
Mattarella irritato con Draghi per il siluramento di Bono
LAURA E SERGIO MATTARELLA CON GIUSEPPE BONO
La rabbia è evidente in chi lo conosce bene e continua a stargli vicino. Al Quirinale non è piaciuta l'ultima partita di nomine pubbliche varata dal governo di Mario Draghi. Il caso non è l'unico, ma al capo dello Stato Sergio Mattarella non è proprio andato giù il siluramento di un manager di lungo corso come Giuseppe Bono, di cui si attendeva la riconferma per i buoni risultati ottenuti in questi anni, cosa che per altro era stata assicurata nei colloqui fra gli sherpa di Chigi e del Colle.
SERGIO MATTARELLA GIUSEPPE BONO
Il cambio di rotta ha messo fine alla lunga carriera del manager che è stato a fianco di Mattarella- talvolta coinvolgendo perfino la figlia come madrina del battesimo di navi- in decine di cerimonie pubbliche e anche in molte missioni internazionali (come quella in Qatar e quella in Cina). Ma ha anche allargato le distanze che sono sempre più evidenti fra gli inquilini del Quirinale e di palazzo Chigi.
SERGIO MATTARELLA GIUSEPPE BONO
Il rapporto fra i due che era ottimo a torto o a ragione si è guastato proprio alla fine del settennato precedente, nel rush finale per la scelta del successore. Draghi si è sentito quasi tradito dall'epilogo della vicenda, perché a lui era stato ventilato ben altro esito quando accettò riluttante l'incarico da premier in situazione di emergenza pandemica.
Anche se proprio l'attuale capo dello Stato a suo tempo gli aveva rimarcato alcuni grossolani errori compiuti nella personale e infausta campagna elettorale da premier. Il grande freddo è calato fra i due che pur devono fingere grande intesa in un momento internazionale delicato come questo. Ma quella di Bono è la classica gocciolina in grado di fare traboccare il vaso...
mario draghi sergio mattarella
Il prof Orsini facendo lo spavaldo si è dimenticato una casetta al mare
Nel bel pieno delle polemiche suscitate dai suoi interventi sulla guerra in Ucraina il professore Alessandro Orsini si è lanciato in un monologo poi divenuto celebre anche per la straordinaria imitazione che ne ha fatto Maurizio Crozza nella sua trasmissione settimanale sul canale 9 del digitale terrestre.
ALESSANDRO ORSINI 4
“Io non ho niente”, esordì il prof. alludendo ai presunti poteri forti che lo minacciavano per zittirlo, “tutto quel che ho è la mia famiglia. Che cosa mi possono togliere? Ho una macchina scassata, faccio una vita semplicissima. Non ho proprietà, non ho interessi economici, che mi possono togliere?”. Crozza nella sua parodia aveva portato il concetto del prof. nullatenente anche più in là: “La casa non ce l'ho. C'ho la macchina, ed è scassata. La bicicletta non me la possono portare via perché si è rotta la catena. Cosa mi possono fare? Portarmi via le scarpe? Cammino scalzo...”.
san benedetto del tronto
Ecco, quel passaggio nella versione originale e nella parodia spopola da settimane sui social. Ma non è proprio così vero.
Il professore Orsini, napoletano, classe 1975, non è esattamente nullatenente. Forse la frequenta poco, ma all'anagrafe catastale risulta a lui e solo a lui intestata una casetta non lontano dal mare delle Marche in una piccola via di San Benedetto del Tronto. Tre vani e mezzo, zona centrale, classe A2.
ALESSANDRO ORSINI
Non certo un bene di lusso (il valore di mercato a seconda dello stato di conservazione si aggira intorno ai 300 mila euro), ma comunque una proprietà. Non gliela porterà di certo via nessuno dei temuti poteri forti. Però il prof non è nullatenente, cosa che rinfranca i suoi fan: qualcuno nella vita gli deve pure avere dato credito riconoscendone il valore, anche se tutti oggi paiono fare finta di nulla.
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