Estratto dell’articolo di Luca Roberto per “Il Foglio”
renzi rosato
Per dirla con le parole di un parlamentare di Italia viva, “l’uscita di Rosato dal partito è come quelle notizie di borsa che vengono metabolizzate anzitempo. Quando si verificherà davvero, nessuno gli darà più tanta importanza, visto quanto è data per scontata”.
E quindi alla fine Ettore Rosato che fa, lascia Renzi per accasarsi con Calenda? “Non confermo e non smentisco. Semplicemente, non parlo”, dice lui al Foglio. Ma è chiaro che la sua assenza alla festa di Italia viva, in corso a Santa Severa fino a domenica, ha fornito qualche elemento in più per ritenere l’uscita molto vicina. “E’ vero, non ci vado. Questo è l’unico dato di fatto. Decidete voi come interpretarla. Traetene voi le conseguenze”, aggiunge ancora Rosato, sibillino. Non certo fugando i dubbi che circolano in queste ore.
CARLO CALENDA MATTEO RENZI ETTORE ROSATO
Ufficialmente, l’ex presidente di Italia viva, in rotta con Renzi da alcuni mesi, cioè almeno da quando è naufragato il progetto del Terzo polo, non ha in programma annunci da qui alle prossime ore. “Non mi cercate, su questa vicenda non ho intenzione di dire alcunché”.
E però all’interno della comunità renziana sono abbastanza convinti che il passaggio sia segnato, non ci sia spazio per ripensamenti. E che dopo l’ex ministra Elena Bonetti, che ha lasciato il partito non più tardi di cinque giorni fa, lo stesso possa fare anche Rosato nelle prossime ore. Anche se le tempistiche non convincono. Perché, è il ragionamento che si fanno dalle parti di Iv, per esempio non hanno annunciato il passo indietro insieme? L’altro tema è: andarsene, ok, ma dove? Perché durante l’estate il grande tormentone è stato: entrerà in Forza Italia o in Azione?
RENZI ROSATO
[…] Rosato ha più o meno le stesse ragioni della collega fuoriuscita. I compagni di partito (per ora) lo descrivono come malmostoso. Non ha digerito la venuta meno del progetto del Terzo polo. Su cui, come Bonetti, aveva investito tutte le sue energie. A rischio di compromettere il rapporto con Renzi.
Ma mentre Bonetti ha fatto prevalere questioni personali, lui non si è più fidato di Matteo da un punto di vista di scelte politiche. Prima ha dovuto accettare che il ruolo di nuovo coordinatore del partito finisse nelle mani di Raffaella Paita. Poi, quando s’è capito che il grande centro stava esplodendo, s’è visto sfuggire dalle mani un ruolo da coordinatore del partito unico […]