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    UN CAPITONE FUOR D'ACQUA – MATTEO SALVINI È IN POLE POSITION PER IL RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO ALLA SICCITÀ - IL LEGHISTA AVEVA CHIESTO DEI FONDI PER AGIRE MA IL GOVERNO, NEL DECRETO APPROVATO IERI, NON HA STANZIATO NEMMENO UN EURO - SALVINI DOVRÀ SBLOCCARE I 7,8 MILIARDI DEL PNRR INCAGLIATI PER COLPA DELLA BUROCRAZIA – GLI AGRICOLTORI SONO IN ALLARME: LA PROSSIMA ESTATE SARÀ PIÙ ARIDA DELLA SCORSA E LA POCA NEVE CADUTA IN INVERNO METTE A RISCHIO LE RISAIE PIEMONTESI...


     
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    1. IL PIANO ANTI-SICCITÀ

    Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “la Stampa”

     

    MATTEO SALVINI MATTEO SALVINI

    «Chiederò soldi, perché il commissario senza soldi non risolve l'emergenza siccità», aveva detto Salvini il 22 marzo scorso. Ma per dare acqua all'Italia strangolata dalla siccità il decreto approvato ieri sera dal governo non stanzia un euro per superare un'estate a rischio razionamento d'acqua, puntando invece a disincagliare i 7,8 miliardi tra Pnrr, fondi europei e nazionali, bloccati dalla burocrazia. Tanto che dei 4 miliardi stanziati dal piano di resilienza ne sono stati impegnati solo 300 milioni e del miliardo e 200 milioni dei fondi europei appena 200.

     

    GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI

    «Ne servirebbero altrettanti per sistemare l'intera rete idrica», spiega una fonte vicina al dossier. Per ora ci si dovrà accontentare di quello che c'è. Puntando sulla razionalizzazione dei 2.391 enti per la gestione idrica con iter semplificati per manutenzione e realizzazione di dighe e invasi, con l'obiettivo di alzare l'asticella rispetto a quel misero 11% di acqua che oggi riusciamo a trattenere.

     

    «Da circa 20 anni l'Italia è vittima di un problema ciclico legato alla siccità, nessun governo aveva scelto di affrontarlo in modo strutturale fino ad ora, noi scegliamo di farlo prima che diventi una emergenza», ha commentato Giorgia Meloni.

     

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    Anche se a scorrere i 16 articoli del provvedimento l'impressione è che per turare le falle di una rete idrica che su 34 miliardi di metri cubi di acqua ne perde 7,6, ripulire gli invasi di fanghi e detriti che hanno ridotto la sua capacità di raccolta delle acque da 13,6 a 8,8 miliardi di metri cubi ci si affidi a una specie di "mago della pioggia": il commissario straordinario, che in deroga a ogni disposizione di legge darà il via alla realizzazione degli interventi, su incarico della cabina di regia.

     

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    A sua volta presieduta, su delega della premier, dal ministro delle Infrastrutture Salvini, che è anche candidato a ricoprire il ruolo di commissario, in carica fino al 31 dicembre, con possibilità di proroga a tutto il 2024.

     

    Il rebus si scioglierà entro un mese, quando verrà convocata la prima cabina di regia, composta oltre che dalla premier e da Salvini, dai ministri di Ambiente, Affari europei, Agricoltura, Protezione civile, Affari regionali ed Economia. […] Potrà anche ordinare misure di razionamento dell'acqua, sia ad uso civile che agricolo. […]

     

     

    2. «ESTATE PEGGIORE DEL 2022» E LA POCA NEVE METTE A RISCHIO L'ATTIVITÀ DELLE RISAIE PIEMONTESI

    Estratto dell’articolo di Stefano Ardito per “il Messaggero”

     

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    Meno di un anno fa, nella rovente estate del 2022, le immagini del Po quasi in secca hanno fatto il giro del mondo. Da luglio in poi, per chi lo osservava dalle sponde o dai ponti, l'alveo del più grande fiume italiano era ridotto a una desolante distesa di sabbia, fango e sassi. Quest'anno le cose vanno peggio, e la drammatica siccità dell'estate scorsa è arrivata già all'inizio della primavera.

     

    A certificarlo è il rapporto "Emergenza idrica. Finisce la neve, ultima risorsa" diffuso ieri dall'Anbi, l'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.  […]

     

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    «Oggi l'emergenza più seria è in Piemonte. Sembra incredibile, ma ampie zone di questa regione sono toccate da una siccità estrema, l'anticamera della desertificazione. Una situazione che è destinata ad aggravarsi per la mancata sommersione di oltre 8.000 ettari di risaie, che oltre a produrre del cibo prezioso contribuiscono a rimpinguare le falde e a irrorare i territori» spiega Francesco Vincenzi, presidente dell'associazione.

     

    Le altre regioni della Pianura Padana, dalla Lombardia fino al Veneto e all'Emilia-Romagna non se la passano molto meglio. Di solito, all'inizio della primavera, lo scioglimento della neve caduta durante l'inverno gonfia i fiumi che scendono dalle Alpi e dall'Appennino verso il mare.

     

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    Quest'anno, invece, sull'arco alpino le precipitazioni nevose sono state scarsissime, e sulle montagne del Centro e del Mezzogiorno sono arrivate solo intorno alla metà di gennaio. Nelle località turistiche poste a quote più alte, gli impianti per la neve artificiale hanno salvato la stagione per milioni di appassionati dello sci, e per gli albergatori, i maestri di sci e le altre categorie che vivono di turismo invernale. […]

     

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    La pioggia e la neve cadute a marzo sulle Dolomiti e dintorni hanno impedito l'abbassamento dell'Adige e ridotto quello del Lago di Garda. Solo in Veneto però, fino a oggi mancano all'appello 6 miliardi e 333 milioni di metri cubi d'acqua. Identica situazione in Liguria, in Emilia-Romagna e in Toscana, dove sono al minimo storico le portate dell'Ombrone e del Serchio. […]

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