Fulvio Solms per www.corrieredellosport.it
elkann binotto
Grande è la confusione sotto il cielo (di Maranello), e quindi la situazione è eccellente. Un po’ del rosso della Ferrari e un po’ di quello di Mao, autore della massima da noi adattata, così per sdrammatizzare un po’. La situazione a Maranello è tutt’altro che eccellente, lo sappiamo, ma si lavora in ogni modo per sciogliere il groviglio tecnico-organizzativo che impedisce alla Ferrari di correre da Ferrari.
Disturba, a dirla tutta, sentir continuamente dichiarare che sia in arrivo un ciclo vincente perché basterebbe molto ma molto meno, per dire: riuscire a lottare, magari sino a fine anno. E anche perché un ciclo vincente, quando si è in queste condizioni, è un processo che parte con l’acquisizione sul mercato di grandi tecnici, ciò che la Ferrari non sembra intenzionata a fare.
binotto
PASSO FELPATO - Una riorganizzazione però c’è, anche se si procede con passo felpato, almeno sul piano mediatico. Nello scorso weekend Binotto, parlando alla Tv tedesca RTL, ha dichiarato: «Non sono più il direttore tecnico, ora sono il team il principal». L’intervistatore avrebbe potuto (dovuto) replicare: “ora” da quando?
E non è successo nulla: la cosa è praticamente passata sotto silenzio. Lo stesso team principal ha poi espanso il concetto, questa volta alla Tv britannica Channel 4: «C’è voluto un po’ di tempo per organizzarci, assicurarci che il reparto tecnico fosse ristrutturato. Ora che abbiamo le persone giuste nel ruolo giusto, posso delegare il lavoro tecnico e non coprire più il ruolo di direttore tecnico: ci sono altre persone che lo fanno. (...) Da parte mia ci sono molte cose che devo fare: certamente li terrò d’occhio per mantenerli carichi sugli obiettivi da raggiungere».