Mattia Feltri per "la Stampa"
PUTIN - MODI - XI JINPING
E di nuovo bla bla bla, rieccolo il movente eterno dell'insoddisfazione degli osservatori, e specialmente degli ambientalisti. Sono delusi dal G20, dai vaghi impegni presi dai grandi del mondo, dal bicchiere metà vuoto o forse per tre quarti, dall'assenza di una risoluzione all'altezza del guasto climatico, dall'ennesimo evaporare dei sogni di planetaria concordia. C'è chi ne scrive e chi manifesta, reclamando azioni concrete oltre le chiacchiere: fate qualcosa oppure è il solito bla bla. Fate qualcosa.
CAMBIAMENTO CLIMATICO
Bella frase. Però, che cosa? Perché l'opposizione a intese più stringenti è stata avanzata da Xi Jinping, presidente della Cina che assomma quasi un miliardo e mezzo di abitanti, da Narendra Modi, primo ministro dell'India che assomma un miliardo e quattrocento milioni di abitanti, da Vladimir Putin, presidente della Federazione russa che assomma centoquarantacinque milioni di abitanti.
proteste contro il cambiamento climatico
Tre Paesi e più di tre miliardi di abitanti che, soprattutto in Cina e India, sono in vertiginosa rimonta sull'Occidente industrializzato e, proprio mentre ci stanno per raggiungere, li si invita a darci dentro un po' di meno per inquinare un po' di meno. Sarà una posizione miope, tutto quello che volete, ma hanno ripetuto no grazie. Anzi, da Cina e Russia non è nemmeno arrivato il grazie, soltanto il no.
vivi il cambiamento climatico
Dunque, come tradurre quel fate qualcosa? Insistere? Prendere a pugni il tavolo? Minacciare una guerra nucleare? Giocarsela a testa o croce? Mettersi in ginocchio? Inviare i manifestanti ambientalisti a Mosca e a Pechino? Perché l'impressione è che accusare i grandi di bla bla sia soltanto un altro e ancora più comodo bla bla.