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    “PERCHÉ NON FANNO COSÌ ANCHE NEI TEATRI?” - FATE VEDERE A FRANCESCHINI COME FA COSTANZO AD ANDARE IN ONDA CON LA SALA PIENA DI PUBBLICO E ADDIRITTURA SENZA MASCHERINA: “PRIMA DI ENTRARE FANNO TUTTI IL TEST SIEROLOGICO, FRA UNA PERSONA E L’ALTRA C’È IL PLEXIGLAS, E ANCHE TRA UN OSPITE E L’ALTRO. POSSONO FARLO TUTTI, INVECE CHE ROMPERE E FARE POLEMICHE” – CERTO, MOLTI STUDI DICONO CHE IL COVID SI TRASMETTE TRAMITE AEROSOL… – VIDEO


     
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    pubblico separato dal plexiglas al maurizio costanzo show pubblico separato dal plexiglas al maurizio costanzo show

    1 – COSTANZO: "POLEMICHE SU DISTANZIAMENTO MIO SHOW ASSURDE, IO PAGO A TUTTI SIEROLOGICO E PLEXIGLAS"

    Ilaria Floris per www.adnkronos.com

     

    "Volete sapere come funziona? E' facile: il pubblico della mia trasmissione prima di entrare fa il test sierologico, e così tutti gli ospiti. Fra una persona e l'altra c'è un plexiglass, e anche fra un ospite e l'altro c'è un plexiglass. Perché non fanno così anche nei teatri? Possono farlo tutti. Facciano così, invece che rompere e fare polemiche!". E' la secca risposta di Maurizio Costanzo che, interpellato dall'Adnkronos, interviene così sulle polemiche relative alla sua trasmissione, il 'Maurizio Costanzo Show', che ha scatenato critiche e discussioni sui social.

    pubblico e ospiti separati dal plexiglas al maurizio costanzo show pubblico e ospiti separati dal plexiglas al maurizio costanzo show

     

    Il pubblico del popolare programma, andato in onda ieri sera ma registrato lunedì, occupa infatti, come si vede anche in molte immagini che si sono diffuse sul web, tutte le sedie del teatro, e ciascuno è separato dal vicino di poltrona da un pannello trasparente in plexiglass. Immagini che hanno fatto discutere perché arrivate all'indomani del dpcm che ha chiuso i teatri per il pericolo di assembramenti, ma di cui il conduttore garantisce la sicurezza.

    aerosol e droplet diffusione aerosol e droplet diffusione

     

    "Possono farlo tutti -affonda- Certo, specifico che il pubblico viene in teatro un'ora e mezzo prima, perché possa essere fatto il test su ciascuno. Quindi io pago gli infermieri, il personale, il plexiglass. Il proprietario del cinema all'angolo faccia così, così non c'è pericolo legato all'assembramento", conclude.

     

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    2 – PERCHÉ L’OMS NON RICONOSCE LA TRASMISSIONE DEL CORONAVIRUS TRAMITE AEROSOL?

    Mara Magistroni per www.wired.it

     

    Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato del balletto dei Centri di controllo e prevenzione delle malattie statunitensi (Cdc) che prima pubblicano un aggiornamento sulle modalità di trasmissione del coronavirus evidenziando la possibilità di trasmissione aerea (airborne), e poi lo ritirano. Un errore, dicono: una bozza non sottoposta a revisione che non doveva ancora essere pubblicata.

     

    pubblico separato dal plexiglas al maurizio costanzo show 3 pubblico separato dal plexiglas al maurizio costanzo show 3

    Adesso quella bozza, forse un po’ edulcorata, è tornata online. Sulla base di evidenze scientifiche crescenti, gli esperti dei Cdc riconoscono che la modalità di trasmissione aerea (a più di un metro di distanza) tramite aerosol (goccioline più piccole di 5 micron) del coronavirus è possibile, sebbene più rara di quella per contatto diretto con una persona infetta o tramite droplet. Le condizioni per la diffusione airborne sarebbero spazi chiusi, non adeguatamente ventilati e affollati.

     

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    Insomma, sempre più organizzazioni nazionali e esperti mondiali mettono sostengono la questione airborne, trovandosi così in disaccordo con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), reticente all’aggiornamento delle proprie linee guida. Che cosa la blocca?

     

    Le prove crescenti di trasmissione airborne

    Già a luglio 239 scienziati avevano sollecitato con una lettera l’Oms a modificare il proprio punto di vista, sottolineando come le prove di trasmissione aerea di Sars-Cov-2 si stessero accumulando. E oggi alcuni di loro rincarano la dose, con una nuova lettera pubblicata su Science.

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    “Ci sono prove schiaccianti che questa è un’importante via di trasmissione per Covid-19, e abbiamo un disperato bisogno di una guida federale in questa direzione”, ha dichiarato al Washington Post Linsey Marr, esperta di aerosol alla Virginia Tech e tra gli autori della lettera su Science. “Vorrei sottolineare che la trasmissione aerea a corto raggio quando le persone sono a stretto contatto, ovvero l’inalazione di aerosol, probabilmente è più importante della trasmissione da parte di goccioline di grandi dimensioni che vengono spruzzate sulle mucose”.

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    Secondo questi scienziati ci sarebbero casi ben documentati in cui il coronavirus si è diffuso in modo ampio e rapido in un ambiente chiuso: un ristorante a Guangzhou, in Cina, un autobus nella provincia cinese di Zhejiang, un call center a Seoul, un coro nello stato di Washington (dove un membro ha infettato più di 50 persone). Episodi che gli esperti dei Cdc hanno ritenuto sufficienti per modificare le proprie linee guida.

     

    aerosol bambini aerosol bambini

    Gli aerosol e la trasmissione aerea “sono l’unico modo per spiegare gli eventi di superdiffusione che stiamo vedendo”, ha aggiunto sempre al Washington Post Kimberly Prather dell’Università della California a San Diego, anche lei tra gli autori del nuovo documento. Secondo l’esperta una volta che la via aerea verrà ufficialmente riconosciuta diventerà un problema risolvibile attraverso un’adeguata ventilazione e indossando sempre le mascherine al chiuso. Perché una distanza sociale sicura non esiste in ambienti chiusi.

     

    La reticenza dell’Oms: motivazioni e critiche

    droplets droplets

    Come aveva già dichiarato Benedetta Allegranzi, responsabile tecnico del settore dedicato al controllo delle infezioni dell’Oms, l’organizzazione non nega che il coronavirus possa diffondersi anche per via aerea tramite aerosol oltre la distanza di sicurezza attualmente raccomandata. Sostiene tuttavia che dal punto di vista scientifico le prove siano ancora insufficienti: le condizioni in cui si verificherebbe la trasmissione aerea sarebbero particolari e più rare, e gli scienziati non sarebbero ancora riusciti a replicarle per studiare le dinamiche di diffusione. Una visione troppo rigida e medicalizzata secondo molti esperti, che contestano anche le definizioni di airborne e aerosol dell’Oms, ritenendole formali e in fin dei conti fittizie.

     

    trasmissione del coronavirus droplets 1 trasmissione del coronavirus droplets 1

    Ma non sarebbe solo questo a frenare l’Oms. Stando a quanto dichiarato da Paul Hunter dell’Università dell’East Anglia in Gran Bretagna, l’organizzazione deve tenere conto delle questioni geopolitiche. Le linee guida si rivolgono a ogni Paese del mondo e non tutti hanno le medesime risorse: spostare l’attenzione su una modalità di trasmissione al momento ritenuta meno determinante potrebbe indurre alla migrazione di quelle poche risorse negli stati a basso e medio reddito.

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    Anche questa motivazione, però, è soggetta a critiche da parte di alcuni esperti internazionali, che reputano l’atteggiamento dell’Oms un po’ paternalistico.

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