Da open.online
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«Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me».
Con queste parole il frontman degli 883, il cantante Max Pezzali, interviene sulla vicenda del comune di Pavia. Pezzali ha diffidato il comune, pronto a dare un premio a Repetto.
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Dopo il successo della serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 proprio Repetto ha raccontato l’abbandono del gruppo nel 1994 e ha augurato la pace tra Pezzali e Claudio Cecchetto. «Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film», spiega Pezzali sul suo canale Instagram. Nel post il cantante mostra una foto recente dove i due sorridono insieme al pub.
La diffida
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Per i legali Lucia Maggi e Domenico Capra «dopo un brevissimo periodo di tempo Repetto ha preso una strada diversa lasciando solo Max Pezzali a rappresentare gli 883». E nella diffida al comune ricordano la guerra sul simbolo degli 883 che vede Pezzali contro Cecchetto. Il comune di Pavia per ora però non si è tirato indietro. Per lunedì è attesa la ratifica dei premi in consiglio comunale. Anche perché Pezzali ha ricevuto il premio 29 anni fa. E fare il bis non è possibile.
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