FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
Dagoreport
1. NON RESORT PIÙ
Lei è la consigliera regionale paladina della politica anti-cemento selvaggio (anche se è sotto processo proprio per abusivismo edilizio), lui è un potente ex assessore regionale. Insieme alla figlia, fanno parte di una società condannata ad abbattere un manufatto trasformato in un residence. La storiella la racconta il Corriere del Mezzogiorno. “La casa colonica diventa resort, ma i lavori realizzati sono difformi rispetto al permesso in sanatoria: scatta l'ordinanza di demolizione.
Accade a Vico Equense ed il provvedimento emanato dal Comune il 5 gennaio colpisce Armando De Rosa, ex assessore regionale nella de che fu e socio del Sireneo d'Aequa sas. Nella società anche sua figlia Rossella e sua moglie Flora Beneduce”. La quale, come riportato da Dagospia nelle scorse settimane, venne indicata dal presidente del Consiglio regionale per rappresentare il parlamento campano nella cerimonia di abbattimento del mostro di Alimuri. Pensa te...
2. SCARCERATO IL 79ENNE UXORICIDA. IL GIP: LASCIATO SOLO DALLE ISTITUZIONI
Titti Beneduce per il “Corriere del Mezzogiorno”
È di nuovo libero Antonio Parisi, l'ex salumiere di 79 anni che sabato mattina, disperato e stanchissimo, ha stretto attorno al collo della moglie Paolina Gargiulo un filo elettrico, uccidendola nel loro appartamento di via Monte Grappa a Secondigliano. Il gip Claudia Picciotti, condividendo le valutazione degli avvocati Ivan Palmieri e Marco Monaco, ne ha infatti disposto la scarcerazione senza alcun obbligo.
Le tre figlie, Carmela, Patrizia e Francesca, sono andate a prenderlo ieri pomeriggio, a Poggioreale. Nelle tre paginette in cui non convalida il fermo di Antonio Parisi, il giudice si sofferma sulle condizioni di estrema solitudine in cui l'anziano era stato lasciato dalle istituzioni: «Si tratta di un contesto connotato da solitudine e abbandono, in cui l'aggravarsi delle condizioni motorie della vittima aveva determinato un sostanziale isolamento della stessa dalle strutture terapeutiche che l'avevano in cura, con conseguente carico della situazione unicamente sulle spalle del Parisi».
Parisi che «compie l'infausto gesto con lucidità e piena consapevolezza», ma al contempo è «rassegnato, consumato da una vita di angherie subite e di fardelli troppo pesanti da portare sulle spalle». Al giudice, l'ex salumiere ha raccontato tutte le difficoltà della sua situazione. E il giudice ha compreso la sua sofferenza. Paolina era malata di mente e da quando era diventata obesa e semicieca non si alzava più. Antonio, perso dietro a lei giorno e notte, non dormiva più.
«Gli aiuti esterni erano assolutamente esigui rispetto ai bisogni della donna. Tuttavia le due badanti assunte testimoniano dell'enorme devozione e disponibilità di Parisi nei confronti della moglie». Francesca Parisi, la seconda figlia della coppia e l'unica rimasta a Napoli, racconta con le lacrime agli occhi la tragica storia d'amore dei suoi genitori: «Si conobbero a Miano quando papa aveva 27 anni e faceva il salumiere, lei ne aveva dieci di meno e sciacquava le bottiglie per il vino. Si sposarono tre anni dopo, nel '66, quando mamma era ancora minorenne. Una settimana dopo il matrimonio lei fu ricoverata in manicomio la prima volta».
Da quella volta, Paolina Gargiulo è entrata e uscita dal manicomio tante volte che la figlia non le ricorda più «Entrò che pesava 50 chili, un po' alla volta l'hanno fatta diventare obesa. Aveva un disturbo bipolare: ora era aggressiva e pericolosa, ora diventava depressa e bisognosa di sostegno. Le hanno fatto di tutto, persino l'elettroshock».
Dal 1986 Paolina era in cura al Centro di igiene mentale di Secondigliano: «Ma si limitavano a prescriverle dei farmaci. Nelle ultime settimane abbiamo chiesto un ricovero in un istituto, ma ci siamo sentiti rispondere che costava troppo caro e il Servizio sanitario nazionale non se lo poteva permettere. Il peso della sua assistenza ricadeva soprattutto su papà, che pure ha dei by pass all'arteria femorale e un rene in disuso».
Uscito da Poggioreale, Antonio Parisi è apparso, incredibilmente, rinfrancato: «Ho potuto dormire e scambiare due parole con qualcuno». Ma era umiliato: a lui, che è evangelico (si battezzò nel mare di Mergellina agli inizi degli anni Novanta assieme con Alemao) un altro detenuto evangelico ha imposto di non pregare, a causa del delitto commesso.
Riflette l'avvocato Palmieri: «Il provvedimento del gip avvalora la tesi di questa difesa, secondo la quale la tragedia rappresenta il frutto di un degrado sociale imputabile alla inadeguatezza delle strutture preposte ad offrire assistenza ai soggetti affetti da disturbi della psiche ed ai loro familiari. L'unica risposta alle problematiche sociali sembra essere sempre successiva e meramente punitiva. L'auspicio è che la tragedia della famiglia Parisi possa quantomeno sollecitare una seria riflessione».
vesuviosegreto@gmail.com
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