“A VOLTE TRENTA SECONDI DI TV VALGONO UNA SERATA INTERA” – ALDO GRASSO ELOGIA IL LAVORO DI INCHIESTA DI “REPORT”: “SE LE ACCUSE CHE IL PROGRAMMA HA MOSSO AD ALCUNI MEMBRI DELL’AUTORITÀ GARANTE DELLA PRIVACY (FAMILIARITÀ TRA GIUDICI E GIUDICATI, CONFLITTI D’INTERESSE, IMBARAZZANTI NOTE SPESE PERSONALI, TRA CUI UN CHILO DI BISTECCHE…) RISULTASSERO VERE SAREMMO DI FRONTE A UN CASO CLAMOROSO. NON IMPORTA DA CHI SIANO STATI SPONSORIZZATI I MEMBRI DELL’AUTHORITY, QUELLO CHE CONTA È IL COMPORTAMENTO DEI SINGOLI NEL RICOPRIRE UN RUOLO COSÌ DELICATO…” - LA BORDATA A CHIARA COLOSIMO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, PER LA FOTO ACCANTO A PAMELA PERRICCIOLO E A UN BUSTO DEL DUCE...

Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

FOTO DEL 2015 - PAMELA PERRICCIOLO E CHIARA COLOSIMO CON IL BUSTO DEL DUCE

Dimmi con chi vai e ti… Blob ha carpito a «Report» un frammento più consistente di un qualsiasi programma intero. È la famosa fotografia in cui appare Chiara Colosimo, presidente della commissione Antimafia, accanto a Pamela Perricciolo e a un busto del Duce.

La deputata di Fratelli d’Italia si è scusata dicendo che la sua è stata una «stronzata» (testuali parole), aggiungendo che a scuola aveva fatto un viaggio della memoria che le aveva permesso di capire quanto fossero imperdonabili le leggi razziali.

Punto primo: la presa di coscienza di Colosimo sarebbe avvenuta durante una di quelle «gite scolastiche ad Auschwitz», come le ha definite con sprezzo la ministra Eugenia Roccella per ribadire che «l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo».

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Colosimo, infatti, si è limitata a condannare le leggi razziali, secondo la vulgata destrorsa che vuole che questo sia l’unico, vero errore commesso da Mussolini. Sta a vedere che adesso Colosimo organizzerà «viaggi della memoria» sui luoghi dei crimini più efferati compiuti dalla mafia.

Punto secondo: Colosimo è in compagnia di Perricciolo, l’ispiratrice della più grande e desolante bufala della tv di questi ultimi anni, quella del fantomatico Mark Caltagirone [...]  Che ci faceva Colosimo con un simile personaggio?

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A proposito di «Report», resto convinto dell’inopportunità morale di trasmettere il dialogo tra l’ex ministro Sangiuliano e sua moglie. Ma devo riconoscere che se le accuse che il programma ha mosso ad alcuni membri dell’Autorità Garante della Privacy (familiarità tra giudici e giudicati, conflitti d’interesse, imbarazzanti note spese personali, tra cui un chilo di bistecche…) risultassero vere saremmo di fronte a un caso clamoroso.

Non importa da chi siano stati sponsorizzati i membri dell’Authority, quello che conta è il comportamento dei singoli nel ricoprire un ruolo così delicato. A volte trenta secondi di tv valgono una serata intera.

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