AHI! TECH - ALIENI, MA GIÀ VISTI: LA RECENSIONE DEL VIDEOGAME “THE BUREAU: XCOM DECLASSIFIED”

A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )

Non c'è dubbio: chi riesce a reinterpretare ciò che è già stato fatto da altri creando qualcosa di nuovo è comunque degno di lode. Come si dice: "Copiare da uno è plagio, copiare da molti è ricerca". Basti pensare che nella musica c'è stato chi, prendendo spunto da altri artisti, si è costruito una carriera di tutto rispetto (vedi gli Oasis).

E questo è proprio quello che in campo videoludico fa "The Bureau: XCOM Declassified", videogame prodotto da 2K Marin e uscito lo scorso 23 agosto per PC, Playstation 3 e Xbox 360 (lo abbiamo provato in quest'ultima versione).

Questo progetto, attesissimo e ampiamente pubblicizzato, riprende la serie "XCOM" che vide i suoi natali ben vent'anni fa, ma nel gameplay non è difficile notare diverse somiglianze con altri famosi videogiochi, in una commistione che alla fine riesce abbastanza interessante.

Certo, una cosa va detta: dall'imponente campagna di marketing messa in atto per promuoverlo, che comprende addirittura una bella serie TV andata in onda a puntate su YouTube (nella quale ha recitato Dominic Monaghan di "Lost"), ci si aspettava quasi un kolossal. In realtà il risultato è semplicemente un buon gioco che diverte ma non appassiona più di tanto.

La trama
"The Bureau: XCOM Declassified" è ambientato nel 1962, in piena Guerra Fredda. Gli Stati Uniti temono un attacco imminente della Russia, tanto da aver creato il Bureau, una struttura segreta dalla quale poter gestire un'eventuale crisi. L'attacco effettivamente avviene, ed è violentissimo. Solo che a scagliarsi contro gli americani non è l'Unione sovietica, ma una forza sconosciuta, proveniente non da un altro emisfero ma proprio da un altro pianeta.

Ci si rende presto conto che non si tratta di un attacco isolato, ma che tutti gli Stati Uniti sono già stati invasi dagli alieni, i quali vogliono distruggere le città esistenti per costruirne di proprie. I motivi dell'invasione sono uno dei misteri che andranno svelati durante il gioco.

Così alcuni uomini dei reparti speciali vengono radunati nel Bureau, che diventa il centro di comando di tutte le operazioni.

Il giocatore veste i panni di William Carter, brillante agente segreto dal passato travagliato. Durante una missione la sua famiglia morì in un incendio e da allora William è caduto nella spirale della depressione che ha stroncato la sua carriera. Fino all'invasione aliena e al suo impiego nel Bureau, che per lui sarà anche un'occasione di riscatto.

Struttura e ambientazione
Come abbiamo detto, questo titolo prende spunto da diversi suoi illustri predecessori (restando il fatto che sono rimasti molti elementi dell'XCOM degli anni '90). Uno dei richiami più evidenti, oltre che a "Mass Effect", è sicuramente al celebrato titolo della stessa 2K, "Bioshock": il genere a metà fra action e horror, e la fantascienza ambientata nel passato sono le colonne portanti del videogame. A tal proposito, le affascinanti atmosfere anni '60 sembrano essere prese in prestito dai bellissimi "Mafia 2" e "L.A. Noir" di Rockstar Games.

Ma mentre Bioshock è uno sparatutto molto atipico, in cui la trama è talmente coinvolgente da rendere i conflitti a fuoco solo un semplice complemento, per "The Bureau: XCOM Declassified" non si può dire lo stesso. Nelle prime fasi del gioco la storia sembra davvero essere l'elemento più importante, ma poi tutte le varie missioni si riducono né più né meno che in una serie di scontri con i nemici, in cui a seconda dei ripari e della conformazione del territorio, possono studiarsi diverse strategie di attacco.

In pratica, anche se le ambientazioni cambiano di volta in volta e sono ben realizzate, il concetto di base rimane lo stesso: si passa attraverso una serie di "quadri" nettamente divisi fra di loro in cui si fronteggiano delle schiere di alieni da annientare (che ricordano vagamente quelli di "Halo"). Si procede lungo "corridoi" che lasciano poco spazio per l'esplorazione, come nella migliore tradizione degli sparatutto (quella di "Call of Duty", per intenderci).

Tutto questo, purtroppo, a scapito della trama, sicuramente resa molto meno appassionante dalla selezione e dalla successione un po' sterile delle missioni: dal Bureau se ne sceglie una, principale o secondaria, su una mappa degli Stati Uniti, si porta a termine e si torna alla base, per ricominciare con quella successiva.

I dialoghi possono essere "gestiti" dall'utente, che può scegliere le risposte o le domande da porre all'interlocutore.

Un aspetto che poteva davvero essere migliorato è la grafica. Almeno nella versione per Xbox 360, gli "scatti" e i bug sono abbastanza frequenti e a volte i dettagli degli ambienti sono un po' approssimativi. Senza considerare che l'interazione con l'ambiente circostante è molto limitata.

Gameplay
Niente che davvero impedisca a "The Bureau: XCOM Declassified" di essere complessivamente un buon titolo, comunque. Una volta presa familiarità con il reclutamento degli agenti da portare con sé durante le missioni, con i diversi equipaggiamenti (spiegati da alcuni filmini illustrativi quasi identici a quelli presenti in "Bioshock") e soprattutto con la modalità tattica tramite la quale è possibile impartire ordini ai colleghi per mettere in pratica la propria strategia, il gioco diventa parecchio coinvolgente.

Le sparatorie sono molto concitate, e bisogna essere abili nel dosare le cure e i tentativi di "rianimare" gli agenti feriti. Molto dipende, ovviamente, dal livello di difficoltà che viene impostato all'inizio.

Fondamentale è riuscire a sfruttare i ripari, anche se i comandi per passare agilmente da una copertura all'altra devono essere imparati bene, altrimenti si rischia di correre inspiegabilmente verso il nemico andando incontro a morte certa.

I movimenti della telecamera sono precisi e molto funzionali. Particolarmente buono l'audio e il doppiaggio in italiano.

Complessivamente, "The Bureau: XCOM Declassified" conquista ampiamente la sufficienza, anche considerata la sua storia travagliata (anni fa ne fu presentata una versione che fu subito massacrata dalla critica e che è poi stata completamente rivoluzionata). È in grado di soddisfare sia gli affezionati della serie XCOM, sia chi ama gli sparatutto strategici in generale.

Un bel gioco, non un capolavoro. Sarà che al mondo d'oggi neanche gli alieni che sbarcano sulla Terra ci fanno più tanta impressione.

 

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