DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Fulvio Abbate per Il Fatto
Blob dalla mostra del cinema di Venezia non sembra neanche “Blob”, l’orrore spettacolare virgolettato evapora come per incanto, soppiantato dall’orrore oggettivo, reale, ufficiale, ministeriale. Non c’è proprio confronto con il suo corrispettivo quotidiano serale, dove si tratta invece di antologizzare il peggio degli ultimi giorni, come in una sorta di cinegiornale giunto fino a noi per indicare i crimini della stupidità mediatica mitigata dalla banalità tout court.
“Blob” dalla mostra di Venezia ha la sua cima Coppi nelle immagini del presidente Napolitano che prende posto in sala per assistere a una proiezione, e fin qui nulla di bizzarro, anche la grande frezza di Aldo Moro, povero e compianto statista, era assidua ai festival del cinematografo, c’è perfino una foto che lo mostra tra Pasolini e Franco Citti alla prima di “Mamma Roma”, tuttavia non era lo stesso poiché, forse ho dimenticato di accennarlo, il presidente lì in sala si è presentato con il principino, suo figlio, l’ex del ministro Madia: mini-Napolitano. Sì, Giulio, la stessa testa lucida, le medesime espressioni, l’uno sembra pantografato direttamente dal ruolo ufficiale dell’altro, un vero godimento per gli amanti di un paese nepotistico!
napolitano al festival di venezia
Assodato che la Coppa Volpi di “Blob” spetta per diritto dinastico a Padre e Figlio, sarà forse necessario notare che sul red carpet c’è invece modo di fare caso a Daniela Santanchè, accompagnata da un’altra nota pubblica testa lucida, il suo Sallusti, eccoli tallonati dall’amica Barbara D’Urso, da molti ritenuta, non senza un eccessivo senso della drammaturgia, il “male assoluto televisivo”, Barbara è lì pronta a fare la smorfiosa, “selfie” su “selfie”, a un riconoscibile emissario di “Blob”, e già che c’è gli si rivolge con sguardo complice, come a dire: ah, ti conosco, mascherina di RaiTre...
napolitano inaugura il festival di venezia
Anche Giuliano Montaldo, antico vessillo di se stesso, già definito crudelmente con gusto per la parafrasi maremmana, Montaldo Disastro, sembra riconoscere l’occhio paraculo e impietoso della rubrica all’acido muriatico, anche da parte sua c’è un semplice gesto della mano. “Blob” dal Lido ha infatti scelto di fare le cose in grande, con tre inviati: Sabrina Barletta, Ilaria Mecarelli, Fabio Masi.
Sarà poi altrettanto doveroso segnalare che tra i migliori volti che danno la caccia a “i mostri di Venezia” (è la testatina che accompagna l’acme del montaggio davanti al “Danieli”) c’è modo di veder svettare l’autrice principessa di Dago Television, Veronica Del Soldà, bionda, bella, tatuata, sorridente, unica nel suo ciuffo da combattimento, pronta perfino a non perdere una sola lettera dello striscione delle precarie veneziane che irrompono sotto il Palazzo del cinema con le loro belle bandiere del sindacato.
veronica del solda in modalita cafonal by fabio canino
A proposito, al fotofinish arriva pure il ministro della Cultura, Dario Franceschini, con la giovane fidanzata, rinvigorito da una barba degna del protagonista di “Divorzio all’italiana”, quando proclama che la vita comincia a cinquant’anni... “Blob” da Venezia sembra quasi un avviso di imminente pignoramento.
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