1- ALCUNI ILLUMINANTI ESEMPI TECNICI DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA AL TEMPO DEI SAPIENTONI 2- CHE NOIA IL PRODINO E MAGO DALEMIX, SBARCATI A PALAZZO CHIGI PER ORDINE E CONTO DI GOLDMAN SACHS E DEL PENTAGONO (GUERRA IN KOSOVO). CHE FASTIDIO IL CAINANO DI HARDCORE AL GOVERNO PER ORDINE E CONTO DELLE SUE AZIENDE, DI COSA NOSTRA, DI SANTA ROMANA CHIESA, DELLE BANCHE E DELLE ASSICURAZIONI (COMPRESE LE PROPRIE). ESSÌ, SI PERDE UN SACCO DI TEMPO A DELEGARE L’ESERCIZIO DEL POTERE FORMALE A GENTE CHE POI S’INEBRIA DEL VOTO POPOLARE E MAGARI ALZA PURE LA CRESTA E FA LA CRESTA 3- QUANDO LA SITUAZIONE SI FA GRAVE, NON C’È TEMPO DA PERDERE. MEGLIO METTERSI LA GIACCA BUONA, PETTINARSI IL CIUFFO CANDIDO E ANDARE DIRETTAMENTE AL GOVERNO TUTTI INSIEME PRO-QUOTA: PRETI, MASSONI, BANCHIERI E GENERALI. I RISULTATI SI VEDONO DALLA SCANDALOSA ESENZIONE ICI PER LA SANTA MADRE CHIESA E DALLA GARANZIA DI STATO AI DEBITI DELLE BANCHE (SI FA QUALCHE SCRUPOLO PERSINO IL “CORRIERE” DI BANCA INTESA, ‘’LA REPUBBLICA’’ DI SORGENIA E PASSERA INVECE È IN FESTA)

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A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1 - LA DEMOCRAZIA DIRETTA AL TEMPO DEI SAPIENTONI...
Che noia il Prodino e Mago Dalemix, al governo per conto di Goldman Sachs e Pentagono. Che fastidio il CaiNano di Hardcore a Palazzo Chigi per conto delle sue aziende, di Cosa nostra, di Santa Romana Chiesa, delle banche e delle assicurazioni (comprese le proprie). Si perde un sacco di tempo a delegare l'esercizio del potere formale a gente che poi s'inebria del voto popolare e magari alza pure un po' la cresta. Quando la situazione si fa grave, non c'è tempo da perdere.

Meglio mettersi la giacca buona, pettinarsi il ciuffo candido e andare direttamente al governo tutti insieme pro-quota: preti, massoni, banchieri e generali. I risultati si vedono dalla scandalosa esenzione Ici per la Chiesa e dalla garanzia di Stato ai debiti delle banche.

Si fa qualche scrupolo persino il Corriere di don Flebuccio de Bortoli, rimesso sulla tolda di via Solferino dal duo Abramo Bazoli-Cesarone Geronzi (via Bisignani). "Paradossi del credito. Banche aiutate e ora aiutino" è il titolo dell'editoriale in prima pagina firmato da Nicola Saldutti, che fa notare come "quella garanzia dello Stato non può essere un regalo senza nulla in cambio".

‘'La Repubblica'' di Passera invece è in festa: "La garanzia statale sui bond bancari farà riaprire i rubinetti del credito". Ai mercati piace la mossa di Monti. Il provvedimento è limitato a quanto necessario a ripristinare i finanziamenti" (ragazzo Pons Pons a pagina 29).

Eppure basterebbe vedere quanto hanno guadagnato in Borsa ieri le meglio banche italiane, come il Montepaschi e il Banco Popolare, per capire entità e destinatari della marchetta. Sul Cetriolo Quotidiano, ci pensa Vittorio Malagutti: "Banche senza soldi? Garantisce Supermario. Lo Stato rimborserà le obbligazioni degli istituti in caso di difficoltà" (p. 7). Con i soldi delle tasse che ci stanno aumentando?

E mentre il Messaggero ci fa sapere che "per la Cei sono penalizzate le famiglie" e che "con l'Irpef si sarebbero toccati i redditi alti" (p. 9), ci viene in mente che forse era la volta buona di mettere l'Ici anche alla Chiesa. Ma anche questo governo dei Sapientoni se n'è prontamente dimenticato.

2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Ici, rincari record a Venezia e Roma. Casa medio-alta a Milano, 900 euro. In Laguna l'incremento vicino al 60%. Seconde abitazioni, risparmi per i redditi più alti". Alcuni esempi sulla famiglia media: "Appartamento di proprietà, 32 mila euro di reddito lordo e meno di 50 mila euro di risparmi: conto di 967 euro in più all'anno (Corriere, p. 12).

"Addizionali, casa, Iva, benzina. Su ogni famiglia tasse e rincari peseranno per oltre 600 euro" (Repubblica, p. 2). "La nuova Ici fa paura al popolo dei proprietari. La stangata, più che sull'aliquota, si dovrà alla rivalutazione delle rendite" (Stampa, p. 10). "Riforma del lavoro, la prossima tranche. Allo studio del governo modifica dell'articolo 18, sgravi fiscali e riordino delle detrazioni" (Corriere, p. 18). "Il premier dice che non è finita: "Adesso riformiamo il lavoro" (Giornale, p. 6). Aboliranno la legge intestata al povero Biagi e così puntelleranno le casse dell'Inps?

3 - T'ADORIAM MONTI DIVINO (i fatti separati dalla bava)...
"Prime misure da anni a favore dei giovani. Non ci sono ancora le riforme importanti, ma alcune novità li tutelano di più. Il pacchetto previdenziale punta a una maggiore equità tra generazionie", assicura Tonia Mastrobuoni sulla Stampa (pp. 12-13). Mentre il suo direttore Mariopio Calabresi, che domani regalerà la Bibbia con il giornale di Yacht Elkann, esegue la linea di Marpionne con un vibrante e patriottico editoriale: "E' la partita dell'Italia, non di Monti". Sul Messaggero s'illustra nel genere apologetico anche l'editorialista Marco Fortis ("Una spinta a tutta l'Europa", p.1), con lodi diffuse a Mortimer e Drago Draghi.

Non male anche il boxino di regime "Il premier a Porta a Porta solo con un'intervista" (Messaggero, p. 2), dal quale si apprende che "In seconda serata, nella abituale collocazione del talk show, il ministro Corrado Passera e il vice ministro Vittorio Grilli si confronteranno con il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei, con il segretario della Uil, Luigi Angeletti, e con alcuni direttori di giornali". Già immaginiamo il "confronto".

Intanto, i principali partiti assistono imbarazzati alla propria certificazione di morte in vita, facendo finta di niente di fronte alla dura cura di Mario Monti l'Arrotino. Bisogna giusto vedere come si comporteranno alla prossima richiesta di arresto di un deputato, tipo Nick Cosentino o qualche amico di Don Verzè. Solo allora sarà chiaro se la paura che li paralizza avrà un esito tipo '92-93. La sensazione dei curatori di questa modesta rassegna è che gli onorevoli autorizzeranno qualunque manetta di un loro pari, mettendo così la testa sotto la ghigliottina. Per carità, metaforicamente se la meritano tutta.

4 - AGENZIA MASTIKAZZI...
"Fornero il giorno dopo sorride: "Mica sono sempre commossa" (Messaggero, p. 5). Per fortuna passa il grande Giancarlo Perna e sistema da par suo la faccenda. "Ministro Fornero, così singhozzò la dietista delle pensioni" (Giornale, p. 1).

5 - MA FACCE RIDE!...
"I padroni del telecomando. "Così l'Auditel gonfia i dati sull'audience in tv". L'Antitrust: sovrastimati gli ascolti di Rai e Mediaset" (Repubblica, p. 25). Se ne doveva andar via Catricaletta, perché uscisse cotanta coraggiosa scoperta dell'America. E comunque per cinque commissari su otto della mitica AgCom, la condanna dell'Antitrust è troppo severa. Complimenti vivissimi a tutti. Adesso ci penserà Airone Passera, no? No, non subito. Anzi, come scrive il Cetriolo Quotidiano, "La truffa delle frequenze non interessa a Passera. Il ministro: "Non abbiamo ancora esaminato il problema". Con un'asta pubblica e senza fare regali a Mediaset, il governo può incassare 4 miliardi" (p. 10)

6 - SCORIE AD ALTA VELOCITA'...
"Tangenti al Pirellone, spuntano due assessori. Dopo Nicoli i nomi di Raimondi e Rossoni. Formigoni: noi parte lesa". Sì, cerebro-lesa. "Negli atti dell'inchiesta le pressioni per le discariche. "Volevano mettere le scorie sotto la Tav" (Repubblica, p. 22). Si capisce finalmente il vero senso della norma di Bobo Maroni sulla militarizzazione dei cantieri: non era per impedire le proteste dei No-Tav, ma per controllare meglio lo smaltimento dei rifiuti tossici.

7 - DON SALVATORE TIENE FAMIGLIA (ALLE BAHAMAS)...
"Spunta il socio occulto di Ligresti. Il finanziere De Filippo ha il 12,155 di Premafin. E' l'amministratore di un trust alle Bahamas, ma anche di alcune società della famiglia" (Repubblica, p. 31).
Perfino il Corriere dei pacchetti strategici è costretto a titolare sul suo pregevole e importante azionista di Paternò: "Fonsai, il 12% di Premafin in un trust alle Bahamas. Il pacchetto Heritage. Oggi consiglio straordinario della società" (p. 43).
La tanto bistratta Consob ha fatto il suo dovere e, almeno su Ligresti, ha alzato una palla di rara precisione alla procura di Milano. Ora vediamo che combinerà il pool contro i reati finanziari guidato da Francesco Greco.

8 - DISECONOMY...
"Fiat, la Fiom fuori dalla trattativa. Scontro tra i sindacati, ma l'accordo sul modello contrattuale è vicino". Intanto Paolo Griseri racconta "l'autogol di Cisl e Uil: ora contano di più gli autonomi. Con le nuove regole due rappresentanti per ogni confederazione. Il problema è serio. In base alle stesse norme che da gennaio escluderebbero la Fiom dai consigli di fabbrica di tutto il gruppo Fiat, Fim e Uilm finirebbero in minoranza" (Repubblica, p. 28).

9 - LA CERTEZZA DELLE PENE...
"Regina Coeli. La squadretta delle punizioni che seviziava i detenuti. Tra i 6 coinvolti anche un medico. Nel mirino soprattutto gli stranieri. La denuncia del padre francese che picchiò la figlia. Richiesta di rinvio a giudizio" (Ilaria Sacchettoni sul Corriere, pp. 1-34). Le violenze e le torture sono andate avanti per anni in un clima di totale omertà, perché tanto avvenivano su gente che non viene mai creduta.

Poi succede che "il trattamento" lo subisce anche il francese Jean Monnet, accusato di aver sbattuto la testa della figlia sui gradini dell'Altare della Patria nell'agosto 2008. "Non è un extracomunitario qualunque, il suo caso fu seguito, giorno per giorno, dall'ambasciata di palazzo Farnese. L'uomo denuncia e in Procura, spiega il suo difensore Michele Gentiloni Silveri, viene aperto un fascicolo".

10 - PROBLEMAZZO! (ogni giorno ha la sua inkiesta del cazzo)
"Prof e alunni su Facebook, l'amicizia è da vietare?". Naturalmente su R2, il molesto supplemento obeso di Repubblica.

 

prodi dalema 2006 2 lapberlusconi dellutri Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi de bortoliCARLO CARACCIOLO CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERAmonti jpegLUIGI ANGELETTI - copyright Pizzifornero monti catricala franco-nicoli-cristianiSalvatore Ligresti