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“ADORO QUANDO PAOLO DEL DEBBIO MALTRATTA LA REGIA E I TECNICI IN STUDIO” - ALDO GRASSO: "LO SO, È RIPROVEVOLE E, SE DEL DEBBIO NON FOSSE DEL DEBBIO, I SINDACATI SE LO SAREBBERO GIÀ MANGIATO VIVO. MA QUELLA SUA RABBIA E QUELLA SUA STIZZA DICONO MOLTO DI LUI - MI DIVERTO UN MONDO CON MARIO GIORDANO, A CUI MANCANO SOLO I CALZONCINI CORTI DEL BOY-SCOUT INVECCHIATO O DEL COMPAGNUCCIO DELLA PARROCCHIETTA - DANIELE CAPEZZONE: UNA VOLTA CI SI DEFINIVA IN RAPPORTO AI VALORI ACCETTATI; OGGI, IN RAPPORTO A QUELLI RIPUDIATI. E TOMMASO CERNO…”
Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Per un entomologo della televisione, Retequattro è più ricca di una ricca collezione di esapodi. […] cerco di non perdermi gli interventi di Tommaso Cerno. Il direttore de Il Tempo è un bellissimo esemplare di neofita: era di sinistra ora sta dall’altra parte.
Per dare un senso compiuto ai suoi interventi mi sono ricordato di un brano di E.M. Cioran ( La tentazione di esistere , pag. 161), così pertinente che lo trascrivo diligentemente:
tommaso cerno ospite de la confessione 5
«Nell’adottare una dottrina che gli era estranea, il convertito si immagina di aver fatto un passo verso sé stesso, mentre non fa che eludere le proprie difficoltà. Per sfuggire all’insicurezza — suo sentimento dominante — si dà alla prima causa che il caso gli offre. Una volta in possesso della “verità”, si vendicherà sugli altri delle sue passate incertezze, delle sue passate paure». Nulla da aggiungere.
paolo del debbio foto di bacco
Per esempio, adoro quando Paolo Del Debbio maltratta la regia e i tecnici in studio. Lo so, l’atteggiamento è riprovevole e, se Del Debbio non fosse Del Debbio, i sindacati se lo sarebbero già mangiato vivo. Ma quella sua rabbia e quella sua stizza dicono molto di lui, che conduce sempre con aria blasé, prossima all’indifferenza, come se la sua «vissutezza» (in tedesco Erlebnis) e il suo sentirsi essenzialmente uno con il tutto (ha fatto studi teologici) sopportassero con fastidio le incombenze militanti quotidiane […]
mario giordano risponde a fedez 4
Per esempio, mi diverto un mondo con Mario Giordano, a cui mancano solo i calzoncini corti del boy-scout invecchiato o del compagnuccio della parrocchietta: il suo modello è «l’indignato speciale», demagogico e populista […] E infine c’è Daniele Capezzone: una volta ci si definiva in rapporto ai valori accettati; oggi, in rapporto a quelli ripudiati.
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