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“GET BACK RIPORTA LETTERALMENTE IN VITA I BEATLES” – ALDO GRASSO IN ESTASI PER IL DOCUMENTARIO SUI "FAB FOUR": “AVREBBE PIÙ SENSO CHIAMARLO “DOCUMENTO”, CONSIDERATO L'INESTIMABILE VALORE STORICO. LO È INNANZITUTTO PER LA NATURA STESSA DEL CONTENUTO, QUANTO DI PIÙ LONTANO DALLE PRATICHE E DALLE LOGICHE DI CONSUMO ATTUALI DELLA TV, TRADIZIONALE OPPURE ON DEMAND CHE SIA. È UN'ESTESA CATARSI DI OTTO ORE…” - VIDEO
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
the beatles get back peter jackson 2
«The Beatles. Get back» è uno straordinario documentario, ma forse avrebbe più senso chiamarlo «documento», considerato l'inestimabile valore storico (è su Disney+). Lo è innanzitutto per la natura stessa del contenuto, quanto di più lontano dalle pratiche e dalle logiche di consumo attuali della tv, tradizionale oppure on demand che sia.
«Get back» è un'estesa catarsi di otto ore che riporta letteralmente in vita i Beatles, immortalati durante le registrazioni dell'album «Let it be» e le prove del celebre «rooftop concert», il concerto sul tetto di Savile Row a Londra (quello del ritorno e della rottura). Artefice dell'ambizioso progetto è Peter Jackson (Il signore degli anelli), l'unico ad aver avuto accesso a un patrimonio di 56 ore di filmati e oltre 150 ore di audio inediti; il montaggio finale è un kolossal più adatto ai puristi e ai fan sfegatati che a un pubblico ampio e trasversale.
documentario the beatles get back 8
Si prova, si suona, si scrive, si corregge: si ha l'impressione che ci si trascini senza che succeda nulla, mentre si plasmano e prendono forma capolavori immortali. È questa l'anima del «documento»: un prodotto di difficile etichettatura, in bilico tra grande cinema e reality. Il fine lavoro di restaurazione scandaglia i retroscena e i «dietro le quinte» di una produzione artistica, fatta di intuizioni, screzi, divertimento e maniacale professionalità.
«Get back» è un tuffo nel quotidiano dei «Fab Four», ciascuno con le proprie spigolosità; ma è anche una lezione pratica sulle differenze tra analogico e digitale, una testimonianza autentica di come si registravano i dischi negli anni Sessanta e su come andavano consolidandosi alcuni meccanismi dell'industria musicale degli anni a venire. A suggello dell'operazione c'è il libro «The Beatles. Get back» a cura di John Harris con splendide fotografie di Ethan A. Russel e Linda McCartney, edito da Mondadori.
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