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Marco Giusti per Dagospia
“Che farebbe ora Dory?”. Un pesciolino con sbalzi di memoria che parte alla ricerca dei genitori. Un gruppo di amici che le vuole bene pronto a seguirle e a aiutarla nell’oceano e nei grandi acquari americani. Ma è attorno alla memoria che va e che viene di Dory che è costruita tutta la storia.
“Che farebbe ora Dory?”, si chiede la pesciolina in cerca di identità oltre che di una casa. Insomma, il ritorno a scuola settembrino del cinema d’animazione targato Pixar è questo meraviglioso Alla ricerca di Dory diretto da Andrew Stanton, già regista di Wall-E, di A Bug’s Life e del primo Alla ricerca di Nemo nel 2003, e codiretto da Angus McLean. Lo stesso Stanton lo ha scritto assieme a Victoria Strouse.
Come quasi tutti i film della Pixar è un cartoon perfetto per tempi comici e narrativi, con grandi momenti spettacolari di animazione e una serie di personaggi, anche nuovi, come il Polipone con sette gambe Hank, o le due foche Fluke e Rudder, molto divertenti. Devo dire, anzi che Hank, come dimostrano i titoli di coda interamente dedicati a lui, ruba la scena a chiunque e ben si presta a funzionare come grande personaggio comico del film.
Dory, che nell’ediziome americana, come in Nemo ha la voce di Ellen De Generes, come dire Maria De Filippi, e da noi quella un po’ genovese dell’adorabile Carla Signoris, è svitata e smemorella quanto basta per creare attorno a sé tutta l’attenzione che è necessaria al funzionamento della storia. Stringe buoni rapporti con tutti, anche con una balena sofisticata in un acquario gigantesco dominato dalla voce di Licia Colò (nell’edizione originale era quella di Sigourney Weaver).
Per tutto il film la vediamo correre assieme a Nemo e a suo padre Marlin, poi col polipo con sette tentacoli. Mettiamoci anche le buffe foche e una terza foca, Gerald, che cerca di spiaggiarsi sulla loro roccia, una uccellina squinternata, Becky, che farà volare Nemo e il padre dentro un secchiello. E’ un film per piccoli e piccolissimi, ma che riesce a prenderti a qualsiasi età. E la storia di Dory è così commovente…
Certo, Nemo era un film meraviglioso, ma i sequel della Pixar non solo non sono mai banali, ma a volte riescono a avere una vita propria che te li fa amare come gli originali, penso a Toy Story 3, assoluto capolavoro. Budgettino da 200 milioni di dollari, incasso americano da 483 milioni e globale da 951 milioni. Ovviamente dominerà anche la nostra classifica al box office. Esce giovedì 13 settembre.
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