massaggio cinese massimiliano parente

ALLONTANATE I PUPI: MASSIMILIANO PARENTE VERGA (!) IL SUO MANUALE DI LINGUAGGIO SESSUALE: ''INTORNO AL CAZZO GIRA TUTTO. MA NON È IL PENE. TESTA DI CAZZO È NEGATIVO, MA NON QUANTO ESSERE UN COGLIONE. DIRE 'TROIA' È UN INSULTO, A LETTO UN COMPLIMENTO. MA SE FINGE L'ORGASMO, E' PUTTANA E NON TROIA''

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Lettera di Massimiliano Parente a Dagospia

MASSIMILIANO PARENTE - L AMORE AI TEMPI DI BATMANMASSIMILIANO PARENTE - L AMORE AI TEMPI DI BATMAN

 

Caro Dago,

 

che cazzo vuoi? Piccolo manuale di linguaggio sessuale: il sesso umano, quantomeno quello generalista, gira intorno a poche parole, tolte quelle cade tutto. A partire dal cazzo, che non è il pene e neppure i genitali, altrimenti saremmo come i cani, ci annuseremmo per strada, lo si fa dove capita con ci sta, e finita lì. Invece il cazzo è presente nei discorsi affinché non perda il suo simbolismo fallico (e il simbolo fallico è solo un simbolo del cazzo che, purtroppo per Freud, è solo il simbolo di se stesso, oppure tautologicamente un simbolo fallico), e dunque, appunto, che cazzo vuoi? Che cazzo fai? Che cazzo dici?

 

Testa di cazzo ha accezione negativa, ma non quanto essere un coglione, ma sempre di cazzo e coglioni si parla, perché il cazzo e gli attributi devono stare al centro del discorso. Un cazzone è un coglione, un fanfarone, un presidente del Consiglio, ammenoché non sia Rocco Siffredi, che non è un coglione ma ha un bel cazzone. L’inculata è una fregatura, ma l’anal rappresenta il 99% del porno eterosessuale standard (bisognerebbe spiegarlo a quelli del Family Day), dove però la donna che ne gode è più eccitante, perché è una troia.

massimiliano parente 9massimiliano parente 9

 

E qui si apre un altro discorso, perché dire che una è una troia è un insulto, ma anche un complimento se pronunciato a letto: lui dice «troia», lei risponde «porco!». Inimmaginabile, infatti, pensare a due che facciano l’amore per più di due volte, dove lui le dice «ti amo» e lei risponde «anch’io» (perché dovranno pur scopare prima o poi, e un cazzo che si riempie d’amore è come un cuore pieno di liquido seminale).

 

LITIGI TALEBANI LITIGI TALEBANI

Purché, e qui il paradosso, lei non sia troia davvero (tranne casi di scambismo, quando la coppia scoppia di noia, e vederla con un altro serve a farla diventare troia davvero e prendersene al contempo un’altra che lo sia specularmente), e neppure una puttana, la quale se lo fa per soldi non prova piacere (se ne era accorto già Marcel Proust, e prima ancora il divin marchese De Sade), e dunque non è una troia, non vale un cazzo. Così una donna che finge l’orgasmo è più simile a una puttana che a una troia, mentre una puttana che sia anche una troia dovrebbe farsi pagare il doppio, le puoi dire addirittura: «sei una gran troia, puttana!».  

puttana solo quando lo voglio essereputtana solo quando lo voglio essere

 

Va da sé che testa di fica, come insulto, non significherebbe niente, mentre una bella ragazza è una bella fica, o addirittura un bel pezzo di fica (si parla come il mostro di Firenze), curiosa metonimia: si guardano il viso, il corpo, le gambe, le mani, i piedi, ma la si indica con un genitale tutto sommato intercambiabile, a differenza del cazzo. Nessun maschio sa distinguere una fica, giusto se è depilata o meno, mentre sa distinguere i cazzi, il proprio e quelli altrui (un porno senza cazzi non ha senso).

puttani in divisa punto 3puttani in divisa punto 3

 

Dove le dimensioni non contano, sostengono quelli che ce l’hanno piccolo, mentre contano eccome: mai sentita una donna che anziché dirti «wow, che cazzo!», ti dica, «wow, che cazzino!». Io, che in passato ho dragato i desideri maschili nel web, fingendomi donna con un account femminile, talvolta chiedevo malignamente «quanto ce l’hai lungo?» e i normodotati li riconoscevi subito dalle risposte: «l’importante è saperlo usare», oppure «ce l’ho largo»; al che io, perfida: «ti ho chiesto la lunghezza, non la larghezza, altrimenti i vibratori li farebbero a forma di barattolo di piselli». Chiudevano la chat immediatamente, i cazzoni cazzini.

 

E d’altra parte vale poco la topica (non nel senso di topa, non si usa più, sono tutte spelate) secondo cui il fondo dell’utero è a sette centimetri: anche l’occhio vuole la sua parte, e anche la mente maschile pensa «ti sfondo» (ma cosa sfondi, coglione), prediligendo poi l’altro orifizio senza fondo, dove sette centimetri, per il lato B, sono solo una virilità supposta. Non a caso nessuno dirà mai a una bella fica che ha una brutta fica (la fica è sempre la fica mentre un cazzo non sempre è un cazzo, per questo si dice che una cosa scadente non vale un cazzo): l’importante, in fondo, è che una bella fica abbia un bel culo.

Baci,

depilazionedepilazione

Massimiliano Parente