DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Marilyn Friedman per “Salon”
E’ la notte di Capodanno e mi trovo al “W Hotel” di Manhattan con il mio fidanzato, che chiamerò Liam. Siamo insieme da oltre un anno e oggi farà quello che attendo da una vita: mi chiederà di sposarlo. Tutto è perfetto. Arriva lo champagne in camera, brindiamo, mi siedo accanto, sul letto, lui mi dice «Voglio chiederti una cosa». Il mio cuore batte forte.
Metto la mano sotto il cuscino, perché da sempre immagino che l’uomo lì nasconda la scatoletta di velluto con dentro l’anello, come una versione adulta della fatina dei denti. L’anello non c’è. Forse lo tiene in tasca. Liam sussurra: «Stasera voglio fare sesso anale».
Molte donne penserebbero che Liam non ha nessuna intenzione di sposarsi, ma io, a 26 anni, penso ancora che se gli do il culo, lui mi chiederà la mano. Sono stata vergine fino a 20 anni. Il mio primo ragazzo mi promise le nozze, salvo poi tradirmi con una cameriera. Dopodiché ho avuto sei relazioni, tutte fallimentari.
Il sesso anale necessita lubrificante-1
Ogni volta che facevo sesso, dopo mi sentivo una puttana, diventavo la ragazzina bisognosa di rassicurazioni che ogni uomo teme. Puntualmente la storia finiva. Con Liam ero determinata a far funzionare le cose diversamente. Quando lo incontrai, aveva 29 anni. La prima notte di sesso fu grandiosa, avevo trovato il mio principe azzurro. Mi comportai in modo diverso, da cacciatrice.
Non lo chiamai, non lo cercai, inizialmente nemmeno risposi alle sue telefonate. Ho seguito religiosamente il programma. Resistetti a lungo, feci finta di non essere troppo interessata, e infatti lui mi trattò come se fossi la persona più importante della sua vita. Era romantico, mi portava a fare i pic nic e il sesso andava benissimo. Diedi l’impressione di essere una tipa molta calma, fino a questa notte di Capodanno.
La sua richiesta mi ha lanciato nel panico. Gli rispondo: «Sì». Lui sorride, mi spoglia, sposta il mio tanga rosa, usa un sacco di lubrificante e mi penetra. Sembra che il mio culo sia attraversato da un martello pneumatico. Alla fine, mi chiede se mi è piaciuto. «E’ stato bellissimo» mento, pensando ok, adesso dammi l‘anello.
Liam va in bagno. Sento scorrere l’acqua e poi un “”Oddio!”. Gli domando: «E’ tutto ok?». Silenzio. Esce dal bagno e risponde: «Certo, se è ok ripulirsi la cacca dal pene». Da allora non mi ha più chiamata. Ho passato settimane buie. Ho pianto. Mi sono degradata con un uomo e non ha nemmeno funzionato.
Ma qualcosa nella mia testa ha fatto clic. Ho smesso di credere che non merito un uomo che mi dia attenzioni e che non tenga conto delle mie preferenze. Ho cominciato a girare nei club di varie città, mi diverto, mi focalizzo sulle mie necessità. Ho incontrato Jeff. Gli piaccio, gli appuntamenti con lui vanno lisci, non un puzzle complicato che mi dà stess. Alla fine ho trovato l’anello sotto il letto, e non gli ho dovuto cedere il culo per averlo.
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