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“SONO ARRIVATA A PESARE 36 CHILI. DALL’ANORESSIA, ANCHE SE LA TIENI SOTTO CONTROLLO, PURTROPPO NON GUARISCI MAI” – ASCESA, CADUTA E RINASCITA DI GIUDITTA GUIZZETTI, IN ARTE YU YU, LA CANTANTE FRANCO-ITALIANA DEI TORMENTONI ANNI 2000 COME “MON PETIT GARÇON” E “BONJOUR BONJOUR”: “A CASA MIA, A BERGAMO, UN GIORNO HO BUTTATO GIÙ UN SACCO DI SONNIFERI: I POMPIERI HANNO SFONDATO LA PORTA. LÌ HO CAPITO CHE DOVEVO ACCETTARE L’AIUTO DI CHI LO OFFRIVA. MAURIZIO COSTANZO MI HA PRESO SOTTO LA SUA ALA, MI INDICÒ IL CENTRO PER I DISTURBI ALIMENTARI DI TODI, IN UMBRIA. POI NEL 2009…” - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Anna Gandolfi per www.corriere.it  

 

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Lo studio di registrazione è sempre quello: via Mecenate, Milano. Il produttore anche: Pippo Landro, una decennale carriera di scopritore di talenti musicali. E pure lei è la stessa, «anche se non del tutto». Ventitré anni dopo avere scalato le classifiche con Mon petit garçon, Yu Yu è tornata. E lo fa con un nuovo pezzo in uscita il 16 maggio.

 

Ci fa uno spoiler?

«È una rivisitazione in chiave moderna di La Bohème di Charles Aznavour».

 

[…] Dunque eccoli. Con l’etichetta New music riappare Giuditta Guizzetti, in arte Yu Yu, madre parigina e padre bergamasco, oggi 49 anni. La sua è stata una salita alle stelle, con caduta e ripartenza. Da hostess sui voli di linea è stata scoperta proprio da Landro e catapultata nel mondo delle hit con due canzoni diventate tormentoni, anche perché scelte per spot celebri, come quello della Lancia Y con Eva Herzigova in tenuta maschile. Una raffica di chiamate, esibizioni, ospitate, autografi, la corsa delle griffe per vestirla e farsi promuovere. Poi il nulla.

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Di ciò che segue ha parlato in un diario diventato un libro nel 2008: anoressia.

«Sono arrivata a pesare 36 chili. Per mantenermi ero tornata a fare la cameriera in un locale di bergamo, il Daragi di viale Giulio Cesare, e la gente mi riconosceva e sentivo i commenti: guardala, cosa le è successo? Gli amici sedicenti erano spariti. Passavo il tempo a non mangiare senza farmi vedere. Mi sono resa conto solo molto dopo che era un grido disperato: “Io ci sono anche se sto sparendo”. A casa mia, a Bergamo, un giorno ho buttato giù un sacco di sonniferi: i pompieri hanno sfondato la porta. Lì ho capito che dovevo accettare l’aiuto di chi lo offriva».

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Aveva un amico speciale.

«Il centro per i disturbi alimentari di Todi, in Umbria, con la dottoressa Laura Dalla Ragione, me l’ha indicato Maurizio Costanzo. Ero stata spesso ospite da lui e mi aveva preso sotto la sua ala. La scrittura è stata una sua proposta. Mi dicevo: o impazzisco o trovo qualcosa per andare avanti. E ho buttato giù Il cucchiaio è una culla (ed. Aliberti)».

 

È tornata a essere ricercata: tutti volevano sapere.

«E la dinamica ricominciava. Nel 2009 sono partita per Ibiza, da sola. In quel caso era stato Elio Fiorucci a darmi la dritta: "Ho un amico lì, vai a trovarlo, stacca". Era vero: dovevo staccare del tutto. Ho preso una casa nel nulla, ho iniziato a lavorare nel turismo. Oggi vivo ancora sull’isola, ho un compagno meraviglioso, Pier, e due bambini. Sono diversa. Per più di vent’anni mi sono allontanata dalla musica: cantavo per i miei figli, mai in pubblico. Mi faceva male».

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[…] È guarita?

«Dall’anoressia, anche se la tieni sotto controllo, purtroppo non guarisci mai. Quando sono stressata lo capisco: tendo a mangiare meno. Ma oggi mi conosco, capita che mi scrivano genitori che hanno figlie con problemi alimentari, che mi seguivano e sanno la mia storia: la mia porta per loro è aperta. Il mio, anche ora, vuole essere un messaggio positivo: si può rinascere».

 

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[…] Ricordi del primo giorno nello studio di via Mecenate?

«Nel 2001 un amico mi aveva proposto di registrare un parlato per il lancio della serata di una discoteca, il Fluid: fallo in francese, come gli annunci degli aerei su cui lavori (ero hostess, finché mi hanno chiesto di lasciare perché i passeggeri mi riconoscevano troppo spesso). Mentre incidevo è arrivato Pippo e ha chiesto: tu sai anche cantare? Con la chitarra ho intonato Je so’ pazzo di Pino Daniele. Bizzarro, ma così è nata Yu Yu».

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