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Paolo Travisi per www.ilmessaggero.it
Sono gli utenti del porno online, le vittime preferite degli hacker. Lo rivela un report condotto da Kaspersky Lab, secondo cui nel 2018 il numero dei naviganti digitali colpito da cyberattacchi è raddoppiato: dai 50 mila del 2017 ai 110 mila dell'anno scorso. Mentre le attività criminali degli hacker sono addirittura triplicate, con 850 mila incursioni.
Nel mirino finisce in particolare chi sceglie l'accesso premium, reso disponibile dai più noti siti pornografici, che fornisce contenuti aggiuntivi dietro il pagamento di un abbonamento. E' in quel momento che entrerebbero in azione gli hacker, rubando le credenziali, che siano dati personali, come nome, cognome, email o numeri di carte di credito. In ogni caso, queste informazioni sensibili, vanno a finire nel mondo sotterraneo di Internet, il cosiddetto “dark web”, popolato da esperti informatici curiosi, ma anche da criminali digitali, alimentando il commercio di dati rubati.
Per rubare dati, viene diffuso sul device col quale si naviga sui siti hard, un malware, un virus malevolo, che attraverso botnet, reti di bot infette che attaccano ripetutamente il sistema della vittima di turno, finché non riescono a dirottare il traffico online su pagine fake, che assomigliano ai siti porno abitualmente frequentati. Se l'utente, cade nel tranello, ed immette i suoi dati nella pagina creata ad arte dagli hacker, i suoi dati vengono rubati.
La prima conseguenza, la più immediata, è che la vittima non riesce più ad entrare nel suo account porno, ma questa è poca cosa, rispetto a quello che potrebbe accadere. “Gli utenti dei siti web con contenuti per adulti dovrebbero tenere a mente che questo tipo di malware può passare a lungo inosservato sul dispositivo di una vittima”, spiega Morten Lehn di Kaspersky Lab “pur essendo in grado di spiare azioni private e permettendo anche ad altri di fare la stessa cosa, senza procedere alla disconnessione dell’utente per non farlo insospettire. Anche quelli che semplicemente visitano un sito porno, senza account premium potrebbero essere in pericolo, perché rischiano di esporre i loro dati privati”.
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