BALLANDO CON ARBASINO - IL DISCO ‘’THE VELVET UNDERGROUND” DI LOU REED GIUDICATO ALLORA “UN MATRIMONIO SEGRETO FRA BOB DYLAN E IL MARCHESE DE SADE” - “WARHOL PERFETTO IN BLUE JEANS SOTTO LO SPARATO DA SMOKING!”

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Alberto Arbasino per "la Repubblica"

Giovane e bellissima, Benedetta Barzini come danzando o indossando e sfilando manovrava i riflettori abbastanza umili in un desolato ex-cinema in St. Mark's Place. Chelsea Girls! Quando ancora luoghi apertamente degradati potevano suonare favolosi e mitici: East Village, Greenwich Village, Stuyvesant, Bowery...

E di lì, ovviamente, nel leggendario loft foderato di stagnola dove Andy Warhol sembrava farsi piccino picciò fra tutte le genti e le registrazioni che occupavano per giorni e notti
la sua Factory, in nome di qualche «Exploding Plastic Inevitable». Forse qualche volta incidendo il disco "lp" con «The Velvet Underground & Nico» prodotto da Warhol stesso con M-G-M, e giudicato allora «un matrimonio segreto fra Bob Dylan e il Marchese de Sade», mentre il bel viso mascolino e macabro della cantante Nico appariva come un «memento mori», fu scritto.

Una gran calma, riascoltandolo adesso. E songs di Lou Reed. E una bella banana warholiana sulla copertina. Anni e anni dopo, Carlo Ponti sovvenzionò in economia un Il mostro è in tavola, barone Frankenstein e Dracula cerca sangue di vergine, e morì di sete
warholiani ai Castelli romani, con l'ultimo saluto di De Sica e un cameo di Polanski. Li girava Paul Morrissey, con la solita troupe della Factory. Interprete era Udo Kier, giovane tedesco di bell'aspetto in giro talvolta con la nobile genovese Paola Rolli, cognata di Gaio Visconti ed esperta "pr".

Warhol venne per la prima volta a Roma invitato da Graziella Lonardi, e per qualche giorno tacque, limitandosi alla sua efficiente polaroid. Anche al suo arrivo, era appena morta la principessa madre di un cospicuo sovvenzionatore, ivi fu condotto subito dopo lo sbarco a Fiumicino. E fotografò la salma.

Poi abbiamo avuto fior di foto insieme, con due splendori quali Marta Marzotto e Graziella. Con fondali magnifici. E la sua allure non fu mai deludente. Al gran ballo veneziano per il debutto di una giovane illustre, la mamma e la nonna ripetevano «les cartons sont finis» a chi chiedeva un invito. Ma lui fu perfetto: in blue jeans sotto lo sparato da smoking.

 

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