IL CINEMA DEI GIUSTI - FINITO IL TEMPO DELLA RICREAZIONE. BASTA COI SOLITI IDIOTI E LE COMMEDIE DEMENZIALI. “ONE DAY” DELLA DANESE LONE SHERFIG, CI RIPORTA AL CINEMA ROMANTICO CON IDEE PER TRENTA/QUARANTENNI - UN COME ERAVAMO DI UNA GENERAZIONE EUROPEA DIVISA TRA MTV, ASPIRAZIONI LETTERARIE, COCA, PARTY SELVAGGI, VOGLIE DI TENEREZZE VARIE, DOPO TUTTE QUESTE COMMEDIE E COMMEDIACCE ITALIANE…

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Marco Giusti per Dagospia

Finito il tempo della ricreazione. Basta coi soliti idioti e le commedie demenziali. "One Day" della danese Lone Sherfig, acclamata regista di "Italiano per principianti" e "An Education", un passato dai scuola Dogma alla corte di Lars Von Trier, ci riporta al cinema romantico con idee. Genere poco frequentato dal nostro cinema, il massimo che si e' prodotto in quel senso sono i film di Fabio Volo e "Dieci inverni" di Valerio Mieli.

Tratto da un romanzo di David Nichols, classe 1966, e' il tipico film per trenta-quarantenni. Un come eravamo di una generazione europea divisa tra MTV, aspirazioni letterarie, coca, party selvaggi, voglie di tenerezze varie. Emma e Dexter, cioe' la bellissima Anne Hathaway e il Jim Sturges di "Across the Universe", sono due ragazzi che si laureano lo stesso giorno a Cambridge.

Il 14 luglio del 1988. Lei e' carina, dimessa, di classe operaia e non troppo esperta, lui e' bello, elegante, ricco e piacione. Si amano, ma per un puro caso diventano solo amici. Poi si perdono, si ritrovano, si amano. Il film li seguira' per tanti 14 luglio fino a oggi, seguendo i loro cambiamenti. Lei prima triste e mal fidanzata con un bruttone innamorato ma scorreggione (e' cosi' e non e' un film italiano), poi single, sempre piu' carina e riuscita.

Lui piccola star della tv per i giovani, sempre piu' pippato e odioso, poi sposato con figlioletta, poi solo e abbandonato da tutti. Il sentimento tra i due non cambiera' mai. Molto carino, ben scritto e diretto, anche se non all'altezza di "An Education", cupo ritratto dell'Inghelterra piccolo borghese dei primi anni '60, non tradisce le qualita' della regista, ha due interpreti deliziosi e una musica bellissima di Rachel Portman che ci fa piangere.

Manca un'analisi degli anni '80 e '90, a volte e' un po' lezioso, ma il gioco del giorno che si ripete negli anni funziona così bene che non ti accorgi di tanti difetti. E poi, dopo tutte queste commedie e commediacce italiane...

 

MARCO GIUSTI La locandina di One DayAnne Hathaway e Jim Sturgess in One DayLone Scherfig sul set