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Governo Monti, ribaltoni pronti. E' stato sufficiente lo spiffero di un Minzolini interessato all'importo della liquidazione, come dipendente Rai ha diritto anche alla buonuscita, che subito si è alzato il vento del toto-Tg1.
Minzo sa bene benissimo che con Sudario Monti insediato e il rinvio a giudizio alle porte (atteso per la prima settimana di dicembre), le speranze di restare attaccato alla poltrona sono sotto zero. Quindi mejo salpare sulla scialuppa messa a disposizione dal buon Banana e prendere il largo verso Segrate per la direzione di "Panorama". Il cui direttore, Giorgio Mulè scalpita come un mulo per occupare la scrivania di Emilio Fede, ottuagenario in via di pensionamento.
Dunque, addio a Minzo e avanti il prossimo. Il nome più gettonato è Mario Orfeo, già direttore del Tg2 e oggi alla corte del "Messaggero" di Caltariccone (prima aveva occupato, con una carriera lampo partita dalle pagine sportive, la scrivania di capo redattore a "Repubblica" , per poi decollare per la direzione de "Il Mattino" di Napoli).
Il tondo Orfeo ha dalla sua l'appoggio di Pierfurby, of course. Ma, da buon napoletano ben introdotto, è nel cuore di Bocchino e non ha mai dato dispiaceri a Paolino Bonaiuti durante il regime berluscone.
Ma qualcuno avvisi il favorito Orfeo che un forte concorrente alla poltrona del Tg1 si chiama Mariopio Calabresi. Che già nel recente passato ha fatto la sua incursione a Rai3, con un programma modesto e deludente, al fine di allacciare un rapporto con viale Mazzini.
La voglia di alzare i tacchi da Torino, negli ultimi tempi, è diventata "urgente", visto che il suo editore John Elkann è stato costretto a fargli uno shampoo per l'emorragia di copie de â'La Stampa'', giunta a 265 mila copie (la direzione del predecessore defenestrato Giulio Anselmi non era mai scesa sotto le 300 mila copie). Aggiungere che la sposa di Mariopio, la giornalista Caterina Ginzburg, scalpita per lasciare la Mole e tornare a lavorare sotto il Cupolone.
Ma non è finita: c'è in ballo anche Mauro Mazza. Il direttore del Tg1, che da finiano di ferro è diventato un La Russa di complemento, è diventato un grosso problema per viale Mazzini: la sua rete ha dei buchi di share paurosi e tutti, ma proprio tutti, sognano che si faccia da parte per far arrivare l'ottimo Angelo Teodoli, oggi capo del palinsesto e braccio destro di Marano. E allora perché non traslocarlo al Tg1?
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