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Nunzia De Girolamo a ''Belve'' di Francesca Fagnani - Parte I
Alfonso Signorini a
Da Circo Massimo - Radio Capital
Dalle Belve a Storie Maledette. A Circo Massimo, su Radio Capital, Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto hanno ospitato Francesca Fagnani e Franca Leosini. Le due giornaliste si sono salutate in diretta: "Mi inchino davanti alla Leosini", ha detto Fagnani. "Sono un'ammiratrice di Francesca, la vorrei a RAI3", ha risposto Leosini. Entrambe tornano con i loro programmi in questi giorni: domenica alle 21.20 su RAI3 c'è "Storie Maledette", stasera alle 22.45 il 9 trasmette "Belve".
francesca fagnani franca leosini
"Belve" che, per dirla con Fagnani, "ha nel suo nome una dichiarazione d'intenti: vuole raccontare le donne nella loro complessità, dando spazio al loro lato scomodo. Mi sento libera di poter fare tutte le domande che ritengo, cerco di non farmi mettere paletti e di dare spazio alle luci e alle ombre". Nessun dubbio sulla belva che l'ha sconvolta di più: "Sicuramente la brigatista Adriana Faranda, una persona che ha scelto di dedicare la sua vita a una causa che ha rovinato gli altri e che ha rovinato sé stessa, una che è entrata in clandestinità abbandonando una bambina di 5 anni. Pensa che sconvolgimento mentale, che droga era quel tipo di ideologia".
La giornalista è stata invece stupita in positivo dall'avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace, che "consiglia alle donne di guardare i cellulari, pedinare, scrivere, fotografare, fare una sorta di report durante il rapporto per poi trovarsi pronte al momento della separazione".
Senza dimenticare Alessandra Mussolini: "Le ho chiesto se avesse perdonato il marito, una domanda che m'è costata fatica", racconta Fagnani, "ha detto una cosa difficile da digerire: che non l'ha perdonato ma sta a casa". Ma è giusto arrivare a questi compromessi? "Dall'esterno è facile giudicare", risponde, "io ti direi di no, perché è una vicenda squallida e non un semplice tradimento: erano baby prostitute, ragazzine quasi dell'età della figlia, ti direi che è un orrore tenerselo in casa. Ma certe situazioni bisogna attraversarle, e le decisioni sono personali. Per fortuna, a me non è mai capitato".
Si ricomincia stasera, con Nunzia Di Girolamo e, per la prima volta, "una belva uomo", Alfonso Signorini: "Non è stato facile sceglierlo, non volevo fare una scelta banale. Lui è un uomo potente, che ovviamente ha un livello di spregiudicatezza alto. Ma è stato una bellissima sorpresa. È un uomo che ha tanti registi, molto colto. Ha raccontato tanti episodi del suo rapporto con Berlusconi, come le cene eleganti di Arcore, e si è dimostrato molto più libero nel dire certe cose dei suoi editori rispetto a quello che pensassi".
adriana faranda intervistata da francesca fagnani
Le "Storie Maledette" di Franca Leosini, invece, ricominciano dal delitto di Erba: "Gli avvocati di Olindo e Rosa hanno chiesto la revisione del processo, che la Cassazione non ha accettato. Una richiesta", spiega Leosini a Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, "che si poggia su un'accusa neanche troppo velata nei confronti di Pietro Castagna, che sarebbe indicato da chi sostiene l'innocenza di Olindo e Rosa come l'autore di una strage familiare".
In studio ci saranno i fratelli Castagna, "uno dei quali indicato come l'autore di una strage familiare dettata da motivi di interesse sia da chi sostiene l'innocenza di Olindo e Rosa che da Azuz". "Ricostruisco tutti i retroscena", racconta Leosini, "tutto quello che non si sa. Non si sa nulla sui personaggi, io racconto tutto, anche come si sono conosciuti Azuz Mazurk e Raffaella Castagna e cosa fa Azuz adesso".
franca leosini storie maledetti sabrina misseri
Olindo e Rosa non saranno intervistati ("c'è stato un equivoco dettato forse da uno spot che ho fatto rifare") ma "sono presenti nella narrazione". Una delle tante "Storie Maledette" raccontate da Leosini è il delitto di Sarah Scazzi: Sabrina Misseri, accusata con la madre dell'omicidio e condannata all'ergastolo, uscirà in anticipo dal carcere: "Penso che sia una decisione più che giusta", commenta la giornalista, "Parolisi è stato condannato con l'accusa di avere ucciso la moglie Melania Rea con 29 coltellate: ha avuto in primo grado 30 anni, in secondo grado 18 perché abbiamo scoperto che 29 coltellate non sono crudeltà, visto che non gli è stata riconosciuta l'aggravante. Nel caso di Sabrina e della madre", specifica Leosini, "quale che sia la verità, non sarebbe stato un delitto da ergastolo in base ai fondamentali, che sono premeditazione e vilipendio del corpo. Sono una grande ammiratrice dei magistrati, però i fondamentali sono quelli".
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