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1. BERTOLUCCI: “FUOCOAMMARE” DI ROSI HA LA DIGNITÀ DELL’OPERA D’ARTE
La “la Repubblica”
UMBERTO CONTARELLO E PAOLO SORRENTINO
Gioisco e mi congratulo con la commissione che ha scelto Fuocoammare come miglior film straniero per i prossimi Academy Awards. So che il film è stato iscritto dal distributore americano anche nella sezione Documentary (Feature) nella quale soprattutto negli ultimi anni abbiamo visto documentari di grandissima qualità, a volte anche impressionanti. Correre due gare diverse può voler dire aumentare la visibilità di Fuocoammare in entrambe le categorie. Quando con la giuria di Venezia 2013 decidemmo di premiare Sacro Gra, sapevamo fosse una scelta in qualche modo provocatoria.
Ma quello che interessava alla giuria che io presiedevo era riconoscere a Sacro Gra la stessa dignità dei film di finzione che avevamo visto in concorso. E Sacro Gra ci pareva un pezzo di cinema molto più riuscito di tutti gli altri visionati. La giuria di Berlino 2016 ha riconfermato la nostra scelta veneziana. Fuocoammare ha vinto l’Orso d’Oro, competendo con i film di finzione. Non ho ancora visto Indivisibili, ma tra tutti i film italiani che ho visto quest’anno Fuocoammare mi sembra sinceramente il più bello.
ubk13 PAOLO SORRENTINO CONTARELLO
Consiglio a tutti di appoggiare come possiamo Fuocoammare.
Avremo di certo delle sorprese.
2. UMBERTO CONTARELLO: È COME ANDARE A WIMBLEDON CON UN PAIO DI PATTINI
Da la Repubblica - testo raccolto da Arianna Finos
Quando ho sentito della candidatura di Fuocoammare ho fatto meccanicamente questo pensiero: è come se a Wimbledon si presentasse qualcuno con dei lucenti pattini da ghiaccio. Che sono bellissimi, ma sono uno strumento inadeguato per giocare a tennis. La nostra commissione sceglie un candidato che deve concorrere - parola in cui c’è una radice sportiva – a vincere un premio oppure indica un nostro film che rappresenti anche le cose più curiose prodotte in Italia?
Dalla mia piccola esperienza americana con This must be the place e La grande bellezza ho percepito quanto le categorie di giudizio siano nette: non possiamo farci niente se gli Stati Uniti sono un paese grandioso e che però balbetta di fronte alle ambiguità. Trovo fumosa la decisione della commissione non per la qualità del bellissimo Fuocoammare, ma per la natura leggermente dislessica della scelta. È come se io invitassi qualcuno a cena e gli servissi tè freddo.
Potrei dire che per me è la cena. Ma lui potrebbe considerare la scelta eccentrica. Il mio ragionamento verte su una banalissima questione sportiva: si vota il film che potrebbe avere il miglior piazzamento o si fa una scelta che parte con un elemento problematico? Noi siamo per natura problematici, gli americani sono per natura semplici.
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Servillo e Sorrentino db fef e eab afcbb b e f
Toni Servillo e Paolo Sorrentino sul palco degli Oscar
SORRENTINO OSCAR!
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