DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Cristiana Lauro per Dagospia
Capita spesso che l’apertura di una bottiglia di vino venga presa per un gesto figo e manchi di rispetto al valore sacrosanto di quel bendidio. Mi rendo conto che ristoranti, wine bar, mescite e via dicendo, siano un lontano ricordo (porca paletta, il settore è davvero alla canna del gas), ma quanta maleducazione avete visto in giro - anche a casa di amici o in altre situazioni conviviali - rispetto all’apertura e al servizio del vino?
Basti pensare alla quantità di luoghi comuni e sciocchezze che dilagano sul vino raccontato. Volan di bocca in bocca ed è un attimo che si traducano in gesti che sedimentano, calcificano e incancreniscono. Dopodiché ci vogliono generazioni per levarseli dai piedi!
Signore e signori, la maleducazione è servita! Buttate un occhio a questa carrellata di orrori del vino.
- Servire vini spumanti col pollice infilato nel fondo concavo della bottiglia è tremendo! Quel culo di bottiglia serve ad altro e lo sanno bene i produttori.
- Stappare spumanti e champagne facendo il botto è da burini, sciabolando da truzzoni, con la carta di credito è da arresto in gatta buia! (Giuro che qualcuno lo fa, divertitevi su internet!)
- Infilarsi nel naso l’intero tappo del vino, al fine di verificare che non presenti difetti, fa schifo quanto fare il baciamano a una signora appiccicando le labbra e lasciando una striscia da lumaca.
- La bottiglia di vino finita al ristorante non si ribalta nel secchiello, è una cafonata tremenda. I camerieri si accorgono da soli quando è il momento di chiedervi se ne gradite un’altra. Altrimenti fanno bene a cambiare mestiere.
- Roteare il vino nel bicchiere è utile per farlo ossigenare. Non ho detto frullare, ma semplicemente roteare. Nel frattempo abbiate cura delle camicie dei commensali.
- La Flûte è passata di moda, ma bere Prosecco nel calice da Borgogna è ridicolo.
- Non giocate a mosca cieca col vino perché in assaggio coperto anche i grandi esperti prendono toppe clamorose.
Potrei andare avanti per ore, ma mi fermo su un’ultima raccomandazione:
- non tutti i vini con le bolle sono dei Prosecco. E, comunque sia, smettete di chiamarlo prosecchino!
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