IL BIG BROTHER CHE PRENDE IL TAXI - NON C’È LIMITE ALLA BRITISH-MURDOCH MANIA DI FICCARE OCCHI ELETTRONICI OVUNQUE: LA CITTÀ DI OXFORD HA DECISO DI DOTARE I SUOI TRADIZIONALI “CABS” DI MICROFONI E TELECAMERE CHE REGISTRINO QUALUNQUE COSA SUCCEDA AL LORO INTERNO - PER IL COMUNE È UNA GARANZIA DI SICUREZZA, MA GLI ATTIVISTI PER LA PRIVACY SONO IMBUFALITI...

Dagoreport da "The Independent" - http://ind.pn/vK67vw

Stavolta potrebbe essere troppo persino per la iper-controllata Inghilterra. Oxford, la celebra città universitaria a ovest di Londra, ha intenzione di dotare tutti i taxi che operano all'interno dei confini comunali di microfoni e telecamere che registrino qualunque cosa avvenga al loro interno. "Il Big Brother monta in taxi insieme a te!", titola ironicamente il britannico "The Independent", mentre gli attivisti in difesa della privacy annunciano battaglia.

I promotori dell'iniziativa difendono il provvedimento, promuovendolo come garanzia di sicurezza sia per i tassisti che per i passeggeri. I "cabs" di Oxford, come vengono chiamati i taxi nel Regno Unito, dovranno istallare occhi e orecchie elettronici entro il 2015, sostenendo una spesa di 460 sterline. Microfoni e telecamera entreranno in azione al momento dell'accensione della macchina e funzioneranno fino a 30 minuti dopo il suo spegnimento. Tra le finalità della norma c'è anche quella di prevenire eventuali dispute sulle tariffe di viaggio.

Big Brother Watch, un'agguerrita associazione che combatte contro la cultura della sorveglianza molto radicata all'ombra del Big Ben, parla di "incredibile invasione della privacy nel totale disprezzo per le libertà civili" e ha già presentato una denuncia agli organi competenti in materia affinché indaghino sull'effettiva diffusione di telecamere e microfoni a bordo dei mezzi di trasporto.

L'iniziativa sui taxi, infatti, ha fatto venire a galla diversi precedenti, tra cui una compagnia di autobus di Oxford che afferma di averli istallati da tempo e di aver riscontrato effetti solo positivi per la sicurezza dei passeggeri. Un venditore di telecamere a circuito chiuso ha detto al "The Independent" che la cosa non è affatto insolita: "Molti dei nuovi dispositivi in commercio, oltre a riprendere, permettono la registrazione audio che di solito viene azionata nel momento in cui un passeggero sale a bordo e parla con l'autista. È insolto che vengano registrate conversazioni private."

Secondo Big Brother Watch il provvedimento di Oxford contravviene alle linee guida varate in materia dal governo britannico, le quali prevedono la registrazione audio solo in un numero limitato di casi e quando vi siano ragioni per considerarle opportune. Sul sito del "The Independent" la notizia ha già innescato un vivace dibattito tra chi si scaglia contro il Grande Fratello che ti segue anche in taxi e chi, la grande maggioranza dei lettori, dimostra di non preoccuparsene più di tanto: "Che importa?", scrive TracyJ, "a meno che tu non stia organizzando un crimine, un attentato o altro, perché dovrebbe interessarti se quello che dici viene fissato su un nastro?"

 

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