BROAD-AWAY - IL TEATRO NEWYORCHESE SI RIBELLA AI DIVI STRAPAGATI, ARROGANTI E VIZIATI DI HOLLYWOOD - MOLTI SPETTACOLI CHE HANNO PER PROTAGONISTI I PIÙ ACCLAMATI ATTORI CINEMATOGRAFICI D’AMERICA (DA DEBRA WINGER A TOM HANKS, PASSANDO PER KATIE HOLMES E BETTE MIDLER) STANNO FACENDO PENA AL BOTTEGHINO - AD APRIRE LE DANZE DEL FLOP È STATO AL PACINO: IL SUO SHOW DA 385 $ A BIGLIETTO È STATO MASSACRATO DALLA CRITICA...

Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"

I media parlano di «boomerang anti-Hollywood». Dopo aver determinato il recente boom d'incassi a Broadway, le star della Mecca del Cinema diventano all'improvviso il «nemico numero uno» del teatro newyorchese. Il nuovo capro espiatorio dei produttori, che dopo un 2011 di incassi record hanno chiuso la stagione 2012 con una perdita di audience e una lunga serie di flop «eccellenti».

Lo scorso 16 dicembre, dopo solo 17 performance, ha chiuso i battenti The Anarchist, il nuovo play di David Mamet con Debra Winger, tre volte nominata all'Oscar. Venti giorni più tardi ha fatto il giro del mondo la notizia della chiusura anticipata di Dead Accounts, commedia di Theresa Rebeck interpretata dall'ex moglie di Tom Cruise, Katie Holmes. Il motivo: il teatro semivuoto ogni sera.

L'invisibile maledizione che si è accanita sugli show interpretati dalle star del cinema non ha risparmiato il revival di The Heiress, con Jessica Chastain (al suo debutto a Broadway dopo la nomination all'Oscar per Zero Dark Thirthy) e I'll Eat you last, l'one-woman play che segna il grande ritorno a Broadway di Bette Midler. Dopo un costoso battage pubblicitario, lo show sta vendendo pochi biglietti e il suo debutto, a fine aprile, è ora a rischio.

Persino una megastar come Tom Hanks, protagonista dell'attesissimo Lucky Guy (dal prossimo 1 aprile al Broadhurst Theatre), ha faticato a trascinare i fan a teatro. Per correre ai ripari, i suoi producer hanno cambiato strategia pubblicitaria, enfatizzando nelle loro reclame che «il play è firmato da Norah Ephron»: la popolare sceneggiatrice e regista newyorchese scomparsa a giugno. Cambio in extremis di spot anche per Orphans, con Alec Baldwin, che dopo la defezione di Shia LaBeouf arranca al box office alla vigilia della première, il 7 aprile.

Che cosa è successo per cambiare così radicalmente la fortuna delle star che solo un anno fa gli addetti ai lavori definivano «galline dalle uova d'oro»? «Il pubblico è rimasto scottato dal recente flop di Pacino», ribattono in coro i produttori, «ed è diventato più esigente». Per fare il tutto esaurito, il nome non basta più.

Lo «scandalo Pacino» ha dominato per mesi le prime pagine. Nonostante abbia portato a casa la cifra record di 130 mila dollari la settimana, più il 5% sui profitti al botteghino (facendo lievitare il costo dei biglietti a un record di 385 dollari), la sua interpretazione in Glengarry Glen Ross è stata bocciata in coro dai critici, secondo cui l'attore incarnerebbe l'amoralità di una Broadway «dove le ragioni del business prevalgono ormai sul talento».

In una Manhattan dove lavorano alcuni degli attori più straordinari del teatro mondiale - molti provenienti dalle migliori scuole drammatiche del mondo anglosassone -, il flop ha scatenato una reazione a catena dagli esiti ancora incerti. «Ci ha fatto capire che avere una star è una buona polizza assicurativa - spiega il produttore Ken Davenport -. Ma non garantisce il successo».

Non a caso due degli show più fortunati degli ultimi anni - Mamma Mia e Jersey Boys - non hanno celebrità in cartellone e fanno il tutto esaurito nonostante un cast che si rinnova in continuazione. «La maggior parte delle star è capricciosa, viziata e si adagia sugli allori», teorizza il New York Post. «I big strapagati non rischiano - gli fa eco il Guardian -, tendono a prediligere i revival invece di sperimentare con nuovi play di autori poco conosciuti».

Il New York Times accusa le star come Scarlett Johansson (protagonista di La Gatta sul Tetto che scotta di Tennessee Williams) di voler avere l'ultima parola su tutto. «Impongono il numero delle performance settimanali, lo stipendio e i giorni di ferie» punta il dito Patrick Healy. Se non vogliono essere rispediti a casa, anche Sigourney Weaver, Nicole Kidman e Denzel Washington, tutti in arrivo a Broadway, dovranno lavorare duro per ogni applauso.

 

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