DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Il 2014 è stato un anno generoso di “coming out”, in vari settori, dalla politica allo sport all’intrattenimento. A febbraio la star del football americano Michael Sam, ha annunciato di essere gay. A settembre il senatore dello stato della Pennsylvania si è dichiarato omosessuale durante una conferenza stampa in cui caldeggiava nuove leggi contro i crimini d’odio che fronteggiassero l’ondata di attacchi anti-gay a Philadelphia. Due mesi dopo ha seguito il suo esempio Edgars Rink?vi?s, Ministro degli Esteri lettone che si è scagliato contro l’omofobia della Russia.
A marzo è stato il turno dell’attore Kristian Nairn, l’Hodor della popolare serie tv “Il Trono di spade”, il quale ha scritto sul sito di fan “Winter is coming”: «Se parlate di comunità gay, parlate della mia comunità. Essere gay è solo parte della mia identità, ma in questo periodo c’è bisogno di alzarsi e di contarsi».
Djuan Trent, Miss Kentucky 2010, nel 2011 è arrivata fra le prime dieci di Miss America. Non ha vinto la corona ma ha conquistato i cuori della comunità LGBT quest’anno, quando ha scritto sul suo blog in favore dei matrimoni fra persone dello stesso sesso: «Sogno il giorno in cui l’omofobia sarà sconfitta e in cui non ci sarà più bisogno di fare “coming out” perché l’orientamento sessuale non sarà indicativo della qualità della persona. Per ora è un ideale, ma per renderlo realtà dobbiamo avere il coraggio del cambiamento». L’altra reginetta a confessarsi via “Instagram è stata Patricia Yurena, Miss Spagna 2008 e 2013.
A seguire ci sono stati John Fennell, il diciannovenne atleta dello slittino che ha rappresentato il Canada alle Olimpiadi di Sochi, il campione mondiale di wrestling Pat Patterson, il giocatore di basket Derrick Gordon, il nuotatore Tom Luchsinger, l’olimpionico del nuoto Ian Thorpe che, dopo aver negato la sua omosessualità nell’autobiografia “This Is Me”, ha deciso di rivelarsi pubblicamente: «La bugia era diventata troppo grande e pensavo che la gente mettesse in dubbio la mia integrità. Ora mi spiace non averlo reso noto prima. Sono a mio agio nel dire che sono gay». Hanno fatto “coming out” anche i calciatori Liam Davis e Thomas Hitzlsperger, l’atleta Marcus Juhlin, e Rob Kearney, ovvero il secondo uomo più forte del mondo.
L’attrice Ellen Page, nel 2007 nominata agli Oscar per “Juno” e nota per “X-Men”, si è esposta prima in uno sketch del “Saturday Night Live” e poi in una conferenza a Las Vegas, dicendo: «Forse posso essere di aiuto ad altri. Sono stanca di nascondermi e di mentire per omissione. Ho sofferto a lungo. Hanno sofferto il mio spirito, la mia salute, le mie relazioni. Ora sono dall’altro lato del dolore». Si sono liberati anche l’attore Daniel Franzese, a dieci anni dal suo ruolo in “Mean Girls”, le attrici Monica Raymund e Emily Rios. Lauren Morelli, autrice di “Orange Is the New Black” si è fidanzata ufficialmente con
Samira Wiley, personaggio di punta della serie televisiva che ha sbancato su “Netflix”.
Stesso coraggio lo hanno avuto la modella e dj australiana Ruby Rose, il crooner inglese Sam Smith all’apice del successo, Lee Ryan, il cantante della ex boy band Blue, la partecipante di “American Idol” M.K. Nobilette (ci sono volute 13 stagioni per vedere la prima concorrente apertamente gay), la cantante di Christian rock Vicky Beeching, che per via del suo orientamento sessuale, da bambina, è stata esorcizzata, e la star della musica country Billy Gilman, che ha scritto on line: «Non mi vergogno di me ma dell’industria che si vergogna di chi è come me». A novembre si è dichiarato anche il collega country Ty Herndon.
E’ toccato poi alla top chef Kristen Kish e alla supermodella bosniaca Andreja Pejic, transgender usata nelle sfilate per uomo e per donna di Jean-Paul Gaultier, apparsa nel video di David Bowie “The Stars Are Out Tonight”. Infine, Tim Cook, CEO della “Apple”, che ha dichiarato ciò che viene sempre nascosto ai vertici del mondo degli affari: «Non ho mai negato la mia sessualità, ma non l’ho nemmeno mai esplicitata. Sarò chiaro: sono orgoglioso di essere gay e lo considero uno dei più grandi doni che Dio mi ha fatto. Ho compreso profondamente cosa significa appartenere ad una minoranza e quali sono le sfide che una minoranza deve affrontare ogni giorno. Sono più sicuro del mio percorso, e ora ho la pellaccia dura di un rinoceronte, il che è utile nel mio mestiere».
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