DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
Merkel indica la via a Putin con dietro Renzi.
1. QUEL FIORELLINO DI PITTIBIMBO
Non poteva capitare momento peggiore, al nostro Matteo Renzie, per andare a rendere omaggio al Cremlino al caro Putin. L’assassinio dell’oppositore Boris Nemtsov ha scatenato un’ondata di riprovazione internazionale e, ieri, un’affollata manifestazione di protesta delle opposizioni russe.
L’ufficio stampa di Palazzo Chigi ha fatto prontamente sapere che Renzie, bontà sua, deporrà un fiore sul luogo dell’assassinio. Ma saranno importanti le parole che avrà il coraggio di pronunciare al cospetto dello Zar. Oltre a una vacua richiesta di “fare luce” sull’omicidio, sarebbe lecito aspettarsi un richiamo al fatto che troppi oppositori di Putin hanno fatto una brutta fine, da Anna Politkovskaja in poi. E un appello alla libertà di stampa non sarebbe certo fuori luogo (e sorvoliamo sui diritti gay).
Purtroppo va detto che la linea filo-russa della politica italiana, ben rappresentata dalla Mogherini, è una costante da molti anni e non lascia presagire nulla di buono. E non a caso due personaggi tra loro diversissimi come Romano Prodi e Silvio Berlusconi sono in stretti rapporti con il regime di Putin, del quale sono anche amici personali.
Renzi è ancora in tempo per prendere qualche distanza, se lo vuole e se ne ha il coraggio. Ma certo, che vada a Mosca per chiedere una mano nella soluzione della crisi libica non è un buon inizio. Poi, certo, Fiat ed Eni hanno forti interessi in Russia e il nostro export verso Mosca vale un 10% del totale, ma forse delle alternative, anche energetiche, potrebbero essere trovate pian piano.
In ogni caso vedremo come si comporterà Pittibimbo, primo leader occidentale ad andare a Mosca dopo l’omicidio Nemtsov. Se non ci saranno parole chiare e forti sull’Ucraina e sulla necessità di una maggiore democrazia in Russia, quel fiore deposto a pochi passi dal Cremlino sarà soltanto il fiore dell’ipocrisia.
2. OMICIDIO AL CREMLINO
Grande manifestazione di piazza, ieri, a Mosca. “L’altra Russia scende in piazza. Decine di migliaia di persone hanno sfilato accanto al Cremlino in memoria di Boris Nemtsov, il leader dell’opposizione ucciso” (Corriere, p. 2). Repubblica: “Sfida sotto il Cremlino: ‘Non abbiamo paura. Decine di migliaia in piazza per Nemtsov’. I leader dell’opposizione e tanta gente comune fronteggiano l’imponente schieramento di polizia. Molti i cartelli contro la guerra in Ucraina. E c’è chi grida: ‘Ora una Russia senza Putin” (pp. 2-3).
Intanto si cerca faticosamente di rimettere insieme i frammenti di questa storia. Corriere: “Lo spazzaneve, l’auto, la pistola. Cosa sappiamo del delitto Nemtsov. I media ufficiali si accaniscono sulla fidanzata ucraina: ‘informatrice dei sicari’. La telecamera non ha ripreso il momento dell’esecuzione coperta dalla spazzaneve. L’auto usata sarebbe una Lada grigia con targa dell’Ossezia del Nord” (p. 5). Repubblica: “Un video smentisce la fidanzata, polemiche sulla modella ucraina. Unica testimone del delitto, si è contraddetta con la polizia. Poi ha detto: ‘Sono sotto shock” (p. 3). Messaggero: “Utilizzate pallottole modificate, 48mila euro a chi dà informazioni. Sotto torchio la donna che era con la vittima. ‘Vi prego, rilasciatemi’” (p. 2).
3. LA BATTAGLIA DELLE RETI
Chissà come andrà oggi in Borsa Telecom Italia, al centro delle manovre di Palazzo Chigi su Internet veloce. “Rete veloce, spinta del governo su Telecom. Domani il piano per la banda larga. Sull’infrastruttura la società occupa 20 mila dipendenti. Incentivi e investimenti per 6 miliardi. Orange: colloqui con il gruppo, sarebbe un’opportunità europea”. “Il piano Tiscar e la mediazione di Guerra. Dall’offerta ritirata per Metroweb all’ipotesi di coinvolgimento della Cassa Depositi” (Corriere, p. 8).
Il Messaggero titola in prima pagina: “Telecom, pressing del governo. Si riapre il tavolo su Metroweb per un’intesa sulla nuova rete di banda ultralarga”. Grandi manovre in pieno svolgimento, tra ricatti e monopoli da difendere.
4. IL GIOCO DELLE TORRI
Nessuno è in grado di spiegare, per ora, come mai Mediaset abbia fatto la sua offerta per la maggioranza di Rai Way sapendo perfettamente che questa deve rimanere per legge nelle mani dello Stato. Lo scopriremo più avanti. Corriere: “Torri Rai Way, Mediaset va avanti. La Rai risponde alla Consob sull’offerta. La proposta mista in contanti e azioni potrebbe cambiare. Le ipotesi sulla rete Wind” (p. 9). Su Repubblica: “Rai Way strategica, c’è diritto di veto’. Nella sua lettera alla Consob, la tv di Stato ricorda che il premier può bloccare la cessione delle torri televisive grazie al ‘golden power’ sui settori di rilievo nazionale. Confalonieri spiega al governo la mossa di Mediaset” (p. 15). Forse dovrebbe spiegarla anche al mercato.
Mediaset vuole comprare Rai Way- Ei Towers lancia opa
5. SALUTAMI IL CENTRODESTRA
Ancora caos totale nello schieramento che un giorno dovrebbe provare a sfidare Renzie. “Salvini spacca il centrodestra e vuole commissariare Tosi. Berlusconi: non mollo Alfano. Oggi la resa dei conti sul Veneto tra i vertici del Carroccio. Il segretario leghista: ‘Forza Italia si decida o peggio per loro” (Repubblica, p. 6). “Salvini, ultimatum a Forza Italia: ‘I vostri elettori sono già con noi’. Romani attacca: ‘Mai con Casa Pound e i vaffa’. E Matteo: ‘Tanto peggio per loro’” (Stampa, p. 4). Messaggero: “Lo sfogo del Cavaliere: ‘I pazzi non li sopporto più’. L’ira del leader per l’affondo lumbard ma anche per ‘l’autolesionismo’ azzurro. Fitto non molla, Verdini sull’Aventino. E smobilita la sede nazionale a Roma” (p. 7).
SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2
Intanto il Messaggero denuncia: “Sporcata Piazza del Popolo, adesivi leghisti sulle fontane” (p. 6). Dopo gli unni del Feyenord, i barbari padani?
Il Giornale cavalca il pezzo di ieri del Corriere sul processo di Trani e spara in prima: “Complotto anti-Berlusconi. Il golpe è costato due miliardi. La procura di Trani svela il prezzo della crisi del 2011: l’Italia fu declassata ingiustamente da S&P e pagò una penale miliardaria. Adesso Renzi non ha scuse: deve chiedere i danni”.
6. PER CHI SUONA LA CAMPANIA
Eterno De Luca in Campania. Repubblica: “Primarie Pd, vittoria a De Luca. L’ex sindaco di Salerno sarà il candidato governatore, battuto Cozzolino. Guerini: bene 160mila ai seggi. Soccorso azzurro di 300 voti per il perdente a San Cipriano. Polemica sull’appello di Saviano a non votare” (p. 10). Il Cetriolo Quotidiano la racconta in altro modo: “Napoli contro Salerno, derby al veleno nel Pd. Affluenza flop: hanno votato in 140mila, ma oltre 50mila nella città di De Luca che ostenta ottimismo e spera nel botto” (p. 2).
Sul Corriere la posizione di Renzie: “Basta vincere’. Il distacco del premier. Il segretario si è tenuto lontano dalla contesa in cui non è riuscito a imporre un candidato unitario” (p. 11).
7. LOMBROSIANI PER SEMPRE
Ritagliare e rimirare l’immaginetta del Corriere a pagina 14. Vi si contempla il sindaco di Verona Flavio Tosi che impugna la pistola e prende la mira. Non si sa se contro un campo Rom o il compagno di partito Zaia. Dopo “American sniper”, “Venetian sgnapper”
ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA
8. MELANDRINA, MELANDRINA…
Il Giornale pizzica la Melandri su ciò che ha di più caro: “Melandri esperta in bugie. L’ultima performance è sullo stipendio del Maxxi. Doveva lavorare gratis, ma oltre al compenso ora incassa pure un bonus. E la super-raccomandata è diventata super-inguaiata: per colpa dei parenti. Il cognato è l’uomo che lucrava sui fondi agli immigrati. E anche la onlus di Giovanna è stata coinvolta nello scandalo” (p. 19).
9. EDITORIA IN AGONIA
Repubblica guarda un po’ in casa del concorrente Rcs e scrive: “Soci Rcs divisi sulla cessione dei libri a Mondadori. Oggi il cda della casa editrice potrebbe far slittare la decisione al nuovo consiglio che si insedierà ad aprile” (p. 15). Nel pezzo si ipotizza addirittura una clamorosa uscita della Fiat dall’azionariato (oggi è il primo socio con il 16%).
10. FREE MARCHETT (A COSA SERVONO I GIORNALI)
Paginata del Corriere Economia in lode dell’azionista Banca Intesa: “Intesa. Ca’ de Sass? Eppure il 50% parla straniero. BlackRock è il primo dei soci esteri, anche se la Compagnia di San Paolo ha una quota nel capitale quasi doppia. Il cantiere è aperto in vista del 2016. Dall’arrivo di Carlo Messina ai vertici l’azione ha guadagnato l’80 per cento in Borsa” (p. 6)
11. E SERRA MANDÒ IL CERTIFICATO
Davide Serra, il finanziere tanto caro a Renzie, nei giorni scorsi ha saltato un’audizione della Consob sul delicato caso dell’insider trading sulle Popolari. Secondo il Corriere Economia, il fondatore del Fondo Algebris ha presentato un certificato medico, dopo una brutta caduta sulle nevi svizzere (p. 6). Parlerà più avanti, lo slalomista.
12. PALLONE SGONFIATO
Affari & Finanza di Repubblica fa i conti in tasca al calcio: “Il calcio verso il crack. 1,7 miliardi di debiti, il Parma è solo l’inizio. La maggior parte dei club di serie A versa in condizioni economiche pessime, oppressi dalle passività e stretti fra gli introiti calanti dei biglietti allo stadio e i diritti tv non più stellari. L’unica salvezza sembrano essere i ricchi orientali” (p. 8). O i ricchi scemi.
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