my sunshine armand

LA CANNES DEI GIUSTI - IL PICCOLO FILM GIAPPONESE "MY SUNSHINE" È UNO DEI MIGLIORI CHE HO VISTO A "UN CERTAIN REGARD". UN'OPERA DI GRAZIA E MOLTA ELEGANZA, UNA SPECIE DI BILLY ELLIOTT, MA PRIVO DI DRAMMA, CHE POTREBBE ANDARE BENISSIMO IN SALA - HA UN'OTTIMA CRITICA ANCHE IL NORVEGESE "ARMAND", UN PICCOLO CASO DI SCONTRO TRA RAGAZZINI DI SEI ANNI A SCUOLA CHE SCATENA UNA SITUAZIONE DRAMMATICA FRA GLI INSEGNANTI, LA MAMMA DI UNO DEI BAMBINI E I GENITORI DELL'ALTRO… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

my sunshine

Buone notizie da Un Certain Regard. È un'opera di grazia e di molta eleganza, e potrebbe andare benissimo in sala anche da noi, il piccolo film giapponese presentato stamane con grande successo di pubblico, "My Sunshine" diretto da Hiroshi Okuyama. È una specie di Billy Elliott, ma privo di dramma, su un ragazzino che vive su un'isola a nord del Giappone, Takuya, interpretato da Keutatsu Koshyama, che non riesce a interessarsi davvero a nessuno sport che gli propone la scuola. A baseball è una pippa, non prende le palle ma osserva l'arrivo della prima neve.

 

my sunshine.

A hockey ancora peggio. Lo mettono in porta e riesce farsi male neanche provando a parare. Ma si interessa al pattinaggio artistico vedendo una ragazzina, Sakura, interpretata da Kiara Takanashi, volteggiare sui pattini. Proprio il coach della ragazza, Arakawa, Sosuke Ikematsu, gloria un tempo del pattinaggio artistico, capisce la passione di Takuya, lo segue e lo mette in coppia con Sakura per allenarli e diventare campioni. Tutto il lato queer del film, la scelta di Sakura, l'omosessualità di Arakawa, che vive col compagno, è vista come sottofondo della storia. In maniera naturale.

armand

Uno dei migliori film che ho visto a Un Certain Regard, molto elegante e con ambientazione inconsueta. Ha un'ottima critica anche il norvegese "Armand" diretto da Hafdan Ullman Tondel con Renate Reinsvee, diventata ormai una star Ellen Dorrit Petersen, Oysten Roger e Endre Hellestveit. Un piccolo caso di scontro tra ragazzini di sei anni a scuola, un bambino, Armand, avrebbe detto a Jon, suo cugino, di far con lui sesso anale prima di picchiarsi, scatena una sorta di situazione drammatica nella scuola, fra i tre insegnanti, Elizabeth, Renate Reinsvee, la mamma di Armand, attrice, considerata sia una star che un deviata sessuale, e i genitori di Jon.

 

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A questo punto, senza che intervengano mai i bambini, lo scontro che cresce esponenzialmente, è tra la mamma di Jon e Elizabeth, che aveva sposato il fratello di lei, morto suicida qualche anno prima. Ma tutti hanno qualcosa da tirare fuori, di represso, che svilupperà una situazione molto teatrale di detti e non detti dove le prove da attrice di Elizabeth, i suoi numeri, non sono meno esibiti della odio della cognata.

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Anche se proprio questa situazione teatrale, molto piaciuta ai critici internazionali, da' modo a Renatw Reinsvee di piazzare una serie di numeri impressionanti, mi sembra che proprio la sceneggiatura abbia dei problemi di meccanismi anche un po' banali o giocati proprio per colpirci un po' brutalmente. Il film ha una sua forza, ma non ha una grande costruzione narrativa.

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