1. CANNES SEMPRE PIÙ HOT, TRA LE PALLE BRUCIACCHIATE DEL MESSICANO "HELI" E IL DITO NEL CULO CHE METTE LA MERAVIGLIOSA MARINA VATCH AL SUO FIDANZATINO IN "JEUNE ET JOLIE" RIVELANDONE UNA NON GRANDE VIRILITÀ. ANCHE IN "THE BLING RING" DI SOFIA COPPOLA, SONO DI SCENA UN GRUPPO DI AGGUERRITISSIME PISCHELLE PAZZE DELLO SHOPPING PROLETARIO NELLE VILLE DEI LORO IDOLI VIP, DA PARIS HILTON A ORLANDO BLOOM, DA MEGAN FOX A LINDSAY LOHAN, E UN MASCHIO FRAGILISSIMO CON TENDENZE AL TRAVESTITISMO FEMMINILE (TE PAREVA) CHE SI PIEGA A OGNI LORO VOLERE ("MENO DI ZERO" 30 ANNI DOPO) 2. TENERO, LIEVE, A TRATTI BELLISSIMO, E' QUASI UN DOCUMENTARIO CAFONAL AMERICANO SU COME SI MUOVONO I RAGAZZI CRESCIUTI A VIP E REALITY. GRANDIOSA EMMA WATSON

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Marco Giusti per Dagospia

Cannes. Sempre più caldo il Festival, tra la scene delle palle bruciacchiate del messicano "Heli" e il dito nel culo che mette la meravigliosa Marina Vatch al suo fidanzatino in "Jeune et jolie" rivelandone una non grande virilità. Anche in "The Bling Ring" di Sofia Coppola, il film che apre egregiamente "Un Certain Regard", sono di scena un gruppo di agguerritissime pischelle pazze dello shopping proletario nelle ville dei loro idoli vip, da Paris Hilton a Orlando Bloom, da Megan Fox a Lindsay Lohan, e un maschio fragilissimo con tendenze al travestitismo femminile (te pareva) che si piega a ogni loro volere.

Sono tutti personaggi svalvolati e strafatti in quel di Los Angeles e nella scuola per soggettoni di Indiana Hills, dove il faciolone Marc, il giovane Israel Broussard, viene da subito scelto dalla demoniaca Rebecca, Katie Chang, per la sua idea di shopping proletario.

E' facile entrare nelle case dei ricchi, lasciano le chiavi sotto lo zerbino, le auto aperte, si sentono intoccabili, ed e' ancor più facile far man bassa delle loro scarpe Louboutin, degli abiti, dei gioielli, dei rolex. La banda di Marc e Rebecca, che presto si allarga alla superstronza Emma Watson, bravissima, con mamma pazza religiosa che non tace mai, e un paio di biondine scombinate, non vuole rubare gli oggetti delle star, vorrebbe rubare le loro vite.

Vuole respirare l'aria che loro stesse respirano. Sofia Coppola riprende le atmosfere della Los Angeles decadente del suo "Somewhere" e l'aggressivita' senza redenzione delle "Spring breakers'' di Harmony Korine, forse senza un vero punto di vista morale. E' tutto superficie, tutto vetrine e vetrine di ambienti e di scarpe.

Tenero, lieve, a tratti bellissimo, e' il viaggio verso un cafonal americano che non accetta il trombonismo di un regista fanatico di eccessi visivi alla Sorrentino, ma neanche la vitalita' di Korine. Quasi un documentario su come si muovono i ragazzi cresciuti a vip e reality. Piuttosto bello, direi. Grandiosa Emma Watson.

 

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