NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
La Juventus non è riuscita ad andare oltre lo 0-0 contro il Brugge nella penultima giornata della fase campionato di Champions League. Una partita spenta e con pochissime azioni pericolose create dai bianconeri, come sottolineato da Fabio Capello su Sky a Champions League Show.
Queste le sue parole: "La Juve crossa troppo poco. Secondo me serve trovare una soluzione, ma questo deve trovarla l'allenatore. Questa Juve è sterile, crea troppo poco in avanti. Tutti noi qui ci siamo chiesti come mai non ha messo prima in campo Vlahovic, è incomprensibile".
VLAHOVIC
Ivan Zazzaroni per corrieredellosport.it - Estratti
Vlahovic è il giocatore che ti chiedi come mai Thiago faccia giocare di nuovo Nico centravanti e non lui; ma poi, quando il tecnico lo mette dentro, pensi di aver capito il motivo dell’assenza. In questo momento è un pesce fuor d’acqua: svuotato, in affanno e incazzato tanto al presente quanto al futuro. È vero che il suo agente non sembra intenzionato a rinnovare il contratto, ma lo è altrettanto che Giuntoli non ha ancora formulato un’offerta seria. Il tavolo c’è: mancano le sedie.
A Bruges la Juve ha giocato senza tutto l’attacco - Dusan fuori per 76 minuti, Yildiz e Conceição per oltre un’ora -: non a caso ha mosso tanto e creato pochissimo. Ha preso il punto qualificazione, l’obiettivo minimo, e può ritenersi soddisfatta: più del risultato che del gioco, ma non stiamo a guardare il capello.
Il primo tempo è stata una palla (leggi noia), nella ripresa qualcosa le squadre hanno mostrato. Mbangula il più vivace, Locatelli è risultato efficace in fase di interdizione e copertura, mentre Douglas Luiz ha alternato cose buone ad altre meno buone. Koop ha indossato il vestito grigio fumo.
Per Thiago è il pareggio numero sedici (su 30 partite), certamente il più importante.
Aspettando la diretta da Bruges mi sono divertito a mettere a confronto i prodotti della Next Gen con l’attuale prima squadra della Juve, titolare più, titolare meno.
(…)
In porta, nella Next, ho messo Daffara, l’attuale numero 1. E poi - per settore - Savona Dragusin Huijsen De Winter (Rouhi); Fagioli Barrenechea Miretti; Soulé Yildiz Iling-Junior (Mbangula). Tutti simpaticamente già ceduti tranne Savona, Fagioli, Yildiz e Mbangula. E non ho considerato Barbieri, Compagnoni, Riccio, Muhamerovic, Cerri e Nonge, mandati a giocare in giro: un prestito di Gruppo.
La formazione di Thiago si presenterà invece così, mottate a parte: Di Gregorio; Savona (Alberto Costa) Gatti Kalulu Cambiaso (McKennie); Locatelli Thuram; Nico Koopmeiners Yildiz (Kolo Muani); Vlahovic.
Nel giro di poco tempo il lavoro di Cherubini, Manna e Claudio Chiellini (e Tognozzi) è stato smontato quasi integralmente con soddisfazione economica ma scarsa lungimiranza: la formazione che ho indicato era costata complessivamente 3 milioni e mezzo. Ora, se penso che Dragusin è stato appena valutato 35 milioni e Huijsen 45 dal Chelsea (il Bournemouth non l’ha dato poiché ritiene troppo lunghe le scadenze del pagamento prospettate dai Blues) e che Soulé è stato venduto a 30, giungo facilmente alla conclusione che quel “sogno” ha dato assai più del previsto.
Competenza, programmazione, fiducia, pazienza e ci si autoalimenta, si investe. Ovviamente con coraggio e ostinazione. Anche se, parafrasando John Lennon, mica Tony Effe, il calcio è ciò che ti succede mentre sei impegnato in altri progetti.
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